UNA Cremona - I NAS sequestrano il canile di Cremona - marzo 2009

Cronaca del sequestro del canile di Cremona operato dai NAS
Fonte: stampa cremonese


La Provincia
domenica 22 gennaio 2012

Canile, Perri scende in campo
Entro martedì nota ufficiale per chiudere la querelle sugli accessi al rifugio. E domani sera il consiglio dell'Associazione zoofili decide cosa fare con Nin
Animalisti contro. Il segretario comunale: "Inopportuno il ritorno di Cheti nella struttura"
di Giacomo Guglielmone
E' atteso per le prossime ore, entro martedì, l'intervento con il quale il sindaco Oreste Perri intende mettere una serie di punti fermi, e magari la parola fine, in merito alla querelle tra animalisti incentrata sulla gestione del rifugio del cane di via Vecchio Casello. La goccia che ha fatto traboccare il vaso è il ritorno nella struttura, come volontaria, di Cheti Nin, l'ex responsabile della struttra per la quale la procura ha chiesto nelle scorse ore il rinvio a giudizio (insieme agli altri cinque indagati). Nin è accusata di maltrattamenti sugli animali sfociati nel decesso di vari cani. Per domani sera, invece, è convocata una riunione del Consiglio dell'Associazione zoofili cremonesi. Dopo aver esaminato la situazione, saranno assunte un certo numero di decisioni in merito alla condotta da tenere in relazione alla presenza della stessa Nin nella struttura. "Quella del sindaco sarà una nota ufficiale", ha puntualizzato ieri pomeriggio il segretario generale del Comune, Pasquale Criscuolo, al quale lo stesso Perri ha chiesto di scandagliare ogni aspetto di quel che è accaduto, per indicare come devono essere condotte le cose. Tutto si è messo in moto con la lettera depositata in procura da Rosetta Facciolo, presidente della sezione cremonese della Lega nazionale per la difesa del cane. Lettera inviata per conoscenza anche al sindaco. In meno di due cartelle Facciolo solleva interrogativi sul rientro di Cheti Nin al canile come volontaria; sul fatto che le volontarie della Lega vengono sistematicamente respinte ai cancelli del rifugio, pur avendo le associazioni possibilità di entrare in quelle strutture anche oltre gli orari di apertura al pubblico; Facciolo chiede anche perché, non appena ha preso corpo l'inchiesta, non è stata azzerata la convenzione tra l'Associazione zoofili e il Comune. "Perri ha dato disposizioni affinché quella lettera fosse riscontrata ed ha chiesto che fossero condotte tutte le verifiche necessarie, incluse quelle sul pregresso. E' ovvio che il ritorno nella struttura della signora Nin è inopportuno - spiega Criscuolo - ma è altrettanto vero che non esiste alcuna possibilità, sul piano legale, che il Comune precluda in maniera assoluta l'accesso di una persona al canile. Non c'è strumento giuridico". Le parole del segretario generale, oltre a far intravedere il tenore della decisione di Perri, riprendono - con l'autorevolezza di chi conosce a fondo i vari aspetti legali e amministrativi di questa vicenda - quelle pronunciate dall'assessore all'Ambiente Francesco Bordi. L'assessore ha anche chiarito che la convenzione (in scadenza nel 2015) non può essere revocata "se la controparte non commette illeciti". E che i volontari delle associazioni "possono entrare al canile a prescindere dagli orari di apertura al pubblico, è vero, ma devono accordarsi prima con i responsabili".

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