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Vaccini

Link: COMILVA Coordinamento del Movimento Italiano per la Libertà delle Vaccinazioni

 

Vaccini in calo, il 20% dei pediatri esprime perplessità su reale necessità

"L’AIFA dispone il ritiro di diversi lotti ma le ASL somministrano ugualmente i vaccini"

Si ammala e muore dopo il vaccino, Guariniello apre un'inchiesta

In coma vegetativo da 26 anni a causa di un vaccino. La Cassazione ordina un risarcimento di 1,9 milioni di euro

Clamorosa ammissione dell'azienda farmaceutica: "Cancro trasmesso coi vaccini"

La Corte dei Conti ha riconosciuto la sclerosi multipla come danno da vaccino

Maxi risarcimento per bimba morta «Uccisa da un vaccino»

Vaccini Pericolosi: Rotto un Muro di Omertà. Ecco la Testimonianza di un Virologo di Fama Mondiale

Bambini paralizzati dopo vaccino antimeningite

Pericolo esavalente: vaccino ritirato Messaggio urgente per tutti i genitori che pensano di vaccinare i loro figli con l’esavalente

Bambina invalida dopo vaccino: il ministero della Salute deve risarcirla

Uno studio del BMJ dimostra che il vaccino DTP uccide

I parenti dei militari: “Troppi vaccini, ecco perché abbiamo perso i nostri figli”

Sindrome post gardasil, 12 ragazze colpite

Quei bambini ammalati dopo il vaccino In alcuni Paesi europei i medici danno l'allarme: in Irlanda, Norvegia e Svezia cresce il numero di casi di narcolessia infantile. Sono decine i bambini che si sono ammalati; bambini che due anni fa, quando si temeva un’epidemia molto estesa, erano stati vaccinati contro l'influenza suina.

Giappone, scatta allarme vaccini Morti bimbi dopo profilassi polmonite (7/3/2011)

In Puglia una sentenza storica apre la strada alla libertà di scelta sulle tematiche vaccinali (24/01/2011)

La Merck ammette l'inoculazione del virus del cancro

Londra. 40 bambini uccisi dal vaccino MMR, la realtà potrebbe essere 10 volte più grave

Gravi due pensionate di Como per il vaccino (24/12/2010) Paralizzate per colpa del vaccino anti-influenzale.

Canada. Un bambino di 12 anni arrestato per aver rifiutato un vaccino. (26/12/2010)


Segnalazione di Medicina Democratica: Il punto di 'Falò' sul vaccino anti-papilloma
Si chiama Gardasil ed è il primo vaccino della storia da cui ci si aspetti che possa prevenire un cancro – il tumore al collo dell’utero. Il vaccino contro il Papilloma Virus (anche detto HPV), è stato introdotto in Svizzera nel 2008. Consigliato dalle autorità sanitarie alle ragazze dagli 11 ai 18 anni. Dal suo arrivo, con grancassa mediatica e degli esperti, questo vaccino ha sollevato molti dubbi. Il tumore al collo dell’utero si può prevenire con controlli regolari dal ginecologo, tanto che nei paesi sviluppati è diventato un cancro raro. E allora, perché vaccinare tutte le giovani donne con un prodotto appena arrivato sul mercato? Un’inchiesta di Falò (ve la ricordate? la trasmissione ticinese che lo scorso inverno “curiosava” sulla suina) indaga sull’efficacia e sulla sicurezza del vaccino. E punta il dito su un aspetto molto delicato di questa storia: gli esperti che hanno deciso di raccomandare questo prodotto alle nostre figlie sono indipendenti dall’industria farmaceutica?

SALUTE - SCILIPOTI (IDV): NO AI VACCINI-TRUFFA
Roma. /10/2010: "L'arrivo della brutta stagione e delle probabili epidemie influenzali non dia l'input per la corsa ai vaccini-truffa: è il caso della pandemia A/H1N1 e della sua versione modificata H1N1, che forse in Italia, lo scorso anno, non era presente. E' probabile che, in un'ottica più commerciale che sanitaria, se ne sia fatta un'eccessiva pubblicità. E' certo che si è sprecato denaro pubblico in volume enorme: i magazzini degli ospedali sono pieni di dosi di vaccini pagati dallo Stato e non utilizzati". Così l'On. Dott. Domenico Scilipoti (IDV), in riferimento alla necessità di prevenire , soprattutto nei bambini e negli anziani, le conseguenze fastidiose causate dai virus delle influenze di fine autunno. "Non c'è nessuna emergenza. E' bene che la popolazione a rischio - continua il deputato di Italia dei Valori - in particolare i bambini sotto i 12 anni, sia tutelata con i normali accorgimenti suggeriti dal buon senso come coprirsi bene, nutrirsi con frutta e verdura di stagione, fare sport, avere una vita sana, vivere in ambienti puliti, stare lontano dall'inquinamento", piuttosto che imporre vaccini ad altissimo costo per le casse del nostro già sofferente SSN. "Naturalmente - conclude l'On. Scilipoti (IDV) - nei casi sospetti e in persone ad alto rischio, occorre rivolgersi ai medici per trovare la soluzione adatta ed efficace ad aiutare il sistema immunitario, sia sotto il profilo della tollerabilità che della sicurezza.".

Troppe omissioni sulle morti per vaccinazione [La Leva, 04/10/2010]

I nuovi vaccini per l'H1N1 saranno coltivati su cellule di cane, cellule di rene di cercopiteco gialloverde, virus e batteri di Escherichia Coli geneticamente modificati
L'attuale produzione di vaccino per l'influenza suina H1N1 conta primariamente sulla coltivazione dell'influenza suina H1N1 all'interno di uova di gallina. Tuttavia, questo processo si è dimostrato troppo lento per piacere ai produttori di vaccini, così sono stati sviluppati nuovi processi innovativi per rendere il processo di produzione di vaccini più veloce e più efficiente. Stando al Washington Post, alcuni dei bizzarri nuovi metodi per la produzione del vaccino che si stanno aviluppando includono l'uso di cellule di cane per sviluppare il vaccino, l'uso di batteri di Escherichia Coli modificati geneticamente per sviluppare il vaccino, e l'inserimento di geni dell'influenza geneticamente modificati in virus, che poi infetta le cellule da ovaie 'caterpillar'. Inoltre, alcuni produttori stanno considerando di ritornare ad un antico metoco che usa le cellule di rene di Cercopiteco gialloverde per sviluppare i vaccini per l'influenza.
Nostra traduzione - Fonte in inglese: New H1N1 Vaccines To Be Grown In Dog Cells, African Green Monkey Kidney Cells, Worm Viruses And Genetically Engineered E.Coli Bacteria

Vaccinazioni, ricerca scientifica e diritto alla salute di MARINELLA LEO (Università di Perugia) [La Leva, 23/09/2010]

SALUTE: PEDOTO (PD), FAZIO APRA INDAGINE SU EFFETTI VACCINO INFLUENZA

Padova, sbagliano vaccino su un bimbo di 5 mesi

In un anno 396 vittime del vaccino Danni alla salute invece di prevenire l'influenza: inchiesta della Procura

"Domani verrò arrestata": intervista-denuncia di Jane Burgermeister, che ha denunciato quello che sta sotto gli affari fatti con la "pandemia" (che tale non è stata!) dell'influenza A e i vaccini...

"Vaccine Nation" di Gary Null: documentario (in inglese con sottotitoli in italiano) sui vaccini e sui danni che possono produrre.
Guardalo! (link della prima parte - le altre otto sono selezionabili dal menu a destra)

Usa, la compagnia Pfizer a giudizio per i vaccini contro la meningite venduti in Nigeria (30/06/2010)
Nel 1996 l'azienda distribuì il farmaco Trovan che ha causato la morte di 11 bambini, cecità, malformazioni e paralisi

VACCINI: NOVARTIS, NEL XXIESIMO SECOLO PER OGNI ETA' (11/07/2010)

L’Aifa sospende in via cautelativa due vaccini. Ma non ci sono pericoli per la salute
Si tratta di Rotarix e Rotateq, due vaccini contro il rotavirus. La decisione fa seguito all’identificazione di lotti contaminati con virus che sono però innocui per l’uomo. "È chiaro però - spiega l'Agenzia - che il Dna virale non deve essere presente nei vaccini".

Interessante video sugli effetti collaterali del vaccino (in francese)

IO SONO VIVO - la storia di Alberto Tremante, maggiorenne e vaccinato, costretto su una sedia a rotelle per colpa del vaccino antipolio, raccontata da lui stesso e da lui dedicata alle vittime dei vaccini e ai loro famigliari.

La Leva Vaccini con cellule di feti abortiti: aumentano casi di autismo ... una notizia sconvolgente, ma che vale la pena di leggere, per sapere e riflettere!

Agora Vox Influenza,verso la vaccinazione totale? -

Varese Notizie Si vaccinano e rimangono semi-paralizzate - 26/02/2010

Da: laleva.org Campagna Nazionale sui pericoli della vaccinazione: gli Italiani non sono caduti nella trappola - 13/01/2010

Da: TiscaliNotizie Vaccini sull'influenza A: dal sospetto alla vergogna - 05/01/2010

Da: Il Secolo XIX Febbre A: la falsa pandemia e il business dei vaccini - 11/01/2010

Da: ILCANNOCCHIALE La febbre del vaccino e il business delle dosi "scomparse" - 05/01/2010

Da: ECPLANET Vaccini non utilizzati? Attenzione sono considerati rifiuti tossici! - 30/12/2009

Su: scienzamarcia.blogspot.com Giappone: 21 morti dopo il vaccino per l'influenza suina - 29/12/2009

Da: Il Corrosivo Il vaccino contro l'influenza suina è una truffa - 19/11/2009

Da: AGI Virus A, in Canada diversi casi in Canada di reazioni allergiche al vaccino - 24/11/2009

Da: IL PONENTE Vaccino allo squalene: se (non) conosci gli effetti collaterali, lo eviti - 15/11/2009

L'intervento in parlamento di Ewa Kopacz contro le case farmaceutiche "Almeno 20 punti poco chiari: tre diversi tipi, nessuna controindicazione, pochi controlli" H1N1, la denuncia del ministro polacco "Quei vaccini sono una truffa" - 11/2009

Bambino di 21 mesi muore dopo il vaccino per l'influenza suina in Germania - 20/11/2009

da: ADNKronos Influenza A: CODACONS, prime segnalazioni di danni da vaccino - 13/11/2009

Da: AgoraVox Vaccino antisuino: the dark side of. Sapere fa bene (alla salute) - 22/10/2009

Da: Vita.it INFLUENZA A. Vaccini, febbre da business - 26/10/2009

AGI Salute: Giudice, danni vaccino non risarcibili se imprevedibili - 26/10/2009

- Da: Il Corriere del Mezzogiorno «Vaccino testato e approvato. Effetti collaterali? Solo in casi rarissimi» - 05/11/2009

da: Il Piccolo - Giornale di Cremona - Influenza A H1N1, medici e infermieri non si vaccinano. C'è la paura dello squalene - 06/11/2009

Traduzione del comunicato di R&R Project "Project R&R risponde allo studio tailandese sul vaccino" - 05/10/2009

da: www.agoravox.it - una serie di articoli sulle vaccinazioni per l'influenza H1N1 - agosto/ottobre 2009

da: www.nuovasocieta.it - Influenza A: il vaccino sarebbe più pericoloso del virus - 09/09/2009

da: ComeDonChisciotte - Vaccinazione di massa: gli ingredienti del disastro. I vaccini sono molto più letali dell'influenza suina - 01/09/2009

di Paola Francesca Caselli - Influenza suina o porcina? Cosa c'è dentro i vaccini - 17/08/2009

di Francesco Colafemmina - Febbre suina del 1976 e vaccinazioni forzate: la storia si ripete - 05/08/2009

da: Straker Enemy - 12.000 bambini come cavie umane per un vaccino pericolosissimo per tutti - 03/08/2009









Straker Enemy
Monday, August 3, 2009
12.000 bambini come cavie umane per un vaccino pericolosissimo per tutti
http://scienzamarcia.blogspot.com/2009/08/cavievaccinoinfluenzasuina.html
Questa è la traduzione dell'articolo 12,000 U.S. Children To Be Swine Flu Vaccine Guinea Pigs di Paul Joseph Watson pubblicato sul sito Prison Planet.com il 24 luglio 2009. Appena possibile tradurrò anche alcuni degli articoli cui esso fa riferimento.

12.000 bambini statunitensi saranno usati come cavie umane per testare il vaccino contro l'influenza suina
articolo di Paul Joseph Watson, 24 luglio 2009
Circa 12.000 bambini statunitensi saranno usati come cavie per un vaccino sperimentale contro l'influenza suina che come è noto contiene il pericoloso ingrediente squalene, il quale è stato collegato direttamente allo sviluppo della Sindrome del Golfo e ad una moltitudine di altre malattie debilitanti. Secondo un articolo del quotidiano The Oklahoman, 12.000 bambini in tutta la nazione parteciperanno a degli “studi accelerati” per verificare gli effetti collaterali di questo vaccino per l'influenza suina che non è ancora stato testato gli esperimenti si prevede che inizieranno il mese prossimo [ ovvero nell'agosto del 2009, N.d.T.] “Gli esperimenti controlleranno l'efficacia dei vaccini e l'eventuale presenza di effetti collaterali negativi nei pazienti” afferma l'articolo. Dal momento che meno di 100 bambini statunitensi muoiono ogni anno a causa della normale influenza stagionale, una stima ragionevole dovrebbe essere che circa 100 bambini moriranno a causa dell'influenza suina nel corso dell'anno prossimo. Quindi in realtà le autorità vaccineranno milioni di bambini al fine di prevenire 100 morti. Se il programma di vaccinazione di massa ricalcherà quello dell'epidemia di influenza suina del 1976 allora il vaccino verosimilmente ucciderà più gente di quanto non possa fare il virus. Inoltre, dal momento che il vaccino per l'influenza suina contiene squalene, un pericoloso coadiuvante che ha contribuito all'insorgere dei casi di Sindrome del Golfo, ci sono pochi dubbi sul fatto che esso, nel caso in cui venga condotta una campagna di vaccinazione di massa, indurrà in migliaia di bambini delle malattie cronicamente debilitanti di gran lunga più mortali del virus dell'influenza suina. Secondo quanto afferma il dottor Meryl Nass (M.D.) “Una caratteristica innovativa dei vaccini per il virus H1N1 sviluppati dalle aziende Novartis e GlaxoSmithKline è l'aggiunta di coadiuvanti contenenti squalene per aumentare l'immunogeneticità e ridurre drasticamente la quantità di antigene virale necessaria. Questo si traduce in una molto più veloce produzione delle quantità di vaccino desiderate.” “Le ricerche hanno mostrato che lo squalene è l'ingrediente dei vaccini sperimentali contro l'antrace che ha causato malattie autoimmuni devastanti nonchè la morte di molti veterani australiani, inglesi e statunitensi della guerra del Golfo, eppure esso si continua ad usare e viene utilizzato nei laboratori per lo sviluppo di nuovi vaccini,” scrive Stephen Lendman. [le malattie autoimmuni sono una classe di malattie legate ad un malfunzionamento del sistema immunitario che in "si rivolta" contro l'organismo cui appartiene, generando problemi che vanno dalle allergie, all'eczema, alla psoriasi, al Lupus Eritematoso Sistemico, fino a malattie croniche, degenerative e dall'esito spesso mortale come la sclerosi multipla e la SLA (Sclerosi Laterale Amiotrofica), ] Secondo quanto afferma il premiato giornalista investigativo Gary Matsumoto, c'è una “forte corrispondenza fra le malattie indotte dallo squalene negli animali e quelle osservate negli esseri umani cui è stato iniettato quest'olio: artrite reumatoidi, sclerosi multipla e lupus eritematoso sistemico.” “Ci sono adesso dati in più di due dozzine di studi scientifici sottoposti a revisione autorevole, provenienti da dieci differenti laboratori negli Stati Uniti, in Europa, in Asia e in Australia, che documentano come i coadiuvanti a base di squalene possano indurre malattie autoimmuni in animali (…) osservate in gatti, topi, porcellini d'india e conigli. Lo svedese Karolinska Institute ha dimostrato che lo squalene da solo può indurre la versione animale dell'artrite reumatoide. L'Accademia Polacca delle Scienze ha mostrato che negli animali lo squalene da solo può produrre danni catastrofici al sistema nervoso ed al cervello. La facoltà di medicina dell'Università della Florida ha mostrato che negli animali lo squalene da solo può indurre la produzione di anticorpi specificamente associati al lupus eritematoso sistemico” scrive Matsumoto. [in realtà questi dati non sono di per probanti, dato che gli effetti negativi di un prodotto sugli animali non dimostrano mai con certezza che tali effetti si verifichino anche nell'uomo; la pratica della sperimentazione sugli animali è assolutamente non etica, crudele, inutile e aberrante, però c'è da chiedersi come mai in questo caso, contrariamente a quanto predica la stessa scienza vivisezionista, si utilizzi ancora un prodotto testato sugli animali con esito negativo; la contraddizione delle istituzioni scientifiche è lampante - N.d.T.] La micropaleontologa dottoressa Viera Scheibner, che ha condotto ricerche sugli effetti collaterali negativi dei coadiuvanti nei vaccini, ha scritto quanto segue sullo squalene. Lo squalene “ha contribuito alle reazioni a cascata denominate Sindrome del Golfo, artrite, fibromialgia, linfoadenopatia, eruzioni cutanee, eruzioni cutanee fotosensitive, eruzioni cutanee alle guance, sindrome da fatica cronica, cefalea cronica, perdita anormale di peli, lesioni cutanee inguaribili, stomatite aftose, vertigini, debolezza, perdita di memoria, colpi apoplettici, cambiamenti dell'umore, problemi neuropsichiatrici, effetti negativi sulla tiroide, anemia, elevato indice di eritrosedimentazione, lupus eritematoso sistemico, sclerosi multipla, Sclerosi Laterale Amiotrofica (ALS), fenomeno di Raynaud, sindrome di Sjorgren, diarrea cronica, accessi di sudore notturno e leggera febbre.” Gli sforzi da parte delle autorità per preparare i cittadini ad una campagna di vaccinazione di massa, che potrebbe anche essere resa obbligatoria se la crisi si agravasse, sono stati intensificati nelle ultime settimane. E tuttavia, come scrive questa settimana Richard Halvorsen (medico londinese e direttore medico di BabyJabs, un servizio per le vaccinazioni infantili) sul giornale London Times, tutte le indicazioni [in nostro possesso] mostrano che il vaccino per l'influenza suina avrà la minor efficacia per le persone che sono più a rischio a causa dell'influenza stessa: bambini, anziani e soggetti con problemi di salute. Nel suo articolo, La vaccinazione di massa per l'influenza sarebbe una pazzia [Mass flu vaccination would be madness], Halvorsen scrive, “Tutto questo é realmente necessario? Tanto per cominciare l'influenza suina è molto più leggera di quanto all'inizio si era temuto, e quindi é discutibile l'ipotesi di vaccinare milioni di persone adulte ed in buona salute contro una malattia che non è molto più seccante di un brutto raffreddore” aggiungendo, “Non c'è nessuna evidenza che il vaccino aiuti le persone con problemi di salute cronici o donne incinte. In ogni caso noi sappiamo che l'immunizzazione offre appena un modesto beneficio per i più anziani; infatti l'efficacia del vaccino è noto che diminuisce rapidamente dopo i 70 anni di età.” “Abbiamo esperienza di vaccinazioni di massa contro l'influenza suina dalle quali dovremmo imparare una lezione. In America nel 1976 fu offerto un vaccino all'intera popolazione per prevenire il diffondersi si un'epidemia di influenza suina. Milioni di persone furono rapidamente vaccinate, ma la campagna di vaccinazione fu fermata dopo un aumento di casi di Sindrome di Guillain-Barré (GBS) fra le persone che hanno ricevuto quel vaccino. La Sindrome di Guillain-Barré è un disordine autoimmunitario che causa la paralisi delle braccia o delle gambe e, raramente, dell'intero corpo; chi ne soffre generalmente [in seguito] guarisce completamente, ma alcuni vengono colpiti da paralisi permanente e pochi ne muoiono. Ricerche successive hanno permesso di stimare che si presentava un caso di GBS ogni 100.000 vaccini somministrati. Se il vaccino attuale causasse una simile percentuale di casi, allora potremmo aspettarci che centinaia di persone potrebbero contrarre la GBS, alcuni dei quali soffrirebbero di paralisi permanente o moriranno.” [in realtà dal momento che alcuni coadiuvanti ed eccipienti del vaccino attuale sono differenti da quelli del 1976, e dal momento che anche le modalità di fabbricazione sono differenti, non è detto che l'inoculazione di questo vaccino comporti lo stesso rischio di induzione della Sindrome di G.B.; ciò non toglie che il discorso nelle sue linee generali sia valido anche perché la presenza dello squalene comporta il rischio di gravi danni neurologici e non solo - N.d.T.] Dato che il vaccino contiene un ingrediente legato direttamente ad una pletora di orribili malattie, prenderai delle misure per proteggere tuo figlio da un programma di vaccinazione di massa? E che succederebbe se il governo decretasse delle vaccinazioni obbligatorie e cercasse di attuarle con la minaccia della forza, come le autorità sanitarie hanno già indicato che potrebbe succedere? Con l'aumentare della presa di coscienza dei cittadini sui pericoli dei vaccini, e con le bizarre politiche eugenetiche abbracciate da persone come John Holdren, il principlae consigliere scientifico di Obama, sembra inevitabile che milioni di persone rifiuteranno di sottoporsi ad un programma di vaccinazione di massa anche se il governo cercasse di realizzarlo con la forza.


http://www.nexusedizioni.it/ Febbre suina del 1976 e vaccinazioni forzate: la storia si ripete - di Francesco Colafemmina
05/08/2009

La febbre suina del 1976 è un episodio racchiuso negli archivi della storia delle presunte pandemie. Questo ceppo influenzale appariva stranamente molto simile alla pericolosa spagnola del 1918: una coincidenza che finì per creare il panico soprattutto negli Stati Uniti. La domanda da porsi è infatti: dove e come si diffuse questo terribile virus? La risposta è semplicissima: come già fu per la Spagnola (i cui primi casi furono riscontrati a Fort Riley in Kansas), anche la febbre suina del '76 nacque all'interno di una base dell'esercito americano nel New Jersey, Fort Dix. Una recluta morì appena dopo aver avvertito i sintomi dell'influenza nel gennaio 1976, ed altre quattro furono colpite da questa intensa forma di influenza. La concomitanza di un'altra influenza stagionale che durò sino al marzo del '76, indusse il Presidente Ford ad ordinare la vaccinazione di massa negli Stati Uniti. Il programma di immunizzazione cominciò il 1 ottobre 1976 e fino all'11 ottobre era stato vaccinato circa un terzo della popolazione (il 24%). Fu allora che tre anziani morirono a causa degli effetti collaterali del vaccino. La notizia si diffuse ma nonostante tutto solo il 16 dicembre la vaccinazione fu bloccata: il 33% della popolazione era stata vaccinata. Più di 500 furono i casi di sindromi di paralisi neuromuscolari, più di 25 i morti, quasi 4000 le richieste di danni avanzate alla Pubblica Amministrazione da privati cittadini che avevano subito il vaccino. E l'influenza scomparve nello stesso nulla dal quale era sopraggiunta L'11 aprile 1979 la CBS nella sua famosissima trasmissione "60 Minutes" affrontò la questione della vaccinazione di massa e le sue conseguenze sulla salute pubblica. In effetti quell'episodio del 1976 si rivelò frutto di un allarmismo estremo, se non proprio di una strategia ben meditata (qui trovate la trascrizione completa della trasmissione).Poniamoci una domanda a caso: chi era il Capo di Gabinetto del Presidente Ford? E chi il Vice Capo di Gabinetto? Non avete indovinato? Rispondo subito: erano un tal Donald Rumsfeld ed un altro tal Dick Cheney. Ma che casualità! Donald Rumsfeld è stato Presidente della "Gilead Sciences", la società che ha brevettato il Tamiflu, dal 1997 al 2001. E nell'attuale Consiglio di Amministrazione siedono un ex segretario di Stato (George Shultz), il cofondatore della Intel (Gordon Moore) e la 5a presidentessa del Council for Foreign Relations (Carla Anderson Hills). Bel trio, no? Rumsfeld è ancora azionista della Gilead che dopo aver ceduto il brevetto alla Roche, trattiene il 10% di royalties sulle vendite. Nel 2006 fu varato dall'amministrazione Bush il Piano Strategico di Prevenzione dell'Influenza Pandemica. Il piano prevedeva l'acquisto dell'80% di scorte di Tamiflu e del 20% di scorte di Relenza (un competitor del Tamiflu). A questo punto fermiamoci un attimo. Gilead Sciences? Non trovate che questo nome sia poco convincente? Gilead? Che significa in ebraico Gilead? Significa "testimonianza", è la collina divisa storicamente fra Giordania e terra di Sion. E' citata più volte nella Bibbia come il luogo in cui si rifugiavano molti patriarchi. Galaad (sua traslitterazione alternativa) è il luogo in cui fuggono Giacobbe, Davide e l'intero Israele. Luogo di salvezza e di testimonianza. Forse - azzardiamo - il luogo in cui si rifugeranno coloro che conservano la salvezza, l'antidoto alla pandemia? Chissà, le coincidenze sono comunque inquietanti. Veniamo però alla "nuova influenza". Anch'essa nasce in maniera alquanto strana. Se in un altro articolo ho dimostrato chiaramente che il contagio è nato negli Stati Uniti (non in Messico) e precisamente nella zona di San Diego, non stupirà sapere che a San Diego c'è il U.S. Naval Health Research Center (NHRC) che collabora assieme al Trudeau Institute alla ricerca di un vaccino contro una probabile pandemia da aviaria. E non stupirà neppure sapere che il 19 Ottobre 2008 i capi di Stato Maggiore di USA, Francia, Inghilterra, Germania ed Italia si sono riuniti a Lake Placid (New York), località in cui ha sede il suddetto Trudeau Institute. Per discutere su cosa? Secondo un comunicato frettolosamente rilasciato si doveva discutere di Afghanistan... peccato però che Francia, Germania abbiano truppe in Afghanistan. E poi perchè riunirsi nella località in cui si studia un vaccino per difendere i militari in caso di pandemia? Basta leggere il sito dell'Istituto per documentarsi sulla questione. A questo punto non possiamo pronosticare il futuro. Di certo però la questione è estremamente poco chiara ed il sospetto è che questo virus fabbricato in laboratorio venga diffuso quale sedativo della crisi economica, un sedativo che potrebbe essere utile a decimare un po' di popolazione umana ed a riassestare il sistema internazionale ormai scricchiolante. Forse viene considerata una soluzione meno distruttiva di una guerra. O si tratta semplicemente di un mezzo per arricchire talune elites (leggi case farmaceutiche), impaurire le masse ed accrescere il controllo su di esse. Di sicuro, comunque, almeno il 90% dei giornalisti (italiani e non) dovrebbe cambiare mestiere, dopo l'evidente assenza di informazione su uno scandalo dalle proporzioni colossali.
Fonte: http://www.comedonchisciotte.org/site/modules.php?name=News&file=article&sid=6126


100NETWORK
Influenza suina o porcina? Cosa c'è dentro i vaccini
Paola Francesca Caselli - www.100bimbi.it • 17/08/2009

Da diversi giorni stiamo affrontando la questione dell'influenza suina, cercando di capire se è giustificato l'allarme diffuso in molti Paesi del mondo e se le relative campagne che invitano alla vaccinazione di massa, possano davvero fornire uno strumento salutare.
Dopo aver indagato sul virus A H1N1, vediamo perciò i risultati di alcune ricerche, così come riportate dal quotidiano scientifico ECPlanet.
Articolo tradotto dall'originale inglese del Dr. Stephen Sherry's Vaccine Presentation to the SPD Bay Area Resource Group, San Jose, CA, Febbraio 2005.

Una interessante informazione storica: la maggiore causa del declino dell'Impero Romano, dopo seicento anni di dominio mondiale, fu la sostituzione delle pietre usate per fabbricare gli acquedotti con tubi di piombo per il trasporto e il rifornimento di acqua potabile. Gli ingegneri romani, considerati i migliori nel mondo, trasformarono così i loro concittadini in storpi neurologici. NEI VACCINI SONO STATI SCOPERTI:
Mercurio (thimerosal): una delle sostanze più velenose conosciute dalla scienza. Il mercurio causa gravi patologie al cervello, intestino, fegato, midollo e reni. Anche piccolissime quantità possono causare danni ai nervi. I sintomi della tossicità da mercurio sono simili a quelli dell'autismo.
Solfato ammonico (sale): agente velenoso sospettato di causare danni all'apparato gastrointestinale, al fegato, al sistema nervoso e al sistema respiratorio.
Beta-propiolactone: può causare cancro. Sostanza velenosa sospettata di provocare danni all'apparato gastrointestinale, al fegato, al sistema respiratorio, alla pelle e agli organi sensoriali.
Lieviti modificati geneticamente di animali, batteri e DNA virale, possono essere incorporati nel DNA di colui che viene vaccinato e causare sconosciuti mutamenti genetici.
Gomma lattice: può causare reazioni allergiche mortali.
MSG, monosodio glutammato: è in fase di studio in quanto sospettato di causare gravissimi gruppi mutageni e teratogeni che possono causano malformazioni in quanto interagiscono sui meccanismi riproduttivi e di sviluppo embrionale. È una neurotossina che può provocare reazioni allergiche sconosciute che non vanno certo trascurate.
Alluminio: provoca danni al cervello; fattore sospetto nell'Alzheimer, demenza convulsioni e stati comatosi. può provocare reazioni allergiche sulla pelle.
Formaldeide (formalina): elemento componente del fluido per imbalsamare. È velenoso se ingerito. Questa sostanza è una probabile causa del cancro. È estremamente tossico per l'apparato gastrointestinale, per il fegato, per il sistema immunitario, per il sistema nervoso, per l'apparato riproduttivo e respiratorio. È collegato alla leucemia, al cancro al cervello, al cancro del colon e al cancro linfatico.
Microrganismi: composto di agenti virali vivi o morti oppure da batteri o loro tossine. Il vaccino contro la polio, contaminato con un virus di scimmia, ora si è propagato nelle ossa umane, nelle sacche dei polmoni (Mesotelioma). Causa Tumori del cervello e linfoma.
Polisorbato 80: è conosciuto come causa di cancro negli animali.
Tri(n)butylphosphate: sospettato di essere velenoso per reni e nervi.
Glutaraldehyde: velenoso se ingerito. Causa difetti nelle nascite degli animali sperimentali.
Gelatina: prodotta da pezzi scelti di pelle di vitelli e vacche; ossa di vacche e pelle di maiale demineralizzati. Si sono registrate reazioni allergiche.
Gentamicin Sulfate and Polymyxin B (antibiotico): reazioni allergiche che vanno da leggere a mortali.
Neomycin Sulfate (antibiotico): interferisce con l'assorbimento della vitamina B6. Un errore nell'uso di B6 può causare una rara forma di epilessia e rallentamento mentale. Reazioni allergiche che vanno da leggere a mortali.
Phenol/phenoxyethanol (2-PE): è utilizzato come anticongelante. È un agente tossico per tutte le cellule e capace di bloccare i meccanismi che governano il sistema immunitario.
Cellule umane e animali: cellule umane assorbite dal tessuto di un feto, da albumina umana, sangue di maiale, di cavallo, cervello di coniglio, porcellini sperimentali, reni di cane, cuore di vacca, reni di scimmia, uova di gallina, di papera, sangue di pecora ed altro.

Traduzione e adattamento linguistico a cura di Ester Capone
Per approfondire l'argomento, soprattutto per la delicatezza della scelta di vaccinare o meno i nostri bambini, vi consiglio i seguenti siti:
http://www.ecplanet.com/blog/archive/2009/08/07/contro-l-influenza-suina.html
http://www.ministerosalute.it/
http://www.100bimbi.it/index.php?/archives/150-Influenza.I-pericoli-dei-vaccini.html
http://www.levaccinazioni.it/informagente/Quarta.htm

E anche un libro:
"La prova del danno" un libro che indaga i danni fisiologici e neurologici indotti in bambini sani dai vaccini. L'autore, David Kirby, giornalista per molti anni del NewYork Times, seguendo le vicende di diverse famiglie, racconta la loro battaglia per capire come e perché i loro figli, nati sani, sono scivolati nel silenzio e si sono perduti in disturbi di comportamento che spesso provocano anche patologie fisiche.


ComeDonChisciotte
VACCINAZIONE DI MASSA: GLI INGREDIENTI DEL DISASTRO

Postato il Martedì, 01 settembre @ 19:00:00 CDT di marcoc
I VACCINI SONO MOLTO PIÙ LETALI DELL'INFLUENZA SUINA
A CURA DELLA DR.SSA MAE-WAN HO E DEL PROF JOE CUMMINS
Institute of Science in Society
Il seguente rapporto è stato sottoposto a Sir Liam Donaldson, Direttore Medico del Regno Unito, e all'Agenzia per gli Alimenti e i Medicinali (Food and Drug Administration, FDA) degli USA.
Nell'aprile 2009 ci fu lo scoppio dell'influenza suina in Messico e negli USA, propagatosi velocemente in tutto il mondo trasmettendosi tra uomini. A giudicare dai primi dati pubblicati a maggio, il nuovo tipo A H1N1 dell'influenza è diverso da qualsiasi altro tipo registrato fino a quel momento [1,2]. Si tratta di un'eteroclita combinazione di sequenze di ceppi virali dell'influenza aviaria, umana e suina del Nordamerica e dell'Eurasia. Un eminente virologo di Canberra ha dichiarato ai media che il virus potrebbe essere stato creato in laboratorio e liberato accidentalmente [3]. Alcuni analisti suggeriscono addirittura, senza prove a sostegno, che sia stato creato intenzionalmente come arma biologica [4], mentre altri incolpano l'industria dell'allevamento intensiva e il grande traffico di animali su grandi distanze, che fornisce molte possibilità per la generazione di ricombinanti esotici [5]. Ciò che preoccupa maggiormente i cittadini, sono però i programmi di vaccinazione di massa che i governi stanno preparando per combattere la pandemia, che potrebbero essere peggio della pandemia stessa. Un'organizzazione si oppone alla vaccinazione lampo degli alunni
Il governo statunitense conta di vaccinare tutti i bambini a settembre, quando incomincerà il nuovo anno scolastico, e il gruppo National Vaccine Information Center (NVIC) ha richiesto al governo Obama e a tutti i governatori degli Stati che mostrino che questa decisione è “necessaria e sicura” [6] e ha preteso “solidi meccanismi di raccolta dati, registrazione, supervisione e notifica della sicurezza del vaccino, così come l'indennizzo economico per le possibili lesioni che potrebbe causare”. Poco dopo lo scoppio dell'influenza suina ad aprile, i Dipartimenti della Salute e della Sicurezza Interna degli USA, hanno dichiarato lo stato d'emergenza nazionale per la salute pubblica. Sono state chiuse alcune scuole, sono state messe in quarantena alcune persone e le compagnie farmaceutiche hanno ricevuto contratti dal valore di 7 miliardi di dollari per la fabbricazione di vaccini ora oggetto di un controllo urgente da parte della FDA [7]: questo vuol dire che saranno testati in solo qualche settimana su centinaia di bambini e adulti volontari, prima di essere somministrati a tutti gli alunni in autunno. Inoltre, secondo la legge federale approvata dal Congresso dal 2001, una Autorizzazione di Uso d'Emergenza fa sì che le compagnie farmaceutiche, i responsabili sanitari e chiunque somministri a qualche statunitense vaccini sperimentali durante uno stato d'emergenza di salute pubblica, siano protetti contro qualsiasi possibile denuncia nel caso di persone lese. La Segretaria del Dipartimento della Salute e Servizi Umani degli USA, Kathleen Sebelius, ha concesso ai fabbricanti di vaccini la totale impunità davanti alla legge contro qualsiasi processo penale che possa derivare dalla somministrazione di nuovi vaccini dell'influenza suina, e alcuni Stati hanno persino dichiarato legalmente obbligatoria la vaccinazione. La NVIC vuole sapere se gli Stati sono preparati a rispondere alle norme di sicurezza sulle vaccinazioni del National Childhood Vaccine Injury Act del 1986, che includono: 1) Dare ai genitori informazioni scritte sui benefici e i rischi del vaccino prima che i bambini siano vaccinati; 2) Avere un registro delle vaccinazioni fatte ai bambini, incluso il nome del fabbricante e il numero di lotto; 3) Registrare le vaccinazioni somministrate nella storia clinica del bambino e 4) Annotare nella storia clinica del bambino i gravi problemi di salute che sorgono dopo la vaccinazione e darne comunicazione immediata al Sistema Federale di Informazione sulle conseguenze dannose del vaccino. La NVIC vuole anche sapere se gli Stati sono pronti a indennizzare i bambini lesi dalle vaccinazioni dell'influenza suina, se i genitori riceveranno “informazioni complete e veritiere sui rischi del vaccino dell'influenza suina” e se hanno il diritto di “rifiutare” la vaccinazione. Barbara Loe Fisher, co-fondatrice e presidente dell'NVIC, ha dichiarato [6]: “I genitori e i legislatori dovrebbero chiedersi subito: perché sono i bambini a ricevere per primi le vaccinazioni sperimentali dell'influenza suina? Le scuole hanno gli strumenti per ottenere il consenso informato con la firma dei genitori prima della vaccinazione, per avere registri esatti di ogni vaccinazione e per selezionare biologicamente i bambini che corrono un rischio elevato di avere reazioni al vaccino? Coloro che somministrano queste vaccinazioni, sapranno come controllare in seguito i bambini e registrare, comunicare e trattare i gravi problemi di salute che si presenteranno? E gli Stati, avranno i mezzi economici per indennizzare i bambini danneggiati?
L'OMS e la febbre della vaccinazione di massa
L'ordine di vaccinazione di massa viene dall'Organizzazione Mondiale della Sanità [8]. All'inizio di luglio, un gruppo di esperti in vaccinazioni è giunto alla conclusione che la pandemia è incontenibile, e Marie-Paul Kieny, direttrice dell'OMS per la ricerca sui vaccini, ha detto che tutte le nazioni dovevano avervi accesso e che già a settembre dovrebbe esserci un vaccino disponibile. I critici sottolineano che gli “esperti in vaccini” sono controllati dai fabbricanti di vaccini, i quali faranno benefici con i contratti assai lucrativi di vaccini e farmaci antivirali firmati dai governi. Però, l'argomento decisivo contro le vaccinazioni di massa è semplicemente il fatto che i vaccini iniettabili dell'influenza non funzionano e sono pericolosi [9].
I vaccini iniettabili dell'influenza sono inefficaci e aumentano i rischi di asma
Ci sono ragioni ampiamente conosciute per cui le vaccinazioni per l'influenza non daranno nessun risultato, come già era stato detto sulle tanto annunciate vaccinazioni contro la “pandemia di influenza aviaria” che ancora deve arrivare [10] (How to Stop Bird Flu Instead, SiS 35). Il virus dell'influenza cambia velocemente – anche senza l'aiuto dell'ingegneria genetica in laboratorio e soprattutto con l'aiuto dell'industria dell'allevamento intensiva -, mentre i vaccini mirano a ceppi specifici. Inoltre, il vaccino contro l'influenza non è permanente e deve essere fatto ogni anno; i vaccini sono difficili da produrre in forma massiccia e alcune varietà non si sviluppano in nessun modo nei laboratori. Numerosi studi hanno mostrato che i vaccini iniettabili dell'influenza offrono poca o nessuna protezione contro le infezioni e le malattie e non c'è ragione di credere che i vaccini contro l'influenza suina saranno diversi. Una rianalisi di 51 diversi studi su più di 294.000 bambini ha stabilito che, a partire dai due anni di età, i vaccini a base di virus attenuato dell'influenza somministrati con atomizzatori nasali impedirono l'82% dei casi di malattia, mentre i vaccini iniettabili fabbricati a partire da virus inattivi ne impedirono solo il 59%. La prevenzione della “sindrome pseudoinfluenzale”, causata da altri tipi di virus, fu rispettivamente solo del 33% e del 36%. Nei bambini di età inferiore ai due anni, l'efficacia del vaccino fu simile a quella del placebo. Non fu possibile analizzare la sicurezza dei vaccini degli studi per l'assenza di informazioni e la mancanza di standardizzazione delle poche informazioni disponibili [11]. Un rapporto pubblicato nel 2008 stabilì che i vaccini antinfluenzali nei bambini piccoli non diminuirono la quantità di visite mediche e ospedaliere dovute all'influenza [12]. Allo stesso tempo, uno studio su 800 bambini asmatici stabilì che coloro che ricevettero un vaccino influenzale corsero un rischio significativamente maggiore di visite mediche e al pronto soccorso legate all'asma [13]; i quozienti di probabilità erano rispettivamente di 3,4 e di 1,9. Questo è stato confermato da un rapporto pubblicato nel 2009, secondo il quale i bambini asmatici a cui venne somministrato il FluMist corsero un rischio tre volte maggiore di ricovero. I vaccini influenzali sono inutili anche per gli adulti e gli anziani, dato che offrono poca o nessuna protezione contro le infezioni o le malattie come la pneumonia (Vedi nota [9]).
Coadiuvanti tossici in alcuni vaccini influenzali
I vaccini possono essere pericolosi in quanto tali, in particolare quelli creati con virus vivi, attenuati o i nuovi vaccini ricombinanti di acido nucleico [10]; hanno il potenziale per creare virus tramite ricombinazione e gli acidi nucleici ricombinanti potrebbero causare malattie autoimmuni. Un'altra fonte importante di tossicità nei vaccini influenzali sono i coadiuvanti, sostanze aggiunte per migliorare l'immunogenità dei vaccini. C'è una notevole letteratura medica sulla tossicità dei coadiuvanti. La maggior parte dei vaccini influenzali contengono concentrazioni pericolose di mercurio sotto forma di thimerosal un conservante letale 50 volte più tossico dello stesso mercurio [9]. In dosi sufficientemente elevate, può causare disfunzioni immunitarie, sensoriali, neurologiche, motorie e comportamentali a lungo termine. All'avvelenamento da mercurio si associano anche l'autismo, il deficit di attenzione, la sclerosi multipla, le deficienze del linguaggio e dell'articolazione della parola. L'Istituto di Medicina ha avvertito che a lattanti, bambini e donne incinte non dovrebbero essere fatte iniezioni contenenti thimerosal, ma la maggior parte dei vaccini influenzali ne contengono 25 microgrammi. Un altro coadiuvante comune è il potassio-allume o idrossido di alluminio, che può causare allergie al vaccino, anafilassi, fibromialgia macrofagica, una sindrome da infiammazione cronica. Nei gatti, l'alluminio provoca anche fibrosarcoma nella zona dell'iniezione [15]. I numerosi coadiuvanti apparsi in tempi recenti non sono certo migliori: potrebbero addirittura essere peggio. Secondo uno studio apparso in una rivista dedicata alla scienza e al business farmaceutico [15], la maggior parte dei nuovi coadiuvanti, incluso l'MF59, l'ISCOMS, il QS21, l'AS09 e l'AS04, hanno “una reattogenia e una tossicità sistemica locale sostanzialmente superiori a quelle del potassio-allume”.
Situazione attuale dei vaccini per l'influenza suina
Cinque diverse compagnie hanno ricevuto contratti per produrre il vaccino su scala mondiale: Baxter International, GlaxoSmithKline, Novartis e Sanofi-Aventis e AstroZeneca [16]. Dati i problemi per la produzione in grandi quantità, queste aziende hanno la ferma intenzione di far sì che dosi inferiori di vaccini agiscano più velocemente con una maggiore gamma di coadiuvanti [17]. E questo con l'approvazione dell'OMS (si veda più avanti). I vaccini per l'influenza si producono solitamente con virus non virulenti dell'influenza (attenuati o indeboliti). Per essereefficaci, i geni del virus non virulento usato, devono corrispondere a quelli del ceppo virale che si diffonde nella popolazione. L'attivazione del sistema immunitario per esposizione alla forma non patogena del ceppo patogeno dà origine alla produzione di anticorpi che danno una protezione contro il ceppo patogeno. La produzione del virus non virulento implica in primo luogo l'identificazione e in seguito, la riproduzione dei sottotipi di due delle proteine di superficie del virus, l'emagglutinina (H) e la neuramidasi (N), che determinano la virulenza del ceppo e la capacità di diffusione e che sono anche le proteine obiettivo dei vaccini.
Virus influenzali
Esistono tre tipi di virus influenzali: A, B e C. Il virus dell'influenza di tipo A è la principale causa di malattie negli uccelli e nei mammiferi. Il suo genoma consiste in 8 segmenti RNA codificanti per 11 proteine e i virus si classificano secondo il sottotipo in base alle due glicoproteine di superficie principali (proteine con complesse catene laterali di carboidrati): l'emagglutinina (H) e la neuramidasi (N) [18]. Il genoma segmentato permette al virus di “ricombinare” nuovamente i segmenti, così come di ricombinarli nei segmenti, aumentando così considerevolmente il tasso di evoluzione e di generazione di nuovi ceppi. La ricombinazione è ampiamente realizzata anche in laboratorio nel processo di creazione di ceppi vaccinali. Fino ad ora, i sottotipi 16H e 9N in numerose combinazioni sono stati individuati tra uccelli selvatici [19]. Innanzitutto si creano i virus che servono da materiale di partenza per la produzione su grande scala di virus vivi non virulenti dell'influenza. I virus che servono da “seme” sono stati approvati dall'OMS e dall'FDA statunitense. Il metodo tipico di produzione del virus che serve da seme è la ricombinazione. Si inietta in uova di pollo un ceppo standard non patogeno di influenza che si sa svilupparsi bene in quell'ambiente, e il ceppo portatore dei geni che esprimono i sottotipi delle proteine H e N del vaccino voluto. I due virus si moltiplicano e e i loro otto segmenti di genoma si raggruppano, con 256 combinazioni possibili. Si selezionano quindi i virus ricombinanti ottenuti, alla ricerca del virus desiderato, con sei segmenti di genoma che permettono al ceppo standard di svilupparsi facilmente nelle uova, più i geni H e N del ceppo in circolo. Il virus che fa da seme viene quindi iniettato in milioni di uova per la produzione del vaccino. Questo metodo convenzionale di produzione di una scorta di “semi” si completa in circa uno o due mesi [20]. È possibile che i sistemi di coltura cellulare sostituiscano eventualmente le uova di pollo. Baxter International ha richiesto il brevetto per un processo che usa la coltura cellulare per produrre quantità di virus infettivi, che vengono raccolti, inattivati con formaldeide e luce ultravioletta, e in seguito con detergente [21]. Baxter ha prodotto vaccini del virus H5N1 completo in una linea cellulare Vero ricavata dal rene di scimmia verde africana, e ha realizzato test clinici di fase 1 e 2 con e senza idrossido di alluminio come coadiuvante [22,23]. Il principale risultato è che il coadiuvante tossico non ha aumentato gli anticorpi neutralizzanti contro il ceppo del vaccino. Baxter è riuscita a creare il vaccino contro l'H1N1 alla fine di luglio o inizio agosto, ma non ha ancora rivelato pubblicamente i dettagli della produzione di questo vaccino [16]. A dicembre, una succursale della Baxter in Austria inviò un vaccino dell'influenza umana contaminato con il mortifero virus aviario vivo H5N1 a 18 paesi, tra cui la Repubblica Ceca, dove test clinici dimostrarono che causò la morte dei furetti a cui questo venne iniettato [24]. I giornali cechi si chiesero se la Baxter volesse deliberatamente cominciare una pandemia. Anche Novartis, altro gigante dell'industria farmaceutica, ha annunciato il 13 giugno di aver creato un vaccino contro l'influenza suina con una tecnologia basata su cellule e sul coadiuvante registrato MF59®. Il coadiuvante MF59® ha una base oleosa e contiene Tween80, Span85 e squalene [25]. In studi su topi, realizzati con coadiuvanti a base oleosa, gli animali rimasero storpiati e paralizzati. Lo squalene produsse gravi sintomi di artrite nei topi e gli studi su esseri umani che ricevettero tra 10 e 20 ppb (parti per miliardo) di squalene, mostrarono un grave impatto sul sistema immunitario e lo sviluppo di disturbi autoimmuni [26]. Novartis fece notizia nel 2008 con un test clinico del vaccino H5N1 in Polonia. L'esperimento fu condotto da infermiere e medici locali che somministrarono il vaccino a 350 indigenti, dei quali 20 morirono. I medici e le infermiere partecipanti furono portati in tribunale dalla polizia polacca [27,28]. Novartis disse che le morti non erano legate al vaccino H5N1 [29], che era stato “somministrato a altre 3.500 persone senza che nessuna di queste morisse”. GlaxoSmithKline fabbricherà il proprio vaccino con antigeni del ceppo influenzale recentemente isolato; conterrà anche il proprio coadiuvante AS03 con marchio registrato, approvato dall'Unione Europea nel 2008 insieme al suo vaccino per l'influenza aviaria H5N1. Secondo la Relazione di Valutazione Pubblica Europea [30], il coadiuvante AS03 è composto da squalene (10,86 milligrammi), DL-?-tocoferolo (11,86 miligrammi) e polisorbato 80 (4,85 miligrammi). Anche il vaccino H5N1 contiene 5 microgrammi di thimerosal, così come polisorbato 80, octoxinolo 10 e diversi sali inorganici. La compagnia promuove con forza diversi sistemi di coadiuvanti, come il suo “ventaglio di coadiuvanti”, che riduce la dose dei vaccini [31]. Un recente studio dell'OMS sui principali produttori di vaccini ha concluso che lo scenario migliore è la potenziale produzione di 4.900 milioni di dosi di vaccino H1N1 all'anno, tenendo conto tra i vari fattori che ogni produttore scelga la formulazione di dosi più basse (che includeranno coadiuvanti tossici) e che si abbia la maggior capacità di produzione. La dottoressa Margareth Chan, direttrice generale dell'OMS, e il segretario generale dell'ONU, Ban-Ki-Mon, si sono riuniti il 19 maggio con alti funzionari dei fabbricanti di vaccini e hanno chiesto loro di riservare parte della loro capacità di produzione per i paesi poveri che, altrimenti, avrebbero poco, o nessun accesso al vaccino in caso di pandemia [32]. L'ultima vaccinazione di massa negli Stati Uniti fu un disastro. Nel 1976, vennero scoperti casi di influenza suina tra i soldati di Fort Dix (New Jersey) e uno di questi morì, probabilmente più per esaurimento fisico che per l'infezione [7]. Questo portò al lancio di una vaccinazione di massa di 40 milioni di persone contro una pandemia che non si verificò mai. Ci furono migliaia di richieste di risarcimento dei danni. Almeno 25 persone morirono e 500 svilupparono la sindrome paralitica di Guillain-Barré [33,34].
La maggior parte delle sindromi dell'influenza suina sono lievi
Il 22 luglio 2009, i Centri per il Controllo e la Prevenzione delle Malattie (CDC) contarono un totale di 40.617 casi negli USA, di cui 319 morti, ossia un quoziente di morti/caso dello 0,8%; il tasso reale delle morti, però – tra tutti i casi di infezione, includendo i lievi, che non vengono comunicati – è probabilmente più basso. Gli esperti pensano che viene comunicato solo un caso ogni 20 [36]. Il Regno Unito è il paese europeo più toccato e della pandemia si è parlato ogni giorno nei giornali del mese di luglio. Il 23 luglio è stato diffuso un nuovo numero di assistenza telefonica perché la gente possa avere informazioni e Tamiflu senza andare da un medico. Questa settimana c'è stato un aumento record dei casi fino a 100.000 e un totale di 30 morti fino ad ora [37], ossia un quoziente di morti/caso dello 0,03%, che dà un'idea più esatta del tasso reale di morte. Sir Liam Donaldson, direttore medico del Regno Unito, ha ordinato al NHS (Sistema sanitario nazionale) di prepararsi a un totale di 65.000 morti, con un picco di 350 al giorno [38]. Fino ad ora non è stato programmato nessun piano di vaccinazione di massa, ma il governo del Regno Unito ha chiesto in anticipo 195 milioni di dosi di vaccino a GlaxoSmithKline (GSK). Il vaccino che la GSK sta sviluppando sarà testato su un piccolo numero di persone, dato che secondo alcune informazioni [39], la compagnia farmaceutica britannica “valuta il pericolo di una pandemia rispetto ai rischi di un vaccino non sicuro”. Il professor Hugh Pennington, microbiologo in pensione dell'Università di Alberdeen (Scozia), ha definito che è questo, ad essere “pericoloso”: “Limitando i test clinici, Glaxo alza il pericolo che la dose di vaccino non sia calibrata in modo adeguato, e questo potrebbe portare a vaccini che non proteggono dal virus o che, nella peggiore delle ipotesi, non siano sicuri”, ha detto. Pennington ha aggiunto che la capacità del vaccino di attivare le difese dell'organismo è fondamentale e richiede test per determinare la dose migliore e, se richiesto, un coadiuvante che incrementi l'immunità (come si sa, GSK sta definitivamente promuovendo una nuova gamma di coadiuvanti tossici). Ha fatto riferimento anche all'incidente di Fort Dix del 1976. La Francia ha richiesto i vaccini a Sanofi, GSK e Novartis, però non vede la ragione di chiedere ai fabbricanti di ridurre o saltare i test clinici [16]. Sanofi-Aventis, il produttore farmaceutico francese che sviluppa il proprio vaccino per l'influenza suina, dovrebbe aver cominciato a testare il prodotto all'inizio di agosto e pensa di aver bisogno di due mesi e mezzo di esperimenti prima di avere un vaccino che sia “sicuro e efficace”; secondo Albert Garcia, che parlava a nome dell'Unità Vaccini della compagnia, “il vaccino sarà pronto a novembre o dicembre”. Tuttavia, Baxter dovrebbe aver prodotto un vaccino all'inizio di agosto per test clinici. Anche Glaxo ha annunciato di star sviluppando una maschera facciale coperta di antivirus per evitare le infezioni e di star accelerando la produzione del suo Relenza per i pazienti già affetti da influenza suina. È evidente che ci sono modi più sicuri e efficaci di combattere la pandemia che le vaccinazioni di massa: lavarsi spesso le mani, starnutire in un fazzoletto di carta che si può presto buttare, evitare riunioni non necessarie e ritardare l'inizio dell'anno scolastico – tutto questo, consigliato dai governi – e, potremmo aggiungere, mangiare sano, fare esercizio e assumere abbastanza vitamina D per aumentare la propria immunità naturale [10].
Bibliografia
Mae-Wan Ho è una genetista britannica famosa per la sua opposizione all'ingegneria genetica. Joe Cummins è professore emerito di Genetica del Dipartimento di Biologia dell'Università Western Ontario (Canada). Appartengono entrambi all'Institute of Science in Society.
Titolo originale: "The vaccines are far more deadly than the swine flu"
Fonte: www.i-sis.org.uk
27.07.2009
Traduzione per www.comedonchisciotte.org a cura di MARINA GERENZANI


www.nuovasocieta.it
Influenza A: il vaccino sarebbe più pericoloso del virus

Mercoledì 09 Settembre 2009
Camici bianchi d'Oltralpe perplessi sul vaccino pandemico. Quasi un operatore sanitario su 10 (9,6%) non si farà immunizzare contro il virus H1N1, e il 28,6% dice di non aver ancora deciso cosa fare. A tastare il polso ai medici francesi alle prese con la nuova influenza è un'indagine pubblicata dal settimanale 'L'Express', condotta intervistando 4.752 fra medici e infermieri tra il 27 luglio e il 6 settembre. Il sondaggio, realizzato dallo Spazio Etico dell'Assistenza pubblica ospedaliera di Parigi, rileva che più di un terzo del personale sanitario coinvolto «esita o rifiuta» di sottoporsi all'iniezione. «L'inchiesta mostra che la decisione di farsi vaccinare non va da », sottolinea Marc Guerrier, direttore aggiunto dello Spazio etico. E, anche se il campione non è rappresentativo dell'intera categoria, permette di tastare il polso a un gruppo di persone particolarmente vicine alla questione. Ebbene, la preoccupazione più grande dei medici scettici riguarda gli effetti collaterali del vaccino. Secondo i contrari, infatti, il siero in arrivo - concepito secondo tecniche nuove e con un sistema rapido - sarà commercializzato dopo pochissimi controlli, tanto che un medico arriva ad affermare di non essere affatto convinto della sua innocuità. E qualcuno ricorda che anche la stessa Organizzazione mondiale della sanità ha riconosciuto la necessità di un'attenta sorveglianza nella fase post-commercializzazione.
Il numero di casi di influenza A nel territorio della Francia esclusi i territori d'oltremare ha «superato leggermente» per la prima volta la soglia epidemica: lo ha reso noto la rete di sorveglianza «Sentinelles» dell'Inserm. Il numero dei casi stimati la settimana scorsa era di 31.123.


Articoli da www.agoravox.it
Vaccini: perchè sono un pericolo
Piano nazionale di vaccinazione contro H1N1
Vaccino H1N1 ed eventuali danni. Cosa fare
H1N1, stampa all’attacco. Oggetto i bambini
Influenza suina e le tante, troppe notizie dei media...
La H1N1 in prospettiva. Fuori dall’allarmismo della stampa, dei farmaceutici e dei politici ecco i veri numeri
Influenza suina, i nuovi untori
H1N1: vaccini anti-pandemia, istruzioni per l’uso



Nostra traduzione dell'originale in inglese

Project R&R risponde allo studio tailandese sul vaccino
Lunedì 5 ottobre 2009

Il 24 settembre 2009 i risultati di un trial clinico per un vaccino sull’HIV (conosciuto come Thai Phase III HIV vaccine study o RV144) hanno rivelato che un nuovo vaccino sperimentale è efficace nel 31% dei casi nel prevenire l’infezione da HIV. Più di 16.000 uomini e donna hanno partecipato al trial, che è stato condotto in Tailandia dal Ministero tailandese per la Salute Pubblica e sponsorizzata dall’ U.S. Army Surgeon General [Generale per la Chirurgia dell’Esercito degli Stati Uniti] in collaborazione con il Department of Defense [Dipartimento della Difesa] e il National Institute for Allergy and Infectious Diseases [Istituto Nazionale per le malattie allergiche e infettive].
Questa è una buona notizia, ma in accordo col Dr. Jarrod Bailey Science Director of Project R&R: Release and Restitution for Chimpanzees in Laboratories [Direttore Scientifico del Progetto R&R: Rilascio e Recupero degli Scimpanzé dei Laboratori] l’ottimismo deve essere cauto. E’ noto che più dei due terzi dei partecipanti umani al trial è rimasta non protetta dall’infezione HIV. In più, l’efficacia del vaccino in altri gruppi razziali e contro altri ceppi di HIV rimane da dimostrare.
Una rilettura esauriente fatta da Project R&R ha rivelato che i componenti del vaccino RV144 sono stati largamente testati in altri trial su umani e su animali, inclusi scimpanzé. In accordo con Bailey, riteniamo che precedenti fallimenti e la limitata efficacia di questo vaccino sono il risultato di dati fuorvianti provenienti da esperimenti su scimpanzè.
Inoltre, varianti dei componenti “ALVAC” sono stati provati in trial, sia da soli che in combinazione con altri tipi di vaccini. Quasi tutti hanno fornito protezione dall’infezione da HIV negli scimpanzè, ma tutti si sono rivelati fallimentari negli uomini.
Il componente “AIDSVAX” è risultato fallimentare nel proteggere parecchie migliaia di volontari dei trial clinici, nonostante molti vaccini simili proteggano gli scimpanzè dall’infezione.
Variazioni del vaccino usato nel trial tailandese sono state provate preventivamente con apparente successo su scimpanzè, finora sugli uomini hanno fallito.
L’indagine di Project R&R dimostra la futilità dell’uso di scimpanzè nella ricerca sul vaccino HIV.
Il parziale successo tailandese non deve sviare l’attenzione dalla miriade di vaccini (circa 100 vaccini testati in oltre 200 trial umani) che hanno mostrato grandi promesse negli scimpanzè per poi fallire negli uomini.
Il trial tailandese non aggiunge validità agli argomenti con cui si sostiene che gli scimpanzè sono necessari o utili nei test per il vaccino per l’AIDS.
Il caso di indagini rilevanti per l’uomo è stato ripreso da Scott Hammer, M.D., esperto di vaccini per l’AIDS e virologo clinico, che a proposito dei dati tailandesi ha commentato: “i risultati positivi indica il ruolo cruciale del test sull’uomo nello sviluppo di ogni vaccino... la variabilità del sistema immunitario umano o la diversità del virus non può realmente essere imitato da nessuno dei modelli animali attualmente usati nei laboratori”.
Il limitato successo del vaccino tailandese sottolinea la necessità di alternative agli scimpanzè e agli altri animali nello sviluppo dei vaccini.


Il Piccolo

All'ospedale Maggiore solo 150 dipendenti su mille accettano la somministrazione
Influenza A H1N1, medici e infermieri non si vaccinano.
C'è la paura dello squalene


di Roberto Bettinelli e Barbara Milanesi
Flop del vaccino anti H1N1 all'ospedale Maggiore di Crema. La prima parte della campagna per prevenire l'influenza A prevedeva la vaccinazione per medici, personale ospedaliero, dipendenti di servizi in generale. E non è andata bene. Sono circa 150 medici e infermieri cremaschi che hanno deciso di vaccinarsi su un totale di 1.000 dipendenti. Sono quasi 80 su 170 invece gli addetti alle pulizie e alla mensa. A fornirci le cifre, il dottor Giuseppe Van Westerhout, responsabile della medicina del lavoro per l'ospedale Maggiore e coordinatore del centro vaccinazioni. «Siamo a disposizione del personale ospedaliero ogni giorno dalle 12.30 alle 13.30 e vacciniamo chi aderisce. Abbiamo fatto una campagna in cui abbiamo spiegato e distribuito materiale informativo. Abbiamo seguito, passo a passo, le direttive ministeriali e regionali. Continueremo a farlo. Le vaccinazioni dovrebbero terminare entro il 16 novembre, periodo in cui partirà il secondo turno che include i soggetti deboli, affetti da patologie». Nonostante la campagna non sono molti i medici che hanno deciso di vaccinarsi. Come mai? Il dottor Van Westerhout ha cercato di darci una risposta in base ai dati che ha raccolto ascoltando i colleghi: «II primo motivo per cui molti medici hanno deciso di non vaccinarsi è che il virus H1n1 colpisce in prevalenza ragazzi giovani, di età inferiore ai 20 anni. I medici dell'ospedale hanno abbondantemente superato quell'età. Inoltre una pandemia simile si è già presentata in passato. Abbiamo vissuto tre ondate. Nel 1918 ed era chiamata influenza spagnola. Poi altre due pandemie. Quindi molti di loro si presume siano già immuni, proprio perché già venuti a contatto con il virus. Ma il motivo più importante è un altro. Si è venuta a creare una vera psicosi intorno ad un componente del vaccino: lo squalene.» Lo squalene è un adiuvante che potrebbe avere pericolose controindicazioni. I più gravi: riduzione delle difese immunitarie e sorgere di patologie al sistema nervoso. Molti medici, soggetti sani e oltre la soglia dell'età critica hanno preferito evitare il vaccino e metter in preventivo di curare un influenza che molto probabilmente non avrà conseguenze differenti rispetto al normale virus stagionale.
Cos'è questa sostanza
Lo squalene è una sostanza adiuvante aggiunta al vaccino. Lo squalene, come tutti gli adiuvanti, ha lo scopo d'aumentare la risposta immunitaria alla vaccinazione. Gli adiuvanti fanno si che il sistema immunitario reagisca più velocemente. Il problema è se questa reazione avvenga in modo innocuo. Il nostro sistema immunitario riconosce lo squalene come una molecola d'olio che fa parte del nostro corpo. Essa si trova in tutto il sistema nervoso e nel cervello. Si può consumare squalene nell'olio d'oliva. Il sistema immunitario non solo la riconosce, ma si avvale delle sue proprietà antiossidanti. L'effetto positivo dello squalene dipende dal metodo attraverso il quale entra nel corpo. L'iniezione è una via d'ingresso anormale che potrebbe incitare il sistema immunitario ad attaccare e distruggere tutto lo squalene che si trova già nel corpo. Il sistema immunitario, quindi, tenterebbe di distruggere la molecola ovunque la trovi. I veterani delia Guerra del Golfo che hanno contratto la sindrome che porta questo nome (Gulf War Sindrome (GWS) ricevettero vaccini all'antrace che contenevano squalene. L'adiuvante allo squalene, ora usato nel vaccino contro la febbre suina, venne messo al bando nei vaccini sperimentali all'antrace.


AGI SALUTE:GIUDICE, DANNI VACCINO NON RISARCIBILI SE IMPREVEDIBILI (AGI) - Milano, 26 ott. - Il medico non ha l’obbligo di informare il paziente dei rischi che corre vaccinandosi, se i rischi per la salute non sono prevedibili. Con questa argomentazione, il giudice di Milano Andrea Borrelli ha respinto la richiesta di risarcimento avanzata dai genitori di una bimba rimasta disabile a causa di un’encefalopatia causata dal vaccino cosiddetto trivalente (morbillo - parotite - rosolia). I genitori della piccola avevano chiesto la condanna solidale della Asl Milano 2, di una dottoressa, del Ministero della Salute e della Regione Lombardia. Secondo i genitori, sarebbe mancato da parte del medico ‘il consenso informato circa la possibilita’ che detta vaccinazione potesse avere, come effetto collaterale indesiderato, un’encefalopatite’. Per il giudice, pero’, ‘l’obbligo di informare si estende ai rischi prevedibili e non anche agli esiti anomali’. In questo caso, anche sulla base di una consulenza affidata dal giudice agli esperti, ‘anche considerando la piu’ elevata probabilita’ di contrazione della malattia essa resta statisticamente trascurabile’. ‘Non puo’ ritenersi alcuna responsabilita’ - osserva Borrelli - ne’ del sanitario, ne’ degli altri convenuti’. La bambina soffre dopo quella vaccinazione, ‘consigliata dalla Asl e anche dalla struttura scolastica ai fini dell’iscrizione all’asilo nido, di problemi motori a tutti e quattro gli arti. (AGI)
Cli/Ven


Vita.it di Redazione

INFLUENZA A. Vaccini, febbre da business

26 ottobre 2009
Mercato in crescita del 222% dal 2009 al 2011, per un totale di 7 miliardi di dollari
Il mercato globale dei vaccini contro la nuova influenza A arrivera' a valere oltre 7 miliardi di dollari entro il 2011, con un tasso annuo di crescita composto (Cagr) del 222% dal 2009 al 2011. Lo prevede una ricerca di Markets and Markets, secondo cui il Cagr si abbassera' comunque al 30% entro il 2012, poiche' la maggior parte della popolazione mondiale sara' immunizzata entro il 2011. Secondo la societa' specializzata americana, il mercato dei vaccini raggiungera' i 676 milioni di dollari nel 2009, grazie al primo lotto di dosi commercializzato a partire da fine settembre. Dalle rilevazioni emerge che una quota pari al 29% del mercato 2009 interessera' l'Europa, il 31% gli Stati Uniti, il 20% l'Asia-Pacifico e il 20% il resto del mondo. Com'e' noto, le aziende coinvolte nella produzione di vaccini contro il virus H1N1 sono GlaxoSmithKline, Novartis, Csl, Medimmune, Baxter, Sinovac e Sanofi Pasteur. Ancora più alte le stime dell'Oms che stima che il giro d'affari complessivo per il vaccino contro l'H1N1 possa arrivare a quota 20 miliardi di dollari. L'inglese Glaxo ha venduto a 22 nazioni 440 milioni di confezioni del suo Pandemrix. Vendite da capogiro sono previste anche per il Celvapan della Baxter, per cui è arrivato il disco verde delle autorità nelle ultime settimane. La francese Sanofi ha in portafoglio ordini per 250 milioni dagli Stati Uniti ancora prima dell'ok al suo vaccino, cifra simile a quella che si è già messa in cassa l'australiana Csl.


AgoraVox
giovedì 22 ottobre
Vaccino antisuino: the dark side of. Sapere fa bene (alla salute)
Misteri, veleni, accuse, smentite e dicerie hanno accompagnato la vicenda della presunta pandemia goblale da influenza suina, iniziata con le morti in Messico e approdata qualche giorno fa alla prima vaccinazione italiana. Di chi fidarsi? Il vaccino è stato infatti somministrato giovedì 15 ottobre scorso, con insolito anticipo di un mese sui programmi, ad un medico responsabile dell’Igiene Pubblica di Milano e sarebbe proseguito in questi giorni sul personale medico sanitario delle strutture pubbliche, sugli addetti ai servizi amministrativi della Sanità, sul personale delle Poste italiane e su quello della Telecom. Poi, ha fatto sapere il Ministero del Welfare, verranno vaccinate le “persone a rischio” di età compresa tra i 2 e i 65 anni. Senonchè si viene a sapere che, paradossalmente, il 60% dei medici italiani non intende sottoporsi alla vaccinazione anti A-H1N1, cosa che il viceministro Fazio non vede come un fallimento poiché, spiega, i medici che vi si sottoporranno raggiungeranno comunque una percentuale “molto più alta rispetto al 20% che registriamo normalmente contro l’influenza stagionale”. Questo non spegne il dubbio sul perché la stragrande maggioranza dei medici italiani non si vaccinerà contro quest’influenza che pure è stata descritta alla maniera di una peste del secolo. E sul perché molti di questi medici la sconsiglino decisamente anche ai loro pazienti. Come Roberto Santi medico dell’Asl di Genova che dichiara: «L´influenza comune ogni anno uccide mezzo milione di persone nel mondo e nessuno ne parla, mentre l´aviaria, sulla quale è stata montata la stessa campagna della suina, ha provocato 250 decessi in 10 anni». Nel suo ospedale, il "San Martino", alla campagna di vaccinazione aderisce soltanto il 10% del personale medico. E Renato Giusto, segretario provinciale a Savona dello Smi (Sindacato medici italiani) aggiunge: «Il vaccino contro l’influenza suina non è stato sperimentato a sufficienza. Potrebbe avere gravi effetti collaterali. Ho sempre creduto nei vaccini sperimentati bene, non in quelli creati in fretta. Io per primo non mi vaccinerò». Se le cose stanno così, la vicenda necessita decisamente di essere approfondita. Mentre da un lato l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), agenzia delle Nazioni Unite per la salute dei “terrestri”, ha dichiarato l’11 giugno scorso, con esagerato interventismo, un’emergenza pandemica globale del più alto livello, cioè il livello 6, molti sono stati i ricercatori e i medici che, invece, in diversi paesi, hanno smentito l’allarme, gonfiatosi come una bolla già dalla primavera scorsa, secondo il quale il virus sarebbe particolarmente pericoloso e avvezzo alla mutazione. Gli scienziati “pompieri” presentano l’influenza A- H1N1 come un malanno alla stregua delle solite influenze stagionali, che pure lasciano ogni anno la loro “regolare” scia di decessi. E qualcuno di questi, stupito dell’ingiustificata emergenza, si è spinto anche oltre la semplice smentita della più alta istituzione sanitaria del pianeta, prospettando addirittura uno scenario in cui i cittadini potrebbero essere costretti a prendere un vaccino tossico contro "l’influenza suina", essere messi in quarantena e venire limitati nei loro spostamenti, poiché l’OMS, il cui parere è vincolante su tutti i 194 paesi aderenti, dichiarando un’emergenza pandemica globale del più alto livello, permetterebbe di attivare una sorta di legge marziale globale. I governi di paesi come Inghilterra, Francia e Australia hanno già dichiarato l’intenzione di voler vaccinare (obbligatoriamente?) l’intera popolazione, gli Stati Uniti d’America almeno il 50% e in Italia dal ministero del Welfare fanno sapere che una doppia dose -non ne basterebbe infatti una soltanto per acquisire l’immunità- sarà disponibile per un numero pari ad almeno il 40% della popolazione. In ogni caso le immagini di magazzini rigonfi di confezioni del vaccino sono state diffuse in questi giorni dai telegiornali italiani più seguiti, a testimoniare che –bufala o non bufala- quella del virus H1M1, prima ancora di essere una pandemia si sta rivelando di certo un colossale affare per la lobby farmaceutica. Solo per il sistema sanitario italiano si calcola, in effetti, un impegno tra i 500 e i 600 milioni di euro, che finiranno nelle casse della svizzera Novartis. Mentre la banca d’investimento J.P.Morgan stima in circa 10 miliardi di dollari il giro d’affari che, tra vaccini e medicine, riguarderà la mobilitazione globale contro questa influenza; a beneficio di GlaxoSmithKline, Sanofi Aventis, Astra Zeneca, Roche, Novartis, insomma il “cartello” delle Big Pharma. Non c’è dubbio che per loro H1M1 più che una maledizione dagli inferi è una benedizione dal cielo. Dal momento che quella del “complotto” è ultimamente una categoria decisamente inflazionata, è indispensabile muoversi su un argomento delicato e controverso come questo con molta cautela, anche perché i fatti vengono presentati, laddove è possibile rintracciarli, con una cronologia incerta e confusa, talvolta contraddittoria. Così procedendo si scopre che, tra tante colorate e catastrofistiche chiacchere da web, ci sono anche informazioni che hanno fonti di un certo peso. Ma in Italia non una parola dal Corriere, non una da Repubblica, non una dall’Espresso, né dalla Rai e da Mediaset. Sorprendentemente ne ha parlato, al contrario, una come Romina Power che, approfittando della fama di cui gode, ha addirittura scritto una lettera aperta al ministro e al viceministro addetti alla salute. Ma neanche gli spacciatori di gossip si sono lasciati tentare dall’occasione di fare informazione. Così che è impossibile non chiedersi: come mai nessuno dei media principali finora ha fatto parola di tutta questa vicenda, che se pure dovesse non portare a nulla, è di per se già un fatto e riguarda inoltre un tema su cui i cittadini anelano di sapere? Stiamo parlando infatti di una grave denuncia esposta contro l’ONU e l’OMS, accusati di architettettare un genocidio. E se questa non è una notizia. Inoltre Jane Burgermeister, che di quella denuncia è l’autrice, non è esattamente la prima venuta; è una giornalista scientifica che ha scritto per testate prestigiose in campo medico e scientifico, come Nature, The British Medical Journal, The Scientist, Reuters Health, nonchè per The Guardian. Pare che lavorasse anche per il magazine web del Renewable Energy World, leader nel campo delle energie rinnovabili, ma che la collaborazione sia stata immediatamente sospesa dopo la denuncia penale depositata da Jane presso l’FBI dell’ambasciata degli Stati Uniti a Vienna, nel mese di giugno. La giornalista accusa l’OMS, l’ONU e diversi funzionari di istituzioni globali e governi nazionali -dalla Federal Riserve, passando per i banchieri Rockfeller e Soros fino alla Presidenza degli Stati Uniti e alla Cancelleria Austriaca- addirittura di bioterrorismo; e del tentativo di progettare il più grande crimine della storia dell’umanità. La stessa ha inoltre presentato preventivamente un’ingiunzione legale inibitoria contro l’eventuale vaccinazione coatta. Accuse pesantissime queste ma corredate, secondo la Burgermeister, da valide prove già depositate agli atti. A guadagnarle credibilità e ad avallare la possibilità che le ipotesi da lei avanzate non siano proprio il gesto di una mitomane, depone il fatto che queste denunce seguono quelle presentate nel mese di aprile contro le multinazionali farmaceutiche austriache Baxter AG, legata alla Baxter internazionale, e Avir Green Hills Biotecnologie. Secondo la Burgermeister esse avrebbero prodotto e lasciato uscire dai loro laboratori un prodotto vaccinale contro le influenze stagionali contaminato però dal virus attivo della cosiddetta influenza aviaria H5N1, allo scopo di trarre profitto da una eventuale pandemia. Sarebbe stata la stessa OMS a fornire alla Baxter il materiale virale che ha contaminato il prodotto, ben 72 kg di virus aviario, della cui presenza nel vaccino si sono accorti alcuni dei 16 laboratori della Repubblica Ceca, della Slovenia e della Germania che godono del subappaltato, tramite l’austriaca Avir Green Hills Biotecnology, per la verifica dei prodotti sulle cavie. La pericolosa contaminazione è emersa quando il subappaltatore nella Repubblica Ceca ha inoculato il prodotto su alcuni furetti ed essi sono morti. I mammiferi, infatti, non dovrebbero morire se esposti ai virus H3N2 dell’influenza umana. A ucciderli è stato quindi qualcos’altro di non dichiarato nel prodotto. L’H5N1 appunto. Ebbene, quelle accuse, all’apparenza fantapolitiche e complottistiche, si erano poi rivelate azzeccate. Infatti, come ha riportato Helen Branswell di The Canadian Press, la Baxter International Inc. ha riconosciuto infine, ma solo dopo la denuncia, che davvero il prodotto spedito ai laboratori era pericoloso e che effettivamente conteneva un virus attivo. Ma si è giustificata parlando di un errore. Un errore? può essere derubricato a semplice incidente il non rispetto dei protocolli di sicurezza a proposito di esperimenti bio-chimici? Il mix, scientificamente detto riassorbimento, tra un virus di influenza umana, come quello (H3N2) usato ufficialmente per il prodotto sotto esame, e un virus animale, come l’H5N1 che era “nascosto” nello stesso prodotto, può notoriamente provocare conseguenze nefaste, dal momento che se il virus H5N1 non infetta facilmente gli esseri umani, il virus H3N2 li può infettare, eccome; così se qualcuno viene a contatto con questa mistura potrebbe sviluppare un virus ibrido capace di essere trasmesso facilmente da persona a persona. Bisognerebbe essere oltremodo sprovveduti per interpretare come una semplice casualità la convivenza promiscua dei due virus nello stesso laboratorio Baxter di Orth-Donau, dal momento che quella della mescola tra virus umani e animali è la via maestra per le pandemie. Invece di rispondere dettagliatamente alle domande della stampa austriaca su come questo sia potuto accadere, il responsabile delle comunicazioni della Baxter, Christopher Bona, ha detto, con probabile faccia tosta, di non poter rivelare molto per non rischiare di diffondere informazioni brevettate sul processo di produzione nei laboratori della company. Questo quanto emergeva dalla denuncia di aprile. La seconda denuncia della Burgermeister, datata 10 giugno 2009 e composta da un dossier di 69 pagine, invece mira molto più in alto e sfiora l’incredibile. Tanto incredibile che nessuno, ai livelli istituzionali, ha sentito l’urgenza di informare nessuno. Per la combattiva giornalista, questa volta, gli enti e i personaggi di cui sopra, coinvolti nell’accusa, utilizzando la "febbre suina" come pretesto, avrebbero premeditato l’omicidio di massa della popolazione degli Stati Uniti attraverso la vaccinazione forzata. In risposta alle interrogazioni nel parlamento austriaco del 20 maggio sul perché non fosse seguita alcuna indagine da parte dell’OMS, dell’UE o delle autorità sanitarie austriache all’ “incidente” nei laboratori Baxter, infatti, il ministro della Sanità austriaco, Alois Stöger, aveva candidamente risposto che l’incidente non era stato trattato come una violazione alle norme sulla biosicurezza, come era logico che fosse, ma come un reato contro il codice di veterinaria. Così un medico veterinario era stata inviato al laboratorio per una breve ispezione e la storia si era chiusa lì. Ma poiché la diffusione del mix di virus è un passo essenziale per dar luogo a una pandemia che consenta all’OMS di dichiarare il livello 6, la Burgermeister ipotizza che la superficialità con cui la vicenda era stata silenziata nascondesse altro. Nel suo dossier elenca le leggi e i decreti che avrebbero permesso all’ONU e all’OMS di assumere il diretto controllo sulla Sanità degli USA nel caso di pandemia e di applicare la vaccinazione obbligatoria sulla popolazione. Allega documenti atti a comprovare che sia l’influenza aviaria che quella suina, non esistendo in natura, siano state costruite in laboratorio da grandi compagnie farmaceutiche, usando i finanziamenti dell’OMS, di alte agenzie governative e di “filantropi” come Rockfeller e Soros. I virus sarebbero stati così creati e messi in circolazione con la complicità dell’OMS e a profitto di chi avrebbe provveduto poi alla fornitura dei vaccini. Nel dossier consegnato all’FBI si sottolinea come i dati relativi ai decessi registrati per l’“influenza suina” non siano coerenti e si avanzano sospetti sul modo in cui è stato documentato il numero dei “decessi”, dal momento che i sintomi della suina sarebbero indistinguibili da quelli di altre influenze o di un comune raffreddore. E in ogni caso, stando ai numeri attuali, non si sarebbero verificate le cifre limite per dichiarare la pandemia; che potrebbe invece esplodere grazie a eventuali vaccinazioni di massa con prodotti contaminati, come quello dei laboratori Baxter di Orth-Donau. Burgermeister rivela, a mo’ di esempio, la vicenda un vaccino contro l’influenza aviaria che, durante l’estate del 2008, era stato approvato dalla Novartis nonostante avesse ucciso, in Polonia, 21 barboni che si erano prestati al test e quindi potesse a pieno titolo rientrare giuridicamente tra quelle che la legge americana definisce armi biologiche. I media controllati dalla lobby, secondo la giornalista scientifica, chiuderebbero il cerchio diffondendo notizie allarmistiche per convincere la popolazione degli Stati Uniti a vaccinarsi.
La Burgermeister punta il dito sul rafforzamento, avvenuto nel 2008, di leggi e regolamentazioni ideate per togliere ai cittadini statunitensi il diritto costituzionale di rifiutare in talune circostanze, ad esempio, un’iniezione. Secondo la sua ricostruzione il tutto concorre a un programma che prevede l’uso di “armi biologiche” travestite da cure, progettato per attuare stragi di massa e ridurre la popolazione mondiale nei prossimi dieci anni. Le accuse sin qui passate in rassegna sono abnormi; motivo in più per cui le autorità competenti e l’informazione ufficiale avrebbero dovuto avviarne una verifica, piuttosto che insabbiarle del tutto, com’è invece avvenuto. Qualcosa in realtà è trapelata. Sul Daily Mail del 15 agosto, un articolo di Jo Macfarlane riferiva di aver intercettato una lettera riservata, inviata dal Governo Inglese in data 29 luglio 2009 a 600 neurologi, che venivano allertati circa la possibilità ’di riscontrare, nelle persone vaccinate, casi di Sindrome di Guillain-Barre’, malattia letale causata da un’infezione di origine batterica o virale che può condurre a una paralisi progressiva e ascendente, dagli arti inferiori a quelli superiori. Già nel 1976, infatti, quando a causa di un’influenza, anch’essa suina, i media seminarono il panico nella popolazione statunitense e indussero numerose persone a vaccinarsi, morirono più persone a causa del vaccino che a causa della pandemia. In quel caso, la Sindrome di Guillain-Barré riscontrata sulle vittime fu subito collegata alle sostanze di cui era composto il materiale vaccinico e l’amministrazione americana si vide costretta a ritirare il vaccino dopo 10 settimane di somministrazione e a rimborsare le famiglie delle vittime. Anche questa volta il vaccino non è stato sufficientemente testato e nessuno ha ancora realizzato l’isolamento del virus tramite microscopio elettronico, come impone la procedura standard scientificamente accettata. Questa è la ragione per cui non sarà distribuito attraverso le farmacie, essendo privo del foglietto di avvertenze, indispensabile per il commercio, e che viene autorizzato solo al termine della procedura classica. Perché allora l’OMS e gli stati nazionali hanno concesso il via libera per la vaccinazione? E perché Kathleen Gilligan Sebelius, segretario alla Salute e ai Servizi Umani di Obama, ha firmato a luglio un decreto che garantisce l’immunità giuridica alle case produttrici del vaccino? Il farmacologo Silvio Garattini, luminare riconosciuto e direttore dell’Istituto Mario Negri, in un’intervista rilasciata nel mese di Luglio all’ANSA dichiarava, senza peli sulla lingua, che la presunta pandemia si fonderebbe su alcune "ipotesi, di cui non si sa se siano vere o meno". Aggiungeva che "solo fra alcuni mesi si potrà vedere se è veramente necessario questo quantitativo di vaccino in produzione oppure no. Ma se il virus rimane quello che è al momento, allora non ci sarà bisogno di vaccinazioni di massa". Se invece il virus dovesse subire mutazioni, conclude il professore, "non è detto che il vaccino in produzione sia in grado di proteggere". L’unica cosa che in tutta la vicenda salta all’occhio è che "al momento c’é, certamente, una grande pressione da parte delle industrie, che da tale corsa trarranno molte risorse economiche". L’unico dubbio ancora completamente irrisolto è, a questo punto: la salute dei cittadini è più minacciata dall’OMS, dalle case farmaceutiche, dalle autorità sanitarie nazionali, dai media che ci tengono all’oscuro di quasi tutto o, infine, dall’influenza suina?


ADNKronos

INFLUENZA A: CODACONS, PRIME SEGNALAZIONI DI DANNI DA VACCINO

Milano, 13 nov. (Adnkronos/Adnkronos Salute) - "Le autorita' sanitarie italiane rassicurano circa la totale innocuita' del vaccino contro l'influenza A, ma intanto al Codacons giungono le prime segnalazioni da parte di soggetti che - dopo la somministrazione del prodotto - denunciano reazioni fisiche negative". Lo afferma in una nota il comitato consumatori Codacons. L'associazione riporta "il caso di un medico radiologo che, in quanto operatore sanitario, si e' sottoposto a vaccinazione come da prassi, subendo imprevisti effetti collaterali. Stando alla denuncia del medico - riferisce il Codacons - dopo circa 15 minuti dall'iniezione del vaccino si sarebbe verificata una reazione avversa, sfociata in crisi lipotimica e febbre alta fino a 39 gradi, durata 2 giorni. Reazioni, spiega lo stesso medico nella segnalazione al Codacons, documentate dal Pronto soccorso dell'ospedale, dal medico di famiglia e dall'infermiera che ha iniettato il vaccino". Il comitato "non entra nel merito della vicenda, ma invita i cittadini che dopo la vaccinazione contro il virus H1N1 dovessero riscontrare effetti collaterali e conseguenze negative per la propria salute a rivolgersi all'associazione, inviando una segnalazione alla mail info@codacons.it".


Bambino di 21 mesi muore dopo il vaccino per l'influenza suina in Germania

Traduzione dell'articolo My boy's agonising death after virus vaccination pubblicato sull'edizione inglese del giornale tedesco Bild del 20-11-2009
Con le mani tremanti, la madre sconvolta ha accarezzato l'orsacchiotto giallo che apparteneva al piccolo Finlay – il suo figlio adorato. Il piccolo bambino è morto due settimane fa all'età di 21 mesi dopo avere ricevuto la vaccinazione contro l'influenza suina. I medici hanno segnalato il caso al Paul Ehrlich Institute come un possibile risultato di una reazione mortale all'inoculazione vaccinica. La madre Yvonne B. (34 anni), un'infermiera per gli anziani di Berlino, ha detto: “Finlay era nato con un difetto cardiaco ed i polmoni danneggiati. Era stato operato quattro volte. Adesso stava aspettando in ospedale un nuovo cuore ed un nuovo polmone. “Stava abbastanza bene. Uscivamo fuori con lui ogni giorno. Giocava in mezzo alle foglie e si divertiva a guardare gli uccelli.” I medici hanno detto ai genitori che il bimbo avrebbe dovuto essere vaccinato, secondo le raccomandazioni del comitato per le vaccinazioni. Yvonne, madre di tre figli, ha aggiunto: “Avevano detto che gli effetti collaterali non sarebbero stati un problema, ma che l'influenza suina era un reale pericolo per nostro figlio. Oltre a ciò, ad un paziente nella stanza accanto era stata diagnosticata l'influenza suina.” Nel pomeriggio il bambino era stato vaccinato. Il giorno dopo stava ancora ridendo e giocando allegramente in mezzo alle foglie. Ma nella notte le sue condizioni di sono aggravate improvvisamente. Ha vomitato ed il suo polmone si è riempito di liquido. L'organo ha smesso di funzionare, e così anche il suo cuore. La madre distrutta ha detto: “Siamo stati chiamati la notte. Finlay si è addormentato in braccio a mio marito.” Immediatamente un pensiero terribile è venuto in superficie - la straziante tragedia è stata causata della vaccinazione contro il virus H1N1? “Si tratta di un'assunzione semplicemente ovvia! Quella vaccinazione quanto meno ha giocato un ruolo [nella morte del bimbo].” I genitori hanno acconsentito all'espletamento dell'autopsia del figlio. “L'Istituto di Patologia ci ha detto ieri che non possono escludere una connessione [col vaccino], ma che anche che non c'era niente che potesse dimostrarla con certezza”. “Se potessi avere l'opportunità di scegliere ancora una volta, non farei vaccinare mio figlio.” L'indagine sulla morte del bimbo è ancora in corso. Una settimana fa i genitori hanno accompagnato il loro figlio alla sua tomba. “Aveva una incredibile voglia di vivere. Non abbiamo mai pensato nemmeno per un secondo che non ce l'avrebbe fatta” ha affermato la madre. “Il nome Finlay significa ‘piccolo eroe biondo’. Avevamo così tanta speranza che il nostro piccolo eroe avrebbe potuto finalmente cominciare a vivere.” Per maggiori informazioni vedi il dossier sull'influenza suina ed i vaccini tossici http://scienzamarcia.altervista.org/suina.html


IL PONENTE
Vaccino allo squalene: se (non) conosci gli effetti collaterali, lo eviti
novembre 15, 2009 alle 10:56

Riceviamo e pubblichiamo questa interessante relazione del Dott. A. Mazzotti per “Gruppo sviluppo in rete”, da cui emerge che l’adiuvante squalene, utilizzato nei vaccini contro l’influenza A, verrà somministrato ai giovani senza alcune sperimentazione in merito, visto che finora è stato presente solo in un vaccino riservato agli anziani. Nei giovani potrebbe scatenare reazioni autoimmuni, ma nessuno si è preoccupato di verificarlo. Ecco la spiegazione completa: è un po’ lunga, ma ve ne suggeriamo la lettura (specie se aveste intenzione di farvi vaccinare) perché, a differenza di molti altri articoli allarmistici e magari un po’ fantascientifici che prevedono mostruosi complotti mondiali, questo è semplicemente un articolo medico, scritto in forma divulgativa e quindi comprensibile da chiunque: tanto semplice quando raccapricciante nel suo dimostrare che non c’è bisogno di complotti mondiali, ma che basta l’avidità dei grandi gruppi farmaceutici a mettere a rischio la salute di milioni di persone. vr
VACCINO ALLO SQUALENE: PERICOLOSO O NO?
Il primo vero sasso l’ha lanciato il quotidiano tedesco “Berliner Zeitung”[1]: il Governo ha comprato 50 milioni di dosi di vaccino “PANDEMRIX” della GlaxoSmithKleine (GSK) per vaccinare la popolazione. Ma al tempo stesso ha ordinato per i membri del Governo, i ministeri e l’esercito 200 mila dosi di un altro tipo di vaccino, il “CELVAPAN” della Baxter. Guarda caso, il vaccino GSK contiene, oltre a un conservante al mercurio (tiomersale), anche un adiuvante sperimentale, lo SQUALENE. Quello destinato ai funzionari di Governo invece non contiene né l’uno né l’altro.
Il vicepresidente dell’ordine federale dei medici, intervistato dal quotidiano, è stato esplicito: i membri del Governo devono lasciare che il vaccino “sicuro” che si sono comprati per loro venga invece distribuito ai bambini e alle donne in gravidanza [2].
1. Cosa significa questa notizia? Esistono forse vaccini “sicuri” e vaccini “insicuri”?
Purtroppo è proprio così: lasciamo pure da parte il problema del mercurio, da sempre usato nei vaccini e della cui pericolosità già in molti hanno trattato. Il fatto è che in questo momento, contro l’influenza A/H1N1 esistono vaccini che contengono un adiuvante chiamato SQUALENE e vaccini che non lo contengono. E quelli attualmente in distribuzione in Italia (Novartis) contengono lo SQUALENE. L’additivo SQUALENE viene quindi oggi per la PRIMA VOLTA usato su larga scala su tutte le fasce di età, con possibili conseguenze dirompenti per la salute pubblica. Per questo si parla di vaccino “insicuro”. Ma procediamo con ordine e vediamo subito chi usa lo SQUALENE e chi non lo usa.
Sono 3 i vaccini approvati dalla UE:
>FOCETRIA (Novartis): contiene adiuvante MF59 con squalene (9,75 milligrammi) [3]; il Governo italiano ne ha comprato 24 milioni di dosi.
>PANDEMRIX (GSK): contiene adiuvante AS03 con squalene (10,69 milligrammi) [4];
>CELVAPAN (Baxter) NON contiene adiuvanti.
Per completare l’informazione: >il vaccino PANFLU che verrà prodotto dalla cinese Sinovac NON conterrà adiuvanti.
>Negli Stati Uniti i vaccini che sono stati ordinati dal Governo NON conterranno adiuvante squalene (il cui utilizzo non è mai stato concesso dalla Food & Drug administration). Per cui è un dato di fatto che nei prossimi mesi a buona parte della popolazione italiana verrà somministrato qualcosa dagli effetti ancora sconosciuti: l’adiuvante “SQUALENE”.
2. Ma cosa sono gli “adiuvanti”? Perché usarli nei vaccini?
Gli adiuvanti sono sostanze che le industrie farmaceutiche hanno scoperto avere la potenzialità di amplificare la forza di un vaccino: infatti quando un adiuvante viene iniettato nel corpo umano il sistema immunitario reagisce con più efficacia e quindi basta una minore quantità di principio attivo (il virus stesso) per ottenere gli stessi risultati [5]. In altre parole: le case farmaceutiche hanno scoperto che “potenziando” i vaccini con adiuvanti se ne possono produrre molte più dosi, più velocemente e a minor costo (l’adiuvante costa ovviamente molto meno del principio attivo) [6].
3. Ma cos’è lo SQUALENE? Perché viene ora usato come “adiuvante”?
Lo SQUALENE è una sostanza presente in natura (sia in alcune piante che in alcuni animali) e, sintetizzata dal fegato, viene prodotta anche dal corpo umano. Lo SQUALENE è importante per la vita umana in quanto rappresenta uno dei tanti “mattoncini” indispensabili al nostro corpo per produrre steroidi. Gli steroidi sono elementi fondamentali per la nostra sopravvivenza: sono steroidi il colesterolo, gli ormoni sessuali (es. testosterone, progesterone) e gli ormoni corticosurrenali (es. cortisolo, androsterone) [7]. I ricercatori della Novartis in questi ultimi anni hanno scoperto che lo SQUALENE, se iniettato nel corpo umano, provoca un’efficace reazione del sistema immunitario e che quindi iniettandolo insieme a un virus lo SQUALENE funzione cone un “turbo” per amplificare la risposta del corpo ad una vaccinazione. Ma com’è che un adiuvante (tipo lo SQUALENE) provoca maggiore reazione da parte sistema immunitario? I ricercatori di immunologia ancora faticano a dare spiegazioni definitive, in termini molecolari, su come “lavora” nella pratica un adiuvante. Ma una spiegazione generica e comprensibile da tutti che viene data è questa: “gli adiuvanti promuovono una risposta infiammatoria dei leucociti in una maniera che mima presumibilmente un’infezione naturale” [8]. In altre parole, il sistema immunitario riconosce l’adiuvante stesso come un aggressore. E se si sceglie l’adiuvante che possiede una proteina particolare in comune con il virus allora le difese si scatenano contemporaneamente su tutti e due gli aggressori: virus e adiuvante (teoria dei “due clienti del ristorante” e della proteina Trif [9]). La reazione di autoimmunizzazione al virus prende quindi il via e in breve tempo il vaccino mostra alla grande i suoi migliori effetti.
4. Ma allora dove sta il pericolo?
Nel caso di utilizzo di adiuvanti di origine minerale (come l’idrossido di allluminio che, per quanto discusso, risulta in uso sin dagli anni ’20), non sembrano sorgere ulteriori problemi oltre ai comuni allarmi già segnalati da alcuni ricercatori (malattie nervose degenerative riscontrate nei topi trattati con l’idrossido d’alluminio, ecc. [10]). I ricercatori devono invece mettersi una mano sulla coscienza quando come adiuvante viene scelto un componente naturalmente prodotto dal corpo umano, come è appunto il caso dello SQUALENE. Perché qui entra in gioco uno dei principi fondamentali del sistema immunitario, quello detto della “tolleranza” [11]. Secondo tale principio, infatti, il sistema immunitario non attacca quelli che vengono riconosciuti come elementi prodotti dal corpo stesso. O meglio, questo può avvenire solo in rari casi, con un fenomeno simile a quello del “rigetto”: il componente per quanto riconosciuto viene attaccato perché non si trova dove dovrebbe essere o perché è entrato per una strada non usuale. Per quanto dififcile da spiegare a livello molecolare, questo è quanto di fatto avviene con lo SQUALENE quando viene iniettato intramuscolo nelle dosi determinate dalla Novartis. A questo punto il pericolo è semplice. Ed è costituito dalla possibilità che in alcune circostanze il sistema immunitario dopo aver attaccato per la prima volta lo squalene sviluppi una propria autoimmunità a questo componente e continui ad attaccarlo anche in seguito, ossia anche laddove è giusto e necessario che lo squalene sia invece presente. Quali le conseguenze sul corpo umano di un’autoimmunizzazione allo squalene? Difficile da dire. In linea di massima la creazione da parte del sistema immunitario di “anticorpi allo squalene” potrebbe portare conseguenze simili a quelle sviluppate da altre “malattie autoimmuni” (ricordiamo che sono malattie autoimmuni, ad esempio, la sclerosi multipla, l’artrite reumatoide e la sindrome di Guillain Barrè [12]). Diciamo che si possono però ipotizzare sia danni immediati dovuti all’attacco delle difese immunitarie contro elementi del corpo stesso (quindi effetti simili a quelli causati dalla sindrome di Guillain Barré [13]) sia danni successivi, più subdoli e meno identificabili, dovuti ad un’alterazione nel processo di produzione degli steroidi.
5. Ma sono mai stati lanciati allarmi sull’utilizzo dello SQUALENE nei vaccini?
Come molti già sanno, alcuni anni fa lo squalene fu messo pesantemente sotto accusa in quanto ritenuto una delle probabili cause di un fenomeno tanto inspiegabile quanto raccapricciante, la cosiddetta “sindrome della Guerra del Golfo” [14]: circa il 30% dei 700.000 soldati partecipanti alla prima missione in Iraq (1991) una volta rientrato in patria manifestò infatti patologie non immediatamente giustificabili (tra cui disturbi neurologici, infertilità, malformazoni dei feti). Tra le possibili cause venne presa in considerazione anche la possibilità che un additivo, lo squalene appunto, fosse stato inoculato in via sperimentale in alcuni lotti di vaccino contro l’antrace somministrato ai soldati. La più grossa ondata di accuse partì dopo la pubblicazione, nel febbraio 2000, di uno studio predisposto da una scuola epidemiologica che riferiva come anticorpi allo squalene fossero stati riscontrati nel sangue di molti veterani vaccinati contro l’antrace [15]. Conferme e smentite da allora si sono susseguite con forza. Ma sostanzialmente le autorità militari americane arrivarono a smontare ogni ipotesi che nel vaccino contro l’antrace fosse stato aggiunto squalene all’insaputa di tutti. Ma rimanendo sul concreto: le commissioni mediche militari si sono prodigate per negare in tutti i modi che ci fosse lo squalene nei vaccini all’antrace. Tutti quindi avevano paura che ne fosse dimostrata la presenza. Bene. Resta il fatto 10 milligrammi a dose nei vaccini in mano ai nostri medici di famiglia ci sono di sicuro.
6. Ma allora perché la Novartis rassicura che lo SQUALENE è innocuo in quanto già presente sul mercato da anni?
Eccoci di fronte a uno dei punti più delicati della questione. E anche a uno dei comportamenti più subdoli da parte del produttore Novartis. E’ vero: l’adiuvante MF59 allo squalene è già presente sul mercato sin dal 1997, per la precisone è contenuto in un vaccino Novartis di nome FLUAD. E’ l’unico, nel senso che nessun altro vaccino adiuvato allo squalene ha mai ottenuto licenza di distribuzione se non questo: il FLUAD. Milioni di dosi di tale vaccino sono state iniettate dal 1997 e anche se tra gli effetti collaterali rari (meno di 1 su 10.000) si trova guarda caso proprio la sindrome di Guillain Barrè, nulla in questi anni ha mai fatto pensare che il FLUAD possa rappresentare qualcosa di minaccioso per la salute pubblica. Ecco quindi che ogni possibile paura sugli effetti collaterali dello squalene viene sempre affrontata così dalla casa produttrice: “Lo produciamo da più di un decennio, ne abbiamo distribuito milioni di dosi, nessun problema serio è mai stato riscontrato. Anzi, è proprio un ottimo vaccino”. Chi si sofferma a questa semplice evidenza potrebbe anche dormire sonni tranquilli. Chi invece come noi va un po’ più a fondo di colpo inorridisce. Il FLUAD [16], il vaccino che pur contenendo 9,75 milligrammi di squalene non ha mai fatto male a nessuno…è un vaccino destinato unicamente agli anziani over 65! La licenza non è stata concessa per l’utilizzo per altre fasce di età: nel FLUAD lo squalene è stato per la prima e unica volta la mondo inserito in un vaccino proprio perché il sistema immunitario di un anziano stenta ad attivarsi all’arrivo dei virus. Quindi queste “milioni di dosi distribuite” fanno pochissimo testo su quelle che possono essere le conseguenze dello squalene su un sistema immunitario “giovane” o peggio ancora in piena fase di sviluppo! Rassicurare sui possibili effetti collaterali dello squalene sui bambini, sostenendo che non c’è pericolo perché da un decennio viene utilizzato senza problemi sugli anziani, visto che stiamo parlando di problemi legati allo sviluppo del sistema immunitario è qualcosa che a nostro avviso non sta né in cielo né in terra. Non solo, a voler anche pensar male si potrebbe anche avere il dubbio che reazioni collegate all’utilizzo dello squalene (es. lo sviluppo di una malattia autoimmune come l’artrite reumatoide) possano non esser state rilevate post marketing in quanto scambiate dai medici curanti per semplici “acciacchi dell’età”. Così come sconosciute saranno evidentemente, trattandosi di over 65, eventuali conseguenze del FLUAD e quindi dello squalene sulla fertilità o su eventuali patologie dei nascituri. Naturalmente la Novartis qualcosa ha predisposto per non rimanere scoperta di fronte a queste critiche: a maggio dell’anno scorso pubblica infatti i risultati di un primo piccolo test del FLUAD effettuato sui bambini [17]. Lo squalene è stato dunque iniettato nell’inverno 2007/2008 a 269 bambini di età compresa tra i 6 e i 36 mesi di vita. A maggio Novartis dichiara l’ottimo risultato come efficacia contro il virus influenzale e la sostanziale assenza di “effetti avversi”. Peccato che riteniamo ben scarsa la capacità di questo test di tranquillizzarci: il periodo di osservazione troppo breve (qualche mese), il campione troppo ristretto (269 bambini compreso il gruppo di controllo) e l’età specificatamente troppo giovane (e lontana dalla pubertà, periodo di più forte produzione di steroidi e quindi di utilizzo di squalene da parte del corpo) rendono questo test non utile a dimostrare con certezza la non insorgenza di patologie autoimmuni. Oltre a questo, Novartis non dà notizia di altri test svolti in passato su fascie di età sotto i 65 anni. La stessa Organizzazione Mondiale della Sanità, intervenendo a luglio 2006 con una nota per rassicurare l’opinione pubblica sulla “non pericolosità” dell’adiuvante SQUALENE [18] in realtà ottiene l’effetto opposto, sottolineando la contraddizione e aumentando ancora di più i nostri timori. Si afferma testualmente: “La Commissione conclude che i timori che lo squalene nei vaccini possa provocare patologici anticorpi allo squalene stesso è da ritenersi infondata. Si è altresì comunque notato che l’esperienza riguardante vaccini contenenti squalene è stata fatta primariamente su gruppi di anziani. Dovranno quindi essere poste in atto attente verifiche post-vendita per identificare eventuali effetti indesiderati collegati al vaccino nel momento in cui questo dovesse essere introdotto in altri gruppi di età”. Quindi non lo sa dire neanche l’OMS se lo squalene nei giovani può dare o meno effetti collaterali. Non è per nulla rincuorante.
7. Ma i vaccini contro l’influenza A/H1N1 saranno pure stati testati prima di essere approvati dalla UE?
Ed eccoci ad un altro punto assolutamente sconfortante: con la scusa dell’”emergenza pandemia” tutti i test sulla tolleranza ai vaccini pandemici risultano essere stati effettuati solo nell’arco degli ultimi mesi. Addirittura possiamo dire nell’arco delle ultime settimane. Per farci un’idea dell’importanza (per modo di dire) attribuita ai test sul vaccino, riferiamo cosa ha dichiarato il 1° settembre 2009 il responsabile mondiale per la ricerca sui vaccini Novartis, dottor Rino Ruoppolo: “L’altro ieri abbiamo pubblicato le sperimentazioni sugli animali… abbiamo in corso test sulle persone..nel giro di 2-3 settimane avremo i rapporti finali delle prove cliniche…siamo convinti che il vaccino sia efficace al punto che abbiamo già cominciato a produrne milioni di dosi…” [fonte IlSole24Ore del 2 settembre 2009]. A essere cattivi potremmo chiederci: si sarebbero fermati se avessero trovato delle serie controindicazioni? O i test clinici erano dei puri e semplici “pro forma”? In ogni caso è evidente che in pochi mesi l’unica cosa che possono aver controllato, al di là dell’efficacia contro il virus dell’influenza, era la possibile emersione di effetti collaterali immediati. Ma certo non è questo l’oggetto delle nostre paure: lo spettro è una successiva modifica del comportamento del sistema immunitario, con l’acquisizione di comportamenti auto immuni. Questi sono effetti collaterali che se non vengono specificatamente cercati si potranno riscontrare, al ivello di sintomi, solo con il passare degli anni (ad esempio quando i bambini arriveranno alla fase della pubertà e si incrementerà l’utilizzo dello squalene per produrre steroidi sessuali).
8. A questo punto possiamo ricapitolare qualcosa?
Certo. In poche parole: di fronte alla pandemia di influenza A/H1N1 tutti i colossi farmaceutici si sono buttati sul ricco piatto della produzione di vaccini, chiamati a produrre circa un miliardo di vaccini per il pianeta e consapevoli che chi era in grado di produrre più in fretta e un maggior numero di dosi (magari anche a basso costo) si sarebbe mangiato la fetta più grossa. Novartis e GSK dove hanno potuto hanno però “giocato sporco” ossia hanno utilizzato nella formula del vaccino un adiuvante ancora sperimentale (nel senso che finora era stato utilizzato solo per una ristretta fascia di popolazione, gli over 65). Diciamo “dove hanno potuto” perché negli USA questo adiuvante non è ammesso sul mercato, in Europa sì. Questo potenziante, basato su un elemento naturale, lo squalene, ha un effetto formidabile: il sistema immunitario trova qualcosa di umano concentrato dove non dovrebbe trovarsi e lo attacca con veemenza. Così facendo attacca anche il virus specifico iniettato insieme all’adiuvante e da inizio al processo di immunizzazione. Immunizzazione dal virus. E dallo squalene? Il rischio di provocare un “autoimmunità” iniettando a dei bambini la stessa dose di squalene (9,75 milligrammi) finora utilizzata per scatenare la risposta immunitaria in un anziano è veramente concreto. A non rassicurarci contribuisce il fatto che non esistono assolutamente studi di medio periodo che possano dimostrare che queste conseguenze siano assenti o rarissime. La prima sperimentazione conosciuta e resa nota dal produttore è stata effettuata su 269 bambini dai 6 ai 36 mesi di vita, tra il 2007 e il 2008 [17]. I test effettuati (in fretta) in questi mesi sugli effetti del vaccino pandemico possono aver messo in risalto soltanto le interazioni immediate del vaccino, ma nulla possono dirci sugli effetti riscontrabili nel corso degli anni.
9. Conclusioni?
Dato il concreto rischio di sviluppare squilibri gravi e probabilmente irreversibili al sistema immunitario, somministrare a un bambino o ad una donna in gravidanza una dose di vaccino Novartis contenente 9,75 milligrammi di squalene (ossia la stessa quantità finora riservata al sistema immunitario degli anziani), risulta a nostro avviso un atto di incoscienza. In generale ci sentiamo comunque di sconsigliare a TUTTI di assumere un vaccino contenente un adiuvante dagli effetti ancora così poco studiati e potenzialmente assai dannosi. Rimaniamo consci che comunque il Governo italiano dovrà adesso “smaltire” le milioni di dosi di vaccino Novartis allo squalene acquistate (ad un prezzo, tra l’altro, che chissà perché ha voluto tenere nascosto a tutti, anche alla corte dei conti [19]). Ci aspettiamo quindi nei prossimi mesi una pesante campagna mediatica sull’avanzare di questa pandemia nonchè tutte le possibili pressioni del sistema affinchè quante più persone siano vaccinate. Siamo però altrettanto certi che, come in Germania, chi ci governa il vaccino allo squalene non lo userà. Almeno non sui propri figli.

[1] http://www.apcom.net/news/rss/20091019_175501_1ce03ca_73662.html
[2] http://www.theflucase.com/index.php?option=com_content&view=article&id=1238%3Agerman-doctor-tells-chancellor-merkel-and-co-to-givetheir-qsafeq-qswine-fluq-jabs-to-children-&catid=1%3Alatest-news&Itemid=64&lang=en
[3] http://www.torrinomedica.it/farmaci/schedetecniche/Focetria_sosp_iniett.asp
[4] http://www.torrinomedica.it/farmaci/schedetecniche/Pandemrix_sosp_iniett.asp
[5] http://en.wikipedia.org/wiki/Immunologic_adjuvant
[6] http://archiviostorico.corriere.it/2009/settembre/13/marcia_piu_che_funzionare_meglio_co_9_090913088.shtml
[7] http://en.wikipedia.org/wiki/Squalene
[8] http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pmc/articles/PMC1868398/
[9] http://www.scripps.edu/newsandviews/e_20031124/beutler.html
[10] http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/17114826?ordinalpos=2&itool=EntrezSystem2.PEntrez.Pubmed.Pubmed_ResultsPanel.Pubmed_DefaultReportPanel.Pubmed_RVDocSum
[11] http://it.wikipedia.org/wiki/Tolleranza_immunologica
[12] http://it.encarta.msn.com/encyclopedia_761563416/Malattie_autoimmuni.html
[13] http://www.msd-italia.it/altre/manuale/sez14/1831604.html
[14] http://it.wikipedia.org/wiki/Sindrome_della_guerra_del_Golfo#cite_note-14
[15] http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/10640454?log$=activity
[16] http://www.torrinomedica.it/farmaci/schedetecniche/FLUAD.asp
[17] http://www.ilcittadinoonline.it/index.php?id=948
[18] http://www.who.int/vaccine_safety/topics/adjuvants/squalene/Jun_2006/en/index.html
[19] http://www.corriere.it/cronache/09_ottobre_15/influenza-contratto-segreto-sensini_561da992-b952-11de-880c-00144f02aabc.shtml


Virus A, in Canada diversi casi in Canada di reazioni allergiche al vaccino
Lo ha reso noto l’Organizzazione Mondiale della Sanità. Le autorità canadesi stanno in particolare richiamando un lotto di vaccini della GlaxoSmithKline
Ginevra, 24 novembre 2009 - In Canada è stato registrato un insolito numero di gravi reazioni allergiche a un tipo di vaccino contro l’influenza A. Lo ha reso noto l’Organizzazione Mondiale della Sanità. Le autorità canadesi, ha spiegato il portavoce Thomas Abraham, "stanno compiendo le corrette ricerche"" e "hanno richiamato un lotto di vaccini della GlaxoSmithKline".
"Dobbiamo capire cosa sia accaduto in Canada", ha aggiunto Abraham, precisando però che l’Oms insiste nel raccomandare l’immunizzazione contro il virus A/H1NI. Nei giorni scorsi, l’Oms aveva reso noto che per la gran parte dei 30 decessi registrati dopo la gigantesca vaccinazione in corso era stato finora escluso un collegamento diretto con i vaccini. Secondo l’Oms, che citava dati derivati da 16 Paesi, i decessi sono stati una frazione infinitesimale dei 65 milioni di dosi di vaccino finora somministrate; e ogni 100 casi di reazione collaterale, 5 sono stati così gravi da provocare la morte.
AGI


IL CORROSIVO
giovedì 19 novembre 2009
Il vaccino contro l'influenza suina è una truffa
Marco Cedolin
In un intervento al parlamento polacco, il ministro della sanità Ewa Kopacz ha definito ieri il vaccino contro l’influenza H1N1 una vera e propria “truffa” ordita ai danni dei cittadini da parte delle case farmaceutiche che lo producono e dei governi che lo hanno acquistato e lo stanno distribuendo, ben sapendo di fare solamente gli interessi di Big Pharma e non quelli della collettività. Il ministro ha posto tutta una serie di dubbi concernenti gli accordi che i vari governi hanno stipulato con i produttori dei farmaci, arrivando a domandarsi quale sia il dovere di un ministro della sanità, tutelare gli interessi dei cittadini o portare avanti quelli delle industrie farmaceutiche? Lasciando intendere come nel caso del vaccino contro l’influenza A i due interessi non collidano, ma al contrario risultino profondamente contrastanti. Sotto accusa sia la reale efficacia dei vaccini, sia l’omertà praticata in merito agli effetti collaterali degli stessi. Il ministro Ewa Kopacz si domanda come sia possibile che nonostante esistano oggi sul mercato tre tipi differenti di vaccini realizzati da tre produttori diversi, vengano trattati tutti alla stessa stregua, arrivando a carezzare la possibilità che uno di essi “magari quello con una quantità inferiore di sostanze attive, sia solo acqua fresca, alla quale attribuiamo il potere di curare l'influenza”. Mette in evidenza come all’interno dei siti web nei quali i produttori di vaccini sono obbligati a pubblicare gli effetti collaterali della vaccinazione, non sia citato un solo effetto collaterale, nonostante la vaccinazione di massa sia ormai iniziata da un mese e mezzo. Lasciando in questo modo intuire che le industrie farmaceutiche abbiano inventato il “farmaco perfetto”. Ma perché si domanda ancora il ministro, se questo farmaco è così miracoloso i produttori si rifiutano di assumersene la completa responsabilità? Ewa Kopacz pone inoltre l’accento sul fatto che nonostante i vaccini siano ormai arrivati al quarto stadio di controllo, non sia stato ancora reso pubblico nessun risultato. Aggiungendo che inoltre il controllo sulle persone è stato molto ridotto. Proprio per queste ragioni dichiara di non sentirsi affatto sicura nel consigliarne l’utilizzazione, fino a quando non le sarà dato modo di prendere visione di risultati attendibili. Il ministro dedica poi un’ultima riflessione sull’allarme pandemia lanciato in relazione all’influenza A, mettendo in evidenza come ogni anno nel mondo un miliardo di persone si ammalino ed un milione di loro muoiano per effetto dell’influenza stagionale, senza che mai siano stati lanciati allarmi di questo genere. Nonostante l’influenza suina stia rivelandosi molto meno pericolosa di quella stagionale, a vari livelli è stato diffuso panico irrazionale al solo scopo di spingere all’acquisto del vaccino. Ewa Kopacz ha infine chiuso il proprio intervento affermando che “lo Stato polacco è molto saggio, i polacchi sanno distinguere la verità dalle balle con molta precisione. Sono anche in grado di distinguere una situazione oggettiva da una truffa”. Resta poco da aggiungere alle parole del ministro della sanità polacco, se non rilevare come l’atteggiamento dei cittadini europei, assai restii a farsi vaccinare, sembri dare molto più credito al suo pensiero piuttosto che non alle rassicurazioni diffuse su giornali e TV dai vari governi compreso quello italiano, dimostrando di avere le idee ben chiare riguardo a quello che dovrebbe essere il dovere di un ministro della sanità. Probabilmente larga parte del vaccino truffa che ha contribuito ad arricchire le casse e ad innalzare alle stelle il valore delle azioni delle grandi case farmaceutiche, resterà ad ammuffire sugli scaffali, prima di prendere la strada degli scarichi per l’acqua sporca. Naturalmente fino al prossimo allarme pandemia, con relativa psicosi creata a tavolino e vaccino truffa da vendere a peso d’oro in tutto il mondo.
Pubblicato da marco cedolin a 00.02


www.ecplanet.com

Vaccini non utilizzati? Attenzione sono considerati rifiuti tossici!

By Edoardo Capuano - Posted on 30 dicembre 2009
Mercury in Flu Vaccine is 250 Times Higher than Classified Hazardous Waste
Le seguenti informazioni sono state compilate da Michael Wagnitz, Rettore della Facoltà di Farmacia, dell'Università del Winsconsin:
0,5 ppb (parti per miliardo) di mercurio = uccidono le cellule del neuro-blastoma umano (Parran et al., Toxicol Sci 2005; 86: 132-140).
2 ppb di mercurio = la quantità massima stabilita dall'EPA contenuta nell'acqua potabile, negli U.S.A.
20 ppb di mercurio = distruggono la struttura delle membrane dei neuriti (Leong et al.. Neuroreport 2001; 12: 733-37).
200 ppb di mercurio = limite minimo stabilito dall'EPA contenuto in un liquido classificato come rifiuto pericoloso in base alle caratteristiche di tossicità.
25 mila ppb di mercurio = concentrazione di mercurio nelle fiale multi-dose di vaccino contro l'epatite B utilizzato per i neonati negli Stati Uniti dal 1991al 2001.
50 mila ppb di mercurio = concentrazione nelle fiale multi-dose DTaP e Anti-Emofilo somministrato nel 1990 in bambini dai 2 ai 18 mesi di età e contenuto nelle multi-dose contro l'influenza, l'H1N1, e vaccini contro il meningococco e il tetanos.
Sapete cosa succede ai vaccini contro l'influenza non utilizzati, nel Wisconsin? Devono essere trattati in siti per rifiuti pericolosi a causa dell'enorme quantità di mercurio che contengono, 250 volte superiore a quello classificato come rifiuto pericoloso!
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Fonte: scienzamarcia.blogspot.com



IL CANNOCCHIALE
MONDO | Monica Raucci

La febbre del vaccino e il business delle dosi "scomparse"
5 gennaio 2010

Accordo milionario per 24 milioni di fiale, ma ne sono state utilizzate meno di un milione
Topo Gigio è depresso. Ce l’aveva messa tutta, lui, a convincere gli italiani che dovevano vaccinarsi. Ma quelli niente. E così, dei 24 milioni di vaccini acquistati dall’Italia, finora ne sono stati utilizzati solo 840.000. Gli altri ventitré milioni si stanno accumulando nei centri di stoccaggio.
Una spesa di 184 milioni di euro andata, almeno per ora, in fumo. Anzi, nelle tasche della Novartis, la multinazionale che ha prodotto il farmaco. E con cui il governo ha un rapporto stretto, che risale sin dal 2004. È l’anno dell’aviaria, un’ influenza che non colpisce l’Italia, ma che mette in agitazione il secondo governo Berlusconi: preoccupato per una pandemia che fino ad allora non c’è mai stata e forse non ci sarà mai, decide che bisogna prendere precauzioni. E di stipulare dei contratti che riconoscano allo Stato italiano un diritto di prelazione sulla produzione futura di vaccini.
Un paradosso: io governo ti pago ora affinché in caso di emergenza tu faccia il tuo interesse, ossia vendere a me i farmaci.Neanche due mesi dopo, il ministero chiama a raccolta attorno a un tavolo cinque aziende, che mettono sul piatto le loro proposte di contratto. Il ministero ne sceglie tre: tra queste quella della Chiron, una azienda senese specializzata in vaccini che pochi mesi dopo verrà acquisita dalla Novartis.
A quella seduta partecipa anche Reinhard Gluck. Allora è il presidente di Etna Biotech, una società siciliana. Anche lui fa la sua proposta. "Quando entrai nella stanza capii subito come sarebbero andate le cose – racconta – e che il mio progetto non sarebbe mai passato. Era evidente che tra i rappresentanti del governo e i senesi ci fosse un rapporto consolidato. Ero terribilmente dispiaciuto".
Anche perché la posta in gioco è alta: sulla base di quei contratti verranno stipulati i successivi in caso di pandemia. Una bella torta per le aziende del farmaco. I tre contratti costano in tutto al governo 6 milioni e mezzo di euro. Oltre a sancire un diritto su un bene futuro di cui il governo potrebbe non godere mai, vengono stipulati in modo carbonaro senza alcuna gara di appalto.
L’accordo più oneroso è quello con la Chiron-Novartis: da solo costa 3 milioni di euro ed è alla base del contratto di fornitura per il vaccino H1N1, stipulato il 21 agosto 2009 tra il governo e la Novartis.
L’accordo del 2005 garantiva al ministero la fornitura in caso di pandemia di 15 milioni di dosi di vaccino entro tre mesi dalla consegna del seme da parte dell’Organizzazione mondiale della sanità.
Ma nel contratto di quest’anno, che di pubblico ha solo il nome, quella clausola fondamentale scompare. Viene sostituita da tre date di consegna (con le relative forniture) che però nel testo sono oscurate. “Motivi di riservatezza”, commenta il ministero.
L’unica cosa certa è che al momento del solo picco pandemico, a inizi novembre, la richiesta di vaccino è più alta dell’offerta. Il contratto, come segnala subito la Corte dei Conti, è totalmente sbilanciato a favore della multinazionale: in caso di mancata consegna nei tempi prestabiliti, per esempio, non sono previste multe o penalità per la Novartis.
Altro punto critico: se l’azienda non avesse ottenuto l’autorizzazione all’immissione in commercio del farmaco, il governo avrebbe dovuto comunque corrisponderle 24 milioni di euro. Una specie di premio per la partecipazione. La Novartis poi è manlevata legalmente, tranne che per difetti di fabbricazione del prodotto.
Il costo del vaccino è piuttosto alto: sette euro e novanta a dose, quando quello di un normale antinfluenzale, che ha le stesse spese di produzione, viene pagato dalle Regioni circa quattro euro. Quattro euro di differenza che non si spiegano solo con i costi di ricerca.
Contratti simili sono stati stipulati in realtà dalla maggior parte dei governi europei, che nella corsa all’accaparramento del vaccino hanno accettato condizioni vessatorie. Eppure si sapeva fin da subito che il virus non era così pericoloso.
A inizio 2009 i membri dell’unità di crisi dell’Oms (alcuni ora sotto inchiesta per presunti conflitti di interesse con le case farmaceutiche) avevano eliminato dalla definizione di pandemia il criterio dell’"alto numero di morti".
E in un batter d’occhio quello che fino ad allora era un normale virus influenzale a bassa mortalità diventò il virus-killer. Con la conseguenza che centinaia di milioni di vaccini ora giacciono nelle celle frigorifere di mezza Europa.
Al di là di quello che dice il neo ministro della Salute Ferruccio Fazio, difficilmente il farmaco, che ha durata di un anno, potrà essere riutilizzato il prossimo inverno, a meno che, evento improbabile, il ceppo non rimanga esattamente lo stesso. Intanto in Italia le Asl cominciano ad avere problemi di stoccaggio. E ancora deve arrivare l’ultima fornitura, prevista per il 31 marzo, quando probabilmente la suina sarà solo una barzelletta.
L’unico a ridere per ora è Ewa Kopzac, Ministro della Sanità polacco, che di vaccino non ne ha comprato neanche uno. In tempi di isteria pandemica disse: "Il nostro Stato è molto saggio, i polacchi sanno distinguere la verità dalla truffa".
Da Il Fatto Quotidiano del 5 gennaio


IL SECOLO XIX

Febbre A: la falsa pandemia e il business dei vaccini
11 gennaio 2010

L’«influenza A è una falsa pandemia orchestrata dalle case farmaceutiche pronte a fare miliardi di euro con la vendita del vaccino» : l’accusa arriva da Wolfang Wodarg, il presidente tedesco della commissione Sanità del Consiglio d’Europa. che ha anche accusato esplicitamente le industrie farmaceutiche di aver influenzato la decisione dell’Organizzazione Mondiale della Sanità di dichiarare la pandemia.
Pesante il j’accuse di Wodarg, ex membro dell’Spd, medico ed epidemiologo, secondo cui le multinazionali del farmaco hanno accumulato «enormi guadagni» senza alcun rischio finanziario, mentre i governi di tutto il mondo prosciugavano i magri bilanci sanitari spendendo milioni nell’acquisto di vaccini contro un’infezione che in realtà era poco aggressiva. La denuncia, riportata con grande evidenza dal Daily Mail, arriva qualche giorno dopo quella secondo cui i governi di mezzo mondo stanno cercando di sbarazzarsi delle milioni di dosi di vaccino, ordinate all’apice della crisi.
Il Mail ricorda che, in Gran Bretagna il ministero della salute aveva previsto 65.000 decessi, creato una linea-verde e un sito web per dare consigli, sospeso la regola che vieta di vendere anti-virali senza prescrizione medica; furono allertati gli obitori e persino l’esercito, che doveva essere pronto a entrare in campo qualora si fossero verificati tumulti tra la popolazione a caccia dei farmaci.
Secondo Wodarg, il caso dell’influenza suina è stato «uno dei più grandi scandali sanitari» del secolo. Le maggiori aziende farmaceutiche, secondo Wodarg, sono riuscite a piazzare «i propri uomini» negli «ingranaggi» dell’Oms e di altre influenti organizzazioni; e in tal modo potrebbero aver persino convinto l’organizzazione Onu ad ammorbidire la definizione di pandemia, il che poi portò, nel giugno scorso, alla dichiarazione di pandemia in tutto il mondo.
«Per promuovere i loro farmaci brevettati e i vaccini contro l’influenza, le case farmaceutiche hanno influenzato scienziati e organismi ufficiali, competenti in materia sanitaria, e così allarmato i governi di tutto il mondo: li hanno spinti a sperperare le ristrette risorse finanziari per strategie di vaccinazione inefficaci e hanno esposto inutilmente milioni di persone al rischio di effetti collaterali sconosciuti per vaccini non sufficientemente testati» ha concluso Wodarg


TISCALINOTIZIE

Vaccini sull'influenza A: dal sospetto alla vergogna
di Oliviero Beha

“Che quello dei vaccini per prevenire o ridurre l’effetto del Virus A sia un pasticcio, è l’unica cosa certa della faccenda. Non lo dico io, che non conto nulla, bensì ahimé la realtà. E trattare la questione in modo calcistico come ormai si fa per tutto in Italia, dal destra/sinistra a escort/trans al Ponte sullo Stretto eccetera eccetera, serve solo a rimbambire ulteriormente un popolo già sufficientemente rimbambito di suo dalla realtà (ndr.: smettetela di vederla da destra o da sinistra, siamo tutti inguaiati…). Ma qui la cosa è ancora più grave, essendoci di mezzo la salute, la salute dei bambini, la salute dei neonati: è come sparare su civili indifesi e disarmati…”. Ho virgolettato questo periodo perché è una citazione. Anzi, un’autocitazione. L’avete già letto, credo.
La polemica con il professor Fernando Aiuti - Era il 10 novembre dell’anno scorso, l’inizio di un mio intervento proprio qui, su questo portale. Il giorno dopo sono stato ospite di Exit, la trasmissione della gestante D’Amico su La7. Avevo di fronte un luminare come il professor Fernando Aiuti e un direttore generale del Ministero. Solo perché ho ripetuto le cose già scritte qui - che quindi potete tranquillamente rileggervi per avere un’idea più chiara e allargata se non vi è di troppo sforzo - e precedentemente affrontate sul mio behablog, me ne hanno dette di tutti i colori, non rispondendo mai nel merito. La sostanza delle accuse e addirittura inizialmente delle offese era all’incirca: ”Ma come ti permetti tu profano di interloquire con noi esperti della materia?”.
Ora viene fuori la verità degli affari e delle chiacchiere - Oggi, a due mesi di distanza, e siamo solo al 5 di gennaio, la verità dei fatti sta smascherando vistosamente la verità degli affari e delle chiacchiere sui vaccini, il virus H1N1, la febbre suina ecc.. Anche se i numeri ancora contrastano, e prendendo per buoni quelli per eccesso e non per difetto, si sono vaccinati meno di 800 mila italiani e solo il 15% tra medici e personale del ramo. Le vittime finora sarebbero (anche qui per eccesso perché tutt’altro che chiaramente attribuibili al virus e non ad altre cause) 193, le dosi di vaccino restanti 23 milioni dei 24 prenotate e pagate alla fornitrice, la multinazionale Novartis, senza né penale né possibilità di restituzione né alcuna vera clausola di garanzia per i compratori. A scatola chiusa, insomma. E già i media per lo più insistono che la “fregatura”, cioè soldi pubblici male investiti (184 milioni e 80 mila euro al netto dell’Iva), è stata peggiore per altri paesi, come se il punto fosse il “mal comune mezzo gaudio” del famigerato proverbio.
I dati condannano gli investimenti sui vaccini - Invece il punto è un altro, e assai più grave. Ma ci arriviamo. Un mese dopo quel mio articolo sui vaccini qui e quella trasmissione che come ogni cosa che attiene alla salute suscitò anche ovviamente e giustamente un vespaio, il 12 dicembre su un altro blog mio, Italiopoli, ho pubblicato questo post di uno studioso italiano molto conosciuto come naturopata, cioè Luca Avoledo, che ha un approccio alla malattia o meglio alla salute diverso e sempre più diffuso sul pianeta. Ne riporto l’inizio. ” Come molti avevano preannunciato - tra cui noi -, l'allarme suscitato dalla nuova influenza suina A H1N1 è stato eccessivo e non giustificato. Lo documenta oggi una ricerca americana. Dubbi anche sull'efficacia dei farmaci. Vittime in Italia: 137. Tasso di mortalità: bassissimo, lo 0,0033% (contro quello molto più alto, pari allo 0,2%, dell’influenza stagionale). Tutto il mondo gettato nel panico: ingiustificatamente. Miliardi spesi per fare scorta di farmaci: buttati al vento. Corsa affannosa al vaccino: inutile. L’allarme per l’influenza messicana, poi influenza suina, poi influenza A H1N1, non aveva fondamento. Uno studio americano, condotto dall’Harvard School of Public Health e pubblicato su PLoS Medicine, oggi rivela che la pandemia di nuova influenza è stata la più debole della storia e il virus della A H1N1 è un virus “blando”. Non bastasse, a detta del British Medical Journal, il farmaco impiegato nella terapia della nuova influenza A H1N1 non è efficace nel prevenirne le complicanze respiratorie, come la polmonite…”. E non mi dedico almeno qui e oggi alla ricostruzione della storiaccia, dei convolgimenti internazionali politici, economici, farmaceutici di questa “febbre suina” venuta così a puntino per il grande investimento (o smaltimento?) delle dosi di una multinazionale che sembra arrivare dappertutto, compresa ovviamente la nostra classe politica.
Come facciamo a fidarci delle scelte politiche sulla salute pubblica ? - E qui mi dispiace ma le responsabilità sono corali ma non le stesse per gravità. Si parte dal Ministero competente, si toccano per li rami le parentele, si coinvolgono i media che non hanno fatto il loro lavoro e un’opposizione che non ha chiesto chiarezza e controlli come doveva. Resta il punto a mio giudizio più grave: come facciamo a fidarci delle scelte politiche sulla salute pubblica dopo casi/fatti/fattacci come questo? Ci si rende conto del tremendo colpo alla credibilità del tutto dopo il cazzotto inferto alla nostra salute per gli eventuali rischi collaterali dei vaccini in questione e quello alle nostre tasche? Davvero ci rimane solo la consolazione che “tutto il mondo è paese” ? E se altrove inchieste adeguate ci si augura che scoprano e facciano punire i responsabili di questo pasticcio prima sospetto e ora vergognoso, nel paese dei De Lorenzo e dei Poggiolini che cosa vi aspettate che accada?
05 gennaio 2010


www.laleva.cc

By Archimedeon 13.01.10 14:47

INFLUENZA SUINA A/H1N1
CAMPAGNA NAZIONALE SUI PERICOLI DELLA VACCINAZIONE: GLI ITALIANI NON SONO CADUTI NELLA TRAPPOLA


Poche le persone che si sono vaccinate rispetto alle dosi acquistate dal governo. Roberto Gava, medico esperto di vaccinazioni, fa un primo bilancio: la diffusione d’informazioni indipendenti rimane la priorità.
L’industria farmaceutica è ancora troppo potente.
Anche se la stagione influenzale non è completamente passata, possiamo dire di aver vinto la nostra battaglia informativa presso l’opinione pubblica che aveva come obiettivo quello di spiegare non solo l’inutilità ma anche i danni della vaccinazione antinfluenzale contro il virus della “Suina” A/H1N1. Infatti, sono state pochissime (si parla di circa 700.000, invece delle decine di milioni attese) le persone che hanno accettato questa vaccinazione.
Purtroppo, questa vittoria ci lascia anche molto amaro in bocca, perché con frequenza sempre maggiore stanno arrivando segnalazioni di danni da vaccino antinfluenza “Suina” e purtroppo anche registrazioni di eventi mortali.
Inoltre, il nostro Paese, come molti altri (ma non tutti) ha acquistato decine di milioni di dosi di vaccini, si è impegnato a pagarle prima ancora di conoscere se questo vaccino era innocuo ed efficace e ha addirittura accettato di riceverle gradualmente fino alla fine del marzo 2010 (in modo da dare tempo all’Industria Farmaceutica di produrle e pur sapendo che questa epidemia influenzale sarebbe durata poco tempo e che sarebbe terminata prima della fine del 2009). Perché questo comportamento e chi paga questi milioni di euro di vaccini?
Ricordiamo pure che ogni anno il nostro Paese spende più di 100 milioni di euro delle nostre tasse per pagare una altrettanto inutile e altrettanto pericolosa vaccinazione antinfluenzale stagionale.
Forse che nel campo sanitario non ci siano priorità maggiori?
Sappiamo tutti che ce ne sono ma, a quanto pare, le politiche sanitarie non tengono conto sempre delle vere necessità della popolazione e pare che meno ancora tengano conto dei dati scientifici (o almeno di quelli ottenuti da ricercatori indipendenti dall’Industria Farmaceutica), che da anni hanno dimostrato l’inutilità e la pericolosità di qualsiasi vaccino antinfluenzale.
Si dice che il vaccino contro la “Suina” sia stato un test per vedere come avremmo reagito, in modo che chi decide tutto possa perfezionare meglio le azioni future che serviranno a convincerci che sarà “obbligatoriamente necessario accettare” le future vaccinazioni.
Infatti, non si creda che tutto finisca qui. Nel mondo scientifico c’è già chi ipotizza quali saranno i virus delle future “pandemie” e le relative future vaccinazioni che ci verranno proposte.
Come l’Industria Farmaceutica prepara per tempo le sue politiche di marketing e studia a lungo le strategie di “disease mongering” (cioè di “invenzione delle malattie”) tessendo accordi e amicizie con i centri di potere e di informazione, allo stesso modo anche noi dobbiamo imparare ad informarci e a restare uniti e ben collegati in modo da non trovarci impreparati davanti ad eventuali piccoli o grandi inganni che a quanto pare in questo ultimo tempo non mancano nel mondo sanitario.
Ormai sappiamo che probabilmente ogni autunno potremo dover affrontare un allarme pandemico che all’inizio viene dipinto come catastrofico, ma che poi sfuma nel nulla come dal nulla è venuto e dato che le pressioni future verteranno sempre sui virus influenzali, crediamo sia veramente importante che l’opinione pubblica sia ben informata sulle caratteristiche di questi virus, sulle loro modalità di diffusione, sulla inutilità dei vaccini antinfluenzali vecchi e nuovi, ma anche sulle vere tecniche di prevenzione, sia naturali che farmacologiche.
Roberto Gava

Roberto Gava è un medico specializzato in Farmacologia Clinica, Tossicologia e Cardiologia, autore del volume L'Influenza Suina A/H1N1 e i Pericoli della Vaccinazione Antinfluenzale. Dopo aver lavorato come ricercatore in ambito universitario, da molti anni studia gli effetti immunitari e clinici dei vaccini. Ha pubblicato vari testi sia divulgativi che scientifici sulle vaccinazioni, tra cui Le Vaccinazioni Pediatriche, La Sindrome Influenzale in bambini e adulti, Vaccinare contro il Papillomavirus?.
Il suo libro sull’influenza A/H1N1, pubblicato a novembre 2009 insieme a Macro Edizioni, non affronta solo l’argomento “suina”, ma anche tutto quello che è utile sapere in generale sui vaccini antinfluenzali.
Macro Edizioni si interessa di vaccinazioni e dei pericoli ad esse connessi fin dall’inizio della sua attività, nel 1987. La pubblicazione di questo volume rientra nell’ambito della campagna nazionale d’informazione sui rischi delle vaccinazioni di massa nella quale la casa editrice è impegnata, anche con una raccolta di firme.
PER INFORMAZIONI, CONTATTI E RICHIESTE DEL LIBRO DEL DOTTOR GAVA areapromozione@macroedizioni.it – 0547 346339