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Indice

Lettere


Devastato un tratto di costa perché il circo possa attendarsi Giulia Lodigiani

Neve. Alcune domande al sindaco e all'assessore Francarita Catelani

Adesso anche l'alibi per sparare ai gatti Francarita Catelani

Uomini e animali. Non aiutano né gli uni né gli altri Francarita Catelani

E’ obbligatorio, non facoltativo sterilizzare gli animali randagi Giulia Lodigiani

Grazie al sindaco per la risposta Ma chi deve pulire dalla neve? Francarita Catelani

Essere contro gli Ogm non è opporsi alla ricerca Giulia Lodigiani

Non sono a rischio di aviaria i gatti che convivono con noi Francarita Catelani

Sei cavie umane in fin di vita Solo “brutto incidente di percorso”? Francarita Catelani

Tommaso. I buoni devono sempre «subire» Francarita Catelani

Tornato il cane smarrito. Era da tre settimane a Cremona Francarita Catelani

Basta infierire contro i piccioni Anticoncezionali nel mangime Francarita Catelani

Cri. Continua l’orrenda strage di animali nei nostri comuni Francarita Catelani

Partito dei pedofili in Olanda Proposte che sgomentano Giulia Lodigiani

Animali. Piano anti-volpi Non vediamo la necessità Francarita Catelani

L'assessore rilegga San Francesco e il lupo... Francarita Catelani

Hanno ucciso l’orso Bruno e in Russia stragi di randagi Giulia Lodigiani

Soppressione degli animali e arroganza degli uomini Francarita Catelani

Randagismo degli animali Legge regionale “ottusa” Francarita Catelani

Animali. Spesso contro di loro una cattiveria cieca e stupida Francarita Catelani

Caprioli abbattuti: nessun pianto per gli animali meno telegenici Giulia Lodigiani

Abbattimenti selettivi: solo caccia fuori stagione Francarita Catelani

Animali. Le nutrie non portano malattie Francarita Catelani

Piante messe di recente e morte A Cremona spreco e incuria Francarita Catelani

Il prefetto fermi quella corsa Francarita Catelani

Corsa dei maialini annullata Anche il Comune era responsabile Francarita Catelani

Il rispetto degli animali si dimostra dalle piccole cose Giulia Lodigiani

Via Vecchia Dogana, che tristezza quella zona ormai senza alberi Giulia Lodigiani

Anche il pesce soffre e ha paura Altro che pesca sportiva... Giulia Lodigiani

Cani. La leishmania malattia che si può contenere: si fa così Francarita Catelani

A Telethon: no alla vivisezione Giulia Lodigiani

Sì alla ricerca, ma senza l’utilizzo della vivisezione Giulia Lodigiani

Ancora un circo a Cremona Ma gli animali non si divertono Giulia Lodigiani

Animali. Il circo impone esercizi per loro innaturali Francarita Catelani


Articolo su La Provincia Piadena. Gli animalisti tornano all'attacco L'Una: «Mai autorizzata la corsa dei maialini» (8 ottobre 2006)



La Provincia
Sabato 14 gennaio 2006

Devastato un tratto di costa perché il circo possa attendarsi

Egregio direttore,
ho appreso dalla stampa di quanto accaduto a Capaci (Pa) per permettere al circo “Orfei” di attendarsi e sono rimasta scioccata. È stato devastato l’ultimo tratto di costa con dune di sabbia esistente nella Provincia, tutelato dal “Codice dei Beni Culturali e del Paesaggio” e area soggetta a vincolo paesistico. Esso è stato “sostituito” con un parcheggio molto capiente e due ampie carreggiate. Ancora una volta, il nostro bellissimo paesaggio è stato deturpato e, circostanza ancora più grave, il Circo ha goduto del patrocinio del Ministero dei Beni Culturali, della Regione Sicilia, della Provincia di Palermo e del Comune di Capaci. Mi auguro solo che la Procura della Repubblica di Palermo decida per il sequestro dell’area e ne disponga il ripristino; comunque, anche se ciò avverrà, resta il gravissimo danno perpetrato al luogo.

Giulia Lodigiani
(Persico Dosimo-Cremona)

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La Provincia
31 gennaio 2006

Neve. Alcune domande al sindaco e all'assessore

Gentile direttore,
ho letto sul suo quotidiano le "giustificazioni " addotte dall'assessore alla protezione civile (e dal sindaco) e mi sono chiesta: se una nevicata avvenuta in pieno inverno, quindi probabile e non certo inaspettata, ha ridotto la città impraticabile da ogni punto di vista per tre giorni, specie per chi abita in periferia, ma anche nel centro storico, (parcheggio dello stadio a parte accuratamente liberato dalla neve) cosa avverrebbe se capitasse un evento veramente grave e inaspettato? Invece di telefonare alle associazioni di protezione civile perché il sindaco non ha emanato la classica ed usuale ordinanza per costringere i proprietari delle case a tenere puliti i marciapiedi? Perché quando sono finalmente arrivati i mezzi sgombra-neve hanno intasato tutti gli ingressi faticosamente puliti dai cittadini costringendoli a spalare di nuovo, e poi di nuovo un'altra volta? Perché il sindaco, o chi per esso, non ha convocato gli studenti provvidenzialmente in vacanza per offrire loro — a pagamento s'intende — di rendersi utili? (...)-

Francarita Catelani
(Cremona)

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La Provincia
Venerdì 3 febbraio 2006

Adesso anche l'alibi per sparare ai gatti

Signor direttore,
è giunta la notizia che abbiamo trovato l'untore! Ovvero lo ha trovato la Germania, è il gatto, ed ha decretato la sua morte per fucilazione immediata. La fobia che si è scatenata intorno all'influenza dei polli ha assunto toni apocalittici e l'uomo, non contento di aver bruciato vivi, sepolto vivi, insaccati vivi in contenitori di plastica migliaia e migliaia di volatili d'allevamento, ora si mette anche a sparare a vista. L'untore del 3°millennio è, per ora, il gatto, ma probabilmente non rimarrà solo poiché l'esempio tedesco verrà sicuramente imitato e tutti coloro che non hanno mai sopportato gli animali troveranno l'albi per scatenare il loro odio verso di loro. Le persone rimaste lucide e ragionevoli si trovano sgomente, impotenti e disgustate di fronte a tali comportamenti assurdi e si augurano che il buon senso prevalga e non venga travolto dalla melma che le circonda al fine di non trovarci a dover decretare la morte spirituale dell'umanità.
Che squallore e che tristezza

Francarita Catelani
(Presidente dell'Associazione di volontariato - Cremona Onlus)

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La Provincia
Venerdì 3 febbraio 2006

Uomini e animali.
Non aiutano né gli uni né gli altri


Gentile direttore,
ho letto la lettera evidenziata pubblicata in data 1 febbraio dal titolo «Giovane sta male in centro e tutti gli girano alla larga» e desidero solo rimarcare un'evidenza: coloro che non si fermano per aiutare una persona in difficoltà non si fermano neppure per aiutare il gattino miagolante. Sono solo luoghi comuni, vecchi come il mondo.

Francarita Catelani
(Presidente dell'Associazione di volontariato Una Cremona onlus)

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La Provincia
Lunedì 6 febbraio 2006

E’ obbligatorio, non facoltativo sterilizzare gli animali randagi

Egregio direttore,
nell’edizione di venerdì 3 febbraio ho letto che alcuni paesi della Bassa piacentina stanno valutando l’ipotesi di far sterilizzare i gatti della colonie presenti sui loro territori. Questo non solo è auspicabile usando il buon senso, ma è anche un obbligo di legge, nonostante i primi cittadini insistano sul carattere puramente teorico e possibilista di questa decisione. La legge 281/1991 stabilisce, infatti, che compete al Comune la sterilizzazione degli animali randagi (cani e gatti), tramite servizio dell’Asl. Anche i privati cittadini dovrebbero imparare che è necessario sterilizzare i propri animali, per evitare una nascita dopo l’altra di cuccioli e per rispetto di tutti quegli animali che finiscono randagi, nei canili o vengono ammazzati proprio perché non adottati o presi da persone che al primo problema con l’animale se ne disfano come se si trattasse di un oggetto. Non è da trascurare il fatto che la sterilizzazione non modifica il “carattere” dell’animale, come troppo spesso erroneamente si crede.

Giulia Lodigiani
(Persico Dosimo-Cr)

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La Provincia
Mercoledì 8 febbraio 2006

Grazie al sindaco per la risposta
Ma chi deve pulire dalla neve?


Signor direttore,
ringrazio attraverso il suo quotidiano il nostro sindaco per la cortesissima risposta pubblica che ha dato alla mia piccola nota sull'impraticabilità di piste ciclabili e marciapiedi causata dalla nevicata. Tuttavia vorrei sapere con certezza a chi spetta il compito di pulire marciapiedi e piste ciclabili posto che un sindaco precedente si era avvalso del fatto che (per i marciapiedi) era compito dei proprietari delle case limitrofe, mentre l'attuale sindaco, invocando il nuovo codice della Strada, dice che non spetta ai proprietari. Nella mia nota precedente, pubblicata accorciata, avevo puntualizzato come la pista ciclabile fosse impraticabile anche a piedi proprio davanti al magazzino Aem e alla Aem Coni di via Persico: anche a questi proprietari pubblici non spetta il compito di pulire con sollecitudine? Se non compete a nessuno, chi deve pulire: i passanti casuali ed i ciclisti?

Francarita Catelani
(Cremona)

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La Provincia
Giovedì 23 febbraio 2006

Essere contro gli Ogm non è opporsi alla ricerca

Egregio direttore,
mi hanno interessato la lettera del Signor Carlo Lini pubblicata domenica 19 e la risposta da Lei redatta, ma mi trovo in disaccordo con alcune affermazioni. Innanzitutto, non credo che con un mondo "naturale e bello" ci sarebbe una minore aspettativa di vita determinata dal "sopravvento delle malattie", perché purtroppo molte delle più gravi malattie d'oggigiorno sono legate proprio allo stile di vita troppo artefatto e pressoché privo della "componente naturale". Essere "anti-Ogm" non significa necessariamente essere contro la ricerca: ci si oppone solamente all'ennesimo stravolgimento della natura. Si possono fare centinaia di ricerche senza alterare l'equilibrio naturale e senza sfruttare gli animali. Modificare geneticamente un essere vivente, invece, vuoi dire intervenire su un patrimonio di conoscenze non completamente acquisite, e quindi si può anche avere un risultato rischioso o del tutto inefficace. Per quanto riguarda la convivenza di specie tradizionali e specie Ogm, è dimostrato che l'immissione in natura di Ogni non permette di adottare alcuna forma di contenimento (si pensi, ad esempio, all'impollinazione, alla dispersione delle sementi col vento ecc.). Quanto all'alibi, largamente invocato e abusato, dell'alimento Ogm come soluzione al problema della fame, per smentirlo è sufficiente considerare il caso del "Golden rice" (riso arricchito di beta-carotene e ferro). Secondo la nota scienziata indiana Vandana Shiva, questo riso aggraverebbe la malnutrizione e non risolverebbe il problema per cui è stato ideato: infatti, un adulto dovrebbe mangiarne circa 2 chili e 300 grammi al giorno, se non di più, e una dieta a base di riso comprometterebbe l'assunzione di tutte le altre vitamine e sostanze altrettanto necessario alla salute umana. Il problema, quindi, è quello dell'iniqua distribuzione delle risorse alimentari, determinato anche dalla prevalente dieta non vegetariana.

Giulia Lodigiani
(Persico Dosimo)

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La Provincia
Lunedì 6 marzo 2006

IL CASO
Non sono a rischio di aviaria i gatti che convivono con noi


Signor direttore, credo sarebbe buona cosa rendere noto quanto scrivono i medici veterinari. Grazie.

Francarita Catelani
(Una Cremona onlus)

“E' dei giorni scorsi la notizia di un gatto morto in Germania trovato positivo al virus H5N1. I dati forniti sono troppo scarsi per attribuire la reale causa del decesso all’infezione attiva con il virus aviare, in realtà mancano o non sono forniti ulteriori particolari sullo stato del felino deceduto e dal punto di vista medico individuare una positività ad un virus non significa che questo sia la causa del decesso. Può una notizia di questo genere sottintendere una eventuale pericolosità del gatti che con noi convivono? Il rischio che i nostri gatti possano veicolare o contrarre il virus aviare è da considerarsi virtuale, dato che i cibi somministrati sono trattati, sterilizzati, oppure sono quelli destinati al consumo umano quindi sottoposti a controlli estremi. Non è possibile che carni di animali infetti o sospetti possano arrivare alle catene di distribuzione di alimenti e i gatti di casa non hanno nessuna opportunità di entrare In contatto con materiali infetti. Potrebbe rimanere il dubbio su gatti vaganti in zone rurali o di transito per uccelli migratori, ma a questo punto il problema, se il virus fosse realmente pericoloso pei l'uomo, non starebbe nel gatto infetto ma nel fatto di abitare in una zona dove esiste la possibilità di contagio. Ogni volta che si parla di una possibile pericolosità dei nostri animali domestici in quanto presunti veicoli di patologie le conseguenze sono purtroppo un aumento degli abbandoni e le richieste di eutanasia o ricollocamento del proprio pet al veterinario curante, dato che deve responsabilizzare i media sulle conseguenze delle informazioni medico-veterinarie che forniscono ".
Dr.ssa Carla Bernasconi
(Presidente dell’Ordine dei medici veterinari della provincia di Milano)

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La Provincia
Sabato 18 marzo 2006

Sei cavie umane in fin di vita
Solo “brutto incidente di percorso”?


Gentile direttore,
è bello sapere che ridurre in fin di vita sei cavie umane sane è un semplice incidente di percorso! (Per Silvio Garattini, farmacologo e direttore dell’istituto di ricerca Mario Negri di Milano, quello accaduto a Londra è un “brutto incidente di percorso”). E’ bello anche trovare scritto sul nostro quotidiano che i farmaci ad uso umano, provati e riprovati su animali vari non ammalati, devono essere provati su umani non ammalati, ma pagati per fare da cavia. E’ sempre bello vedere affermato che farmaci che non fanno morire le cavie animali procurano effetti devastanti sugli umani. Noi abbiamo sempre saputo cosa si nasconde dietro questa pratica vivisettoria, sappiamo da decenni che studenti ed extracomunitari bisognosi di guadagnare si prestano a fare da cavie, sappiamo che giornalisti si sono inseriti in questo girone dantesco ed hanno scoperto cose terribili, sappiamo tante cose che preferiremmo non sapere e che ci hanno fatto perdere la fiducia nella così detta scienza che lavora sempre per se stessa e per il suo interesse economico e non certo per filantropia.

Francarita Catelani
(pres. Associaz. di volontariato Una Cremona onlus)

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La Provincia
Lunedì 3 aprile 2006

Tommaso.
I buoni devono sempre «subire»


Gentile direttore,
la notizia terribile e sconvolgente dell’uccisione del piccolo Tommaso scuote, o dovrebbe scuotere, le nostre convinzioni di appartenere ad una civiltà magnifica degna di essere esportata in tutto il Mondo. Dopo fatti simili dovremmo tutti batterci il petto e rivedere umilmente tutte le nostre antiche presunzioni etiche, morali e religiose che ci hanno fatto ritenere di essere superiore a molti altri Popoli, da noi classificati come incivili! Nessuno di noi può definirsi innocente poichè tutti noi, chi più e chi meno, abbiamo contribuito a creare questo tipo di "civiltà" biecamente materialista che vede nel possesso di beni e denaro la meta da raggiungere, possibilmente subito, senza sudore e fatica e con buone possibilità di farla franca e di schivare facilmente ogni punizione esemplare. Non voglio più sentire parlare di libero arbitrio che in questi casi suona quasi come una offesa: quale libero arbitrio può esercitare l'innocente barbaramente rapito e soppresso? Il libero arbitro, tanto caro alla nostra religione, può essere esercitato solo da i malvagi che, pentiti delle loro azioni, potrebbero decidere di cambiare, ma i buoni e gli innocenti non hanno scelta: debbono subire non potendo fare altrimenti.(...) Spero, auspico che simili azioni diaboliche riescano almeno a far comprendere alle persone come siano da rivedere tante nostre convinzioni supponenti e ci rendano, almeno, più consapevoli dei nostri terribili limiti e delle nostre assurde presunzioni.

Francarita Catelani
(Presidente dell’associazione di volontariato UNA Cremona Onlus)

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La Provincia
Venerdì 14 aprile 2006

Tornato il cane smarrito. Era da tre settimane a Cremona

Gentile direttore,
ci pare corretto rendere noto un fatto assai spiacevole, ed un tantino contrario alla normativa vigente, che riguarda un semplice cane perduto che era da ben tre settimane nel canile della nostra città senza che nessuno dei responsabili si preoccupasse di ricercarne il legittimo proprietario che lo stava cercando disperatamente. Il cane Filippo era regolarmente tatuato sulla coscia con tatuaggio leggibile, quindi perfettamente riconoscibile e ci domandiamo la ragione di questa grave trascuratezza e ci preoccupiamo del fatto che, magari, altri cani regolarmente iscritti all’anagrafe canina tatuati o microchippati siano giacenti nel canile della nostra città senza che alcuno si prenda la briga doverosa di ricercarne il proprietario. A conferma di quanto scritto alleghiamo la notizia del ritrovamento ed i ringraziamenti ricevuti dal team Ammali Persi e Trovati.

Francarita Catelani
(presidente dell 'associazione di volontariato Una Cremona onlus)

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La Provincia
Mercoledì 3 maggio 2006

IL CASO
Basta infierire contro i piccioni
Anticoncezionali nel mangime


Gentile direttore,
dopo aver letto su Animalieanimali del 27 aprile che il "paesino" di Scadolara Ravara ha intenzione di spendere settemila euro per sfoltire i piccioni con cavi elettrici, falchi e cacciatori, ci siamo domandate se codesto "paesino" non ha mai pensato di utilizzare il sistema collaudato di offrire ai piccioni cibo trattato con nicarbazina, un anticoncezionale utilizzato in tutti i paesi civili. Ci siamo anche domandate, con una certa preoccupazione, e vista la volontà inamovibile di uccidere il maggior numero di piccioni, se il passo successivo non sarà l'uso della bomba atomica, mezzo quasi sicuramente risolutivo se Madre Natura non giocherà scherzi e non si prenderà una rivincita magari poco gradita.

Francarita Catelani
(presidente dell'assoc. di volontariato UNA Cremona onlus unacremona@virgilio.it)
Enrica Boiocchi
(vicepresidente dell 'assoc. Gruppo Bairo onlus gruppobairocremona@bairo.info)
Roberta Ferraro
(presidente Ente Naz. Protez. Animali di Cremona enpacremona@tiscali.it)

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La Provincia
Sabato 10 giugno 2006

Cri. Continua l’orrenda strage di animali nei nostri comuni

Gentile direttore,
siamo molto preoccupati per le strage continua di animali perpetrata nei nostri Comuni: Stagno Lombardo, Pieve d’Olmi, Spinadesco ed ora anche alle porte di Cremona. Forse, poichè in questo ultimo caso si tratta di due cani della Croce Rossa, Bacco e Tommy, considerati eroi per aver contribuito al salvataggio di alcune persone a Crema qualcuno sentirà la necessità di intervenire facendo serie indagini e bonificando il terreno dalle eventuali rimanenti esche avvelenate ancora posizionate. Noi pensiamo che l’azione di disseminare il territorio di bocconi avvelenati, o comunque di esche capaci di uccidere, denoti in primis la presenza preoccupante e socialmente pericolosa di persone vigliacche, codardi, vili, abiette, grette e pusillanimi: si tratta di un gesto totalmente privo di ogni possibile, anche se oscuro, beneficio per colui che lo compie, gesto compiuto solo per odio e disprezzo verso gli animali e verso le persone che, invece, li rispettano. Chiediamo azioni concrete da parte di tutti coloro che devono vigilare sul territorio. Azioni che non possono tardare e venire prese solo qualora, per disgrazie, dovessero venire coinvolti degli esseri umani, cosa possibilissima posto che le esche mortali vengono sparse anche nei centri abitati, nei giardini pubblici, nei parchi frequentati anche da famiglie con bambini, oltre che con cani.

Francarita Catelani (presidente di Unacremona onlus)
Enrica Boiocchi (vice pres. del Gruppo Bairo onlus)
Roberta Ferraro (presidente Enpa di Cremona)

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La Provincia
Lunedì 12 giugno 2006

Partito dei pedofili in Olanda
Proposte che sgomentano


Egregio Direttore,
desta preoccupazione e sgomento la recente notizia della costituzione, in Olanda, di un partito di pedofili. Tra le proposte di questo gruppo, c'è l'abbassamento a 12 anni del limite di età in cui è lecito avere rapporti sessuali con gli adulti (...) e la liberalizzazione del sesso con animali. Quest'ultima decisione dimostra che chi non rispetta gli animali, non rispetta nemmeno i bambini e viceversa, perché ha sempre e comunque il desiderio di compiere il Male nei confronti di creature deboli e incapaci di reagire. Gli animali, inoltre, non possono nemmeno far emergere simili orrende realtà, nemmeno con l'aiuto di psicologi. Servirebbe maggiore durezza nel contrastare questi ignobili e perversi comportamenti, bisognerebbe davvero tutelare ogni vittima (...)
Distinti saluti

Giulia Lodigiani
(Persico Dosimo)

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La Provincia
Lunedì 12 giugno 2006

Animali. Piano anti-volpi
Non vediamo la necessità


Egregio Direttore,
abbiamo appreso con una certa sorpresa che la giunta della Provincia di Cremona ha recentemente deliberato a favore di un Piano finalizzato al “controllo” della volpe sul territorio provinciale, decisione che finora non ci sembra abbia ancora trovato eco sulla stampa locale; certamente «l’invasione perniciosa» delle volpi non è un fenomeno percepito dalla maggioranza dei cittadini e sicuramente molti, nonostante improbabili giustificazioni “gestionali”, troverebbero esecrabile l’uccisione di animali alla tana, per lo più madri e soprattutto cuccioli, azione che risulta essere il principale scopo del suddetto “Piano”. Senza esprimere considerazioni sulla legittimità formale dell’atto, che vogliamo in questa sede dare per scontata, si stenta a capire la necessità di un simile provvedimento se si considera che ognuno dei circa cinquemila cacciatori attivi in provincia di Cremona può già abbattere “legalmente” (la caccia alla volpe è consentita per l’intera stagione venatoria) almeno un capo al giorno di questa specie; se le volpi fossero così numerose come vogliono ora farci credere i cacciatori non si lascerebbero certo sfuggire l’occasione e, considerate le giornate di caccia a disposizione dei singoli cacciatori, ogni anno nel cremonese, da settembre a gennaio, potrebbero quindi essere abbattute più 250.000 volpi, cioè moltissime più dell’intera popolazione che si può ragionevolmente ritenere presente sul nostro territorio! Se dunque è evidente come il prelievo normalmente consentito già possa bastare per garantire un severo controllo numerico del “predatore” su gran parte del territorio aperto all’attività venatoria, non si capisce la necessità di dedicare alla volpe un supplemento di caccia fuori stagione, proprio nel periodo primaverile-estivo in cui non c’è dubbio che questo tipo di interventi creino grave disturbo anche a tutto il resto della fauna non direttamente perseguita.(...).

Francarita Catelani (presidente di Una cremona onlus)
Enrica Boiocchi (vicepresidente Gruppo Bairo onlus)
Roberta Ferraro (presidente Enpa di Cremona)

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Il Piccolo
Sabato 24 giugno 2006

L'assessore rilegga San Francesco e il lupo...

Egregio direttore,
Abbiamo letto l'articolo pubblicato il 19 giugno 06, ed abbiamo alcune perplessità riguardo quando detto dall'Assessore Toscani. Forse l'assessore è nuovo ed ignora la battaglia che abbiamo intrapreso contro l'eradicazione della specie nutria che, da oltre un decennio, fra ordinanze sindacali e "piani provinciali di abbattimento selettivo" ha visto trucidare un grande numero di animali con fucili, gabbie trappola e successiva rottura delle cervicali senza, peraltro, aver minimamente risolto il "problema" visto che si continua a sparare e rompere le cervicali. Non è che la volpe nell'immaginario collettivo sia più bella e gradita delle nutrie o delle cornacchie, è che noi non crediamo che il censi-mento sia stato fatto nei modi corretti e non accettiamo che vengano prese misure di questo genere proprio durante la stagione della nascita dei piccoli. Non accettiamo, inoltre, che il tutto venga deciso su richiesta dei cacciatori che si ritengono gli unici ad avere il diritto di uccidere (per divertimento), e non vogliono consentire ad altri esseri viventi di uccidere per sopravvivere. Inoltre a noi non è mai capitato di vedere una volpe circolare nei campi, mentre se fossero veramente in numero abnorme le avremmo viste, posto che non siamo ciechi. Ribadiamo la nostra totale avversione contro questo "Piano di contenimento" e contro tutti gli altri "Piani" simili ed affini e consigliamo a tutti, assessore e cacciatori compresi, di rileggersi l'episodio di San Francesco e del Lupo...forse con un poco di comprensione verso i diritti altrui la vita sarebbe molto più serena per tutti.
Distinti saluti

Francarita Catelani
presidente dell'associazione di volontariato UNA Cremona

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La Provincia
Lunedì 3 luglio 2006

Hanno ucciso l’orso Bruno
e in Russia stragi di randagi


Signor direttore,
in questi giorni in Baviera hanno ucciso Bruno e a San Pietroburgo l’eliminazione cruenta dei randagi si sta intensificando in previsione del G8,ma i mezzi di informazione sono concentrati su ben altri temi... Ci si occupa di pettegolezzi e ridicole offese ai maschi italiani quando invece dalla stessa nazione ci giunge la notizia che un cucciolo di orso è stato ammazzato con due colpi di fucile invece di addormentarlo con il sonnifero o di tollerarne la naturale presenza (o meglio il ritorno...). Si fanno ipotesi più o meno concrete sugli scenari dopo G8,ma non si riserva un minimo di attenzione al massacro dei randagi della città in cui la conferenza si terrà a metà luglio. La morte per loro arriva per «questioni di immagine». Un eccidio indefinibile «per il quale l’amministrazione locale ha stanziato un bilancio supplementare di oltre 2 milioni di rubli (circa 60.000 euro)», come affermano alcune Ong locali in un comunicato. In paesi definiti «civili» tutto questo non dovrebbe accadere e non si dovrebbe nemmeno lasciare che accada, mentre invece si rimane indifferenti nei confronti di Vite spezzate...

Giulia Lodigiani
(Persico Dosimo)

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La Provincia
9 luglio 2006

Soppressione degli animali e arroganza degli uomini

Signor direttore,
abbiamo letto con vero piacere la lettera di Giulia Lodigiani pubblicata in data 3 luglio relativa all’assassinio dell’orso Bruno e all’uccisione dei cani in vista del G8 a San Pietroburgo. Per quanto riguarda l’orso Bruno la nostra associazione ha scritto al ministro Pecoraro Scanio proprio per chiedere la restituzione del nostro concittadino e per non lasciarlo esporre come trofeo in un museo degli orrori, magari con la scritta “un cattivo e maleducato orso italiano”. Per quanto riguarda l’eliminazione mediante soppressione di animali randagi in vari Paesi del Mondo è una ignobile pratica che si è sempre verificata proprio in occasione o del G8, o G7 o per Olimpiadi, o per grandi incontri fra “grandi” e la cosa dimostra come di veramente grandi nel Mondo ne esistano veramente pochi, per non dire nessuno! Il Pianeta non ne sta potendo più dell’arroganza e della predazione umana e, se non ci renderemo conto di questo, ne pagheremo tutti le conseguenze, colpevoli o innocenti.

Francarita Catelani
(presidente dell’associazione di volontariato Una Cremona onlus)

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La Provincia
Domenica 23 luglio 2006

Randagismo degli animali
Legge regionale “ottusa”


Signor direttore,
La montagna ha partorito il topolino: dopo 15 anni la Regione Lombardia ha approvato un testo di legge sul randagismo e sulla tutela degli animali d'affezione. Ho letto attentamente la legge ed ho trovato, non solo che sia tardiva in modo colpevole, ma anche ottusa ed antiquata. In particolare, fra altre cose, ho notato: 1 che rimane consentito l'accattonaggio con animali (art. 3 comma 3), 2 che si ignora come l'età dei cuccioli posti in vendita fissata in 60 giorni, deve essere di 3 mesi e 21 giorni se provengono dall’estero, come spesso avviene, in base ad un regolamento Ce (art. 3 comma 5), 3 che viene consentita la gestione dei rifugi a coop sociali e ad imprenditori privati (art. 6 comma b) 4 che manca l'obbligo di trasmissione dati all'anagrafe canina nazionale prevista dal patto stato regioni 2003 (art. 7), 5 che è prevista l'eutanasia per sofferenze psichiche? Chi le accerta? Tutti gli animali abbandonati e ridotti in gabbie ne soffrono (art. 11 comma 1) 6 che la sterilizzazione dei cani ricoverati nei rifugi è argomento assai confuso: art. 10 comma b è assicurata dalle Asl nel solo periodo di controllo sanitario temporaneo; art. 10 comma f parla di "eventuale" sterilizzazione dei cani ricoverati che può essere effettuata previa autorizzazione del responsabile sanitario della struttura; art. 17 comma 2 le asl o i medici veterinari allo scopo incaricati dalla Asl possono, non devono, effettuare le sterilizzazioni. E’ assai singolare che una legge che porta il nome di Lotta al randagismo abbia minimizzato l’importanza assoluta della sterilizzazione come prima prevenzione del randagismo medesimo (...)

Francarita Catelani
(presidente dell’associazione di volontariato Una – Cremona)

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La Provincia
Martedì 25 luglio 2006

Animali. Spesso contro di loro una cattiveria cieca e stupida

Signor direttore,
sono sempre pronta a combattere contro ogni uccisione di animali incolpevoli e, come certamente Lei ricorderà bene, ho per molto tempo cercato di far comprendere in tutti i modi possibili e legittimi come la campagna messa in atto contro le nutrie, e poi contro le volpi, le cornacchie, i piccioni, ecc. siano autentici incitamenti a delinquere. Vi sono persone perverse che sfruttano ogni possibile scusa per sfogare la loro cattiveria cieca e stupida e, se si trovano appoggiati dall’opinione pubblica che è stata convinta da politici e giornalisti che gli animali sono pericolosi, portatori di malattie immaginarie e, spesso, anche inesistenti, vanno letteralmente a nozze e usano sistemi barbarici come veleni vari, bastonate, annegamento di animali chiusi in gabbie o la morte per fame e sete di animali imprigionati nelle gabbie di cattura e dimenticati allegramente senza alcun senso civico di pietà. È veramente ora che anche la nostra provincia si aggiorni e divenga veramente civile e tollerante e comprenda come l’uomo non è l’unico essere vivente che ha diritto di vivere, ma che vi sono altri esseri viventi che hanno lo stesso identico diritto. La biodiversità è sempre stata considerata una ricchezza, se non dal solo punto di vista strettamente economico, sicuramenta da quello della bellezza, dell’interesse, della curiosità e del rispetto.

Francarita Catelani
(presidente dell’associazione di volontariato Una Cremona onlus)

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La Provincia
Sabato 12 agosto 2006

Caprioli abbattuti: nessun pianto per gli animali meno telegenici

Egregio direttore,
in questi giorni si discute tanto dell'abbattimento dei caprioli nell'Alessandrino (la cui sorte non è ancora stata definitivamente decisa) e questo è un fatto positivo, ma ci si dovrebbe ricordare anche di tutti gli altri animali che, non godendo di una fama derivante dalle fiabe o dai cartoni animati, vengono lasciati morire sotto i colpi dei fucili dei «selettori», nome raffinato e tecnico per indicare i cacciatori. Ci sono nutrie, cinghiali, volpi, corvi, piccioni, cervi, cornacchie, scoiattoli e qualsiasi animale che si ritiene (magari con un consapevole e deliberato errore) produca danni alle attività e ai beni umani, costituisce un pencolo per la salute e l'incolumità pubblica, oppure è semplicemente meno simpatico (soprattutto ai bambini) e meno «telegenico» dei caprioli (soprattutto cuccioli). Se si condannano così gli animali, cosa si dovrebbe fare nei confronti dell'uomo, che dimostra sempre di più di non rispettare gli ammali e la natura? (...)

Giulia Lodigiani
(Persico Dosimo)

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La Provincia
Lunedì 14 agosto 2006

Abbattimenti selettivi: solo caccia fuori stagione

Egregio direttore,
ho letto con vivo interesse la lettera pubblicata sabato, 12 agosto, a firma di Giulia Lodigiani sulla triste questione degli «abbattimenti selettivi» di ogni tipo e genere di animali, piani che noi contestiamo da sempre trovandoli irrazionali, crudeli ed inutili in quanto lo scopo dichiarato di ridurre il loro impatto numerico è risultato irrealizzabile poiché in natura se vi è spazio lasciato libero questo viene subito colmato. Se non ricordo male qualche anno fa la nostra Provincia ha immesso due caprioli e, a domanda, ha risposto che—poiché esiste un paese che si chiama Gerre de' Caprioli—è evidente che i caprioli ivi dimoravano e che era corretto reintrodurli; non si è più saputo nulla di questi due salvo, forse, che uno era stato trovato annegato. Ora non è che cambiando significato alle parole si cambia anche il risultato prodotto: intendo dire che chiamare "piani di contenimento" delle battute di caccia effettuate fuori calendario venatorio non muta il risultato che è quello di consentire a dei cacciatori di sparare per uccidere animali durante tutto l'anno. Credo che si debba almeno mantenere un minimo di serietà e di coerenza, riconoscere che il territorio si è ristretto, che l'uomo e le sue attività stanno invadendo tutto lo spazio disponibile, che è assurdo continuare ad immettere animali e consentire la loro importazione anche da Paesi lontani, che è più serio chiamare caccia la caccia e dire apertamente che non si riconosce il diritto alla vita di quegli esseri viventi che ci danno fastidio in qualsiasi modo. (...)

Francarita Catelani
(presidente dell'associazione di volontariato Una Cremona onlus)

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La Provincia
19 agosto 2006

Animali. Le nutrie non portano malattie

Gentile direttore,
non avrei mai più voluto ritornare su questo argomento, ma mi vedo costretta a farlo dall'insistenza inutile volta allo sterminio di animali che danno prova di non voler essere sterminati, posto che da oltre un decennio i tentativi si reiterano invano con una pervicacia veramente degna di migliori cause. Desidero solo mettere in evidenza alcuni punti che dovrebbero sfatare tutto quanto viene detto intorno alla pericolosità di detti animali ed alle falsità che si raccontano su di loro. 1) Relazione di Sintesi 1997 del dr.biol. Gianluca Vicini - Provincia di Cremona Ufficio caccia e pesca: a pagina 37 si legge Inghilterra "la liberazione totale è avvenuta in concomitanza dell'inverno 1985, la temperatura tanto bassa (-22°) ha ridotto quasi a zero l'ormai limitata popolazione " - quindi le nutrie in Inghilterra sono state ridotte, e non eradicate, grazie al clima e non in virtù degli spari o del trappolaggìo come sostenuto da alcuni.(...) 2) lettera Istituto Nazionale Fauna Selvatica i dell'I 1 luglio 2000: la situazione di emergenza igienico-sanitaria è tutta da dimostrare a carico delle nutrie 3) lettera dalla Asl di Cremona datata 13 maggio 2003: la presenza di anticorpi è testimonianza di un contatto col germe, ma non è necessariamente la testimonianza di un'infezione o di una malattia in atto. La didattica della fisiopatologia veterinaria insegna che un organismo può venire a contatto con un germe, sviluppare anticorpi, contrarre o no la malattia e guarire. Questa convinzione ha sempre orientato lo scrivente ad un approccio preventivo nei confronti del roditore e non di emergenza sanitaria. 4) lettera dell'Istituto Zooprofilattico della Lombardia e dell'Emilia Romagna datato 19 settembre 2001: la presenza di anticorpi nel siero del sangue indica che l'animale ha avuto un contatto con l'agente d'infezione e non necessariamente che è un portatore sano... l'esposizione della nutria alla spirocheta non dimostra che 1 animale possa fungere da portatore... il mancato isolamento di leptospire conferma che attualmente la nutria non è da considerare un reservoirper questa zoonosi... la nutria selvatica non risulta essere un reservoir di malattie pericolose per il patrimonio zootecnico e neppure di antropozoonosi. 5) lettere della Asl di Cremona per casi di leptospirosi umana: anno 1997 casi 7, anno 1998 casi 8, anno 1999 casi 4, da gennaio 2000 a giugno 2001 casi 3 per i distretti di Crema, Cremona e Casalmaggiore.

Francarita Catelani
(presidente dell’assoc. di volontariato UNA CREMONA onlus)

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La Provincia
25 agosto 2006

Piante messe di recente e morte
A Cremona spreco e incuria


Signor direttore,
scrivo per lamentare un fatto strano ed inspiegabile che probabilmente riguarda anche altre zone della nostra città che io non frequento. Sia in via Vecchia Dogana che nel parcheggio della nuovissima sede dell'Inail di via Filzi si notano alberi piantumati di recente e decisamente morti stecchiti. Non lamento tanto lo spreco di denaro pubblico sicuramente avvenuto, ma l'incuria grave e preoccupante che induce persone a piantare alberi, ossia esseri viventi, per poi disinteressarsene completamente senza provvedere alla loro normale cura che, trattandosi di alberi, consiste principalmente nel fornire loro acqua e nel lasciare attorno alle radici sufficiente spazio terroso per consentire all'acqua piovana di penetrare nel terreno. Spero che altri cittadini abbiano notato simili situazioni e che ne lamentino la presenza al fine di far comprendere a chi di dovere come non sia lecito ne tagliare alberi già esistenti ed ambientati, con radici profonde che raggiungono la falda acquifera, né piantumare alberelli per poi lasciarli morire con indifferenza colpevole.

Francarita Catelani
(Presidente Una Cremona onlus)

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La Provincia
Mercoledì 6 settembre 2006

L'APPELLO
Il prefetto fermi quella corsa


Gentile Direttore,
abbiamo appreso della corsa dei maialini dai 25 ai 35 chilogrammi di peso in programma a Piadena per domenica prossima, 10 settembre, e reclamizzata anche dal Suo quotidiano in data 31 agosto. Abbiamo scritto al sindaco di Piadena per informarlo su quanto le leggi prevedono in questi casi e stamane abbiamo chiesto l'intervento di S.E. il Prefetto di Cremona quale Rappresentante del Governo sul nostro territorio. Se il Governo ha deciso di inserire nel codice penale delle norme precise, quali l'art. 544-ter (maltrattamento di animali) e 544-quater (spettacoli o manifestazioni vietate) non si comprende la ragione che induca dei pubblici amministratori ad infrangere impunemente tali norme. Ci auguriamo che S.E. il Prefetto intervenga tempestivamente al fine di fermare uno spettacolo indegno ed illegale che non fa altro che degradare gli umani che lo hanno proposto e quelli che pensano di potersi divertire partecipandovi. (...)

Francarita Catelani
(presidente dell'associazione di volontariato Una Cremona)

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La Provincia
Sabato 9 settembre 2006

Corsa dei maialini annullata
Anche il Comune era responsabile


Gentile Direttore,
ringraziamo per aver pubblicato la nostra nota di richiesta di sospensione di una corsa di maialini assolutamente inaccettabile e ringraziamo gli organizzatori per aver preso la decisione di annullare detta corsa. Crediamo, tuttavia, di dover fare alcune precisazioni: non è vero che il Comune non è responsabile di quanto avviene nel suo territorio poiché esiste un Dpr n. 150 del 31.3.1979 che affida proprio ai Comuni la corretta applicazione delle leggi e dei regolamenti in materia di tutela degli animali e, poiché la corsa si sarebbe dovuta tenere in una pubblica via, il Comune deve aver dato l'autorizzazione di occupazione suolo pubblico, quindi sapeva della corsa ed avrebbe dovuto sapere che non si trattava di spettacolo legittimo. Crediamo inoltre che molti Comuni avrebbero bisogno di un aiuto in questa materia e pensiamo che sarebbe il caso di istituire un Ufficio Tutela Animali presso il Comune di Cremona o la Provincia, Ufficio retto da persone volontarie informate delle leggi che mettono a disposizione la propria competenza (ottenuta da decenni di lavoro" in campo animalista) per dare pareri, consigli, informazioni utili ai vari Comuni. E' ovvio che noi ci dichiariamo disponibili a rispondere a tutti i Comuni che vorranno chiedere informazioni (...).

Francarita Catelani
(presidente dell'associazione di volontariato Una Cremona Onlus)

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La Provincia
15 settembre 2006

Il rispetto degli animali si dimostra dalle piccole cose

Egregio direttore,
ho letto con interesse la lettera pubblicata mercoledì 13 u.s. del Signor Malaggi a proposito della «Corsa dei galli» di Isola Dovarese e vorrei fare alcune considerazioni: le proteste animaliste non vertono solo sul fatto che ai galli venga torta (o no) una piuma fuor di metafora, ma soprattutto sul fatto che questi animali non si divertono. Esistono talmente tanti talenti ed abilità umane che, personalmente, non vedo alcuna giustificazione nella presenza degli animali quali «intrattenimenti». Non si tratterà di un combattimento tra galli (diffuso anche in molte parti della «civile» Europa) né di un palio in «stile Siena», ma il rispetto degli animali (e di tutti, non solo di quelli domestici o di quelli più carini) si dimostra anche a partire dalle «piccole cose». II Signor Malaggi ritiene che, visti tutti i problemi della giustizia italiana, occuparsi di un caso simile sia una «perdita di tempo»; io, invece, ritengo che anche gli ammali abbiano diritto ad essere tutelati, visto che sono esseri viventi, senzienti, aventi diritti.(...)

Giulia Lodigiani
(Persico Dosimo)

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La Provincia
7 ottobre 2006

Via Vecchia Dogana, che tristezza quella zona ormai senza alberi

Egregio direttore,
ho notato con dispiacere e disappunto che uno dei grossi alberi che si trovavano nella zona verde accanto a Via Vecchia Dogana è stato abbattuto e che al suo posto si trova ora lo scavo delle fondamenta di una palazzina in via di realizzazione. Temo fortemente anche per la vita delle altre poche piante rimaste in quell'area e mi chiedo quali piante rimarranno a popolare ed adornare quella zona; a offrire la loro ombra e a purificare l'aria dall'inquinamento... Si conta forse su quelle povere pianticelle che già a fatica sopravvivono (e non tutte, visto l'alto numero di esse che si sono seccate) e che possono permettersi solo pochissime foglie? Avere un'area verde è piacevole per tutti noi, ma anche per gli uccellini e gli insetti... Senza contare che anche le piante dovrebbero avere il diritto a vivere e sopravvivere all'uomo... Passare in quella zona mi mette sempre più tristezza (...).

Giulia Lodigiani
(Persico Dosimo)

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La Provincia
Lunedì 9 ottobre 2006

Anche il pesce soffre e ha paura
Altro che pesca sportiva...


Egregio direttore,
è di questi giorni la candidatura di Cremona a sede per i mondiali di pesca 2008 e vorrei che si riflettesse sulla realtà di questo "sport nautico". A differenza delle altre discipline sportive, la pesca cosiddetta "sportiva" coinvolge anche degli esseri viventi senzienti: i pesci. Anche se questi non muoiono dopo atroci sofferenze, come accade nella pesca dilettantistica o in quella a fini commerciali, per loro anche la "pesca sportiva" è comunque una sofferenza: le bocche sono ferite dagli ami, sono tratti fuori dall'acqua (loro ambiente naturale) e per questo vanno incontro all'asfissia; il rivestimento di scaglie (necessaria barriera contro le malattie) viene danneggiato perché maneggiato e... vengono spaventati a morte. Studi scientifici hanno dimostrato che anche i pesci provano dolore in modo simile agli uccelli e ai mammiferi (e quindi anche all'uomo) e che provano anche paura... Purtroppo, però, hanno ancora meno possibilità degli altri animali di comunicare agli uomini il loro dolore e la loro paura, perché non emettono suoni udibili dalle nostre orecchie. Così, tutto rimane nel silenzio e quasi mai qualcuno condanna la pesca come la caccia in quanto attività che uccide altri esseri viventi.

Giulia Lodigiani
(Persico Dosimo)

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La Provincia
19 ottobre 2006

Cani. La leishmania malattia che si può contenere: si fa così

Signor direttore,
vorrei rispondere alla signora amareggiata e sconfortata per aver ricevuto dal canile della nostra città un cane malato di leishmania. Si tratta di una patologia endemica delle zone mediterranee e molto rara da noi (per ora), quindi, probabilmente quel cane non proviene dalla zona di Cremona, ma viene da lontano ed è finito misteriosamente nel canile di Cremona. Dalla leishmania non si guarisce, ma la patologia può essere contenuta abbastanza bene anche con l'omeopatia (che non procura effetti collaterali pesanti). Il principio di base credo sia l’antimonium crudum, si trova nelle farmacie omeopatiche in palline e funziona (...). Nella convinzione che a volte vale più la pratica che la grammatica, sono pronta a fornire le informazioni in mio possesso sulle dosi utili per mantenere il cane in buone condizioni di salute.

Francarita Catelani
(presidente dell'assoc. di volontariato Una Cremona onlus)

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La Provincia
20 novembre 2006

A Telethon: no alla vivisezione

Egregio direttore,
ho letto della presentazione, il 14 novembre, della “squadra” cremonese di Telethon e del loro appello a partecipare a tutti coloro che hanno a cuore la vita e la speranza dei malati. Personalmente, credo che si dovrebbe fare molto più di quanto si fa, ma anche cambiare rapidamente e radicalmente il metodo. Io sono convinta che la vita sia un diritto, ma non solo ed esclusivamente per l'uomo... Telethon, con una buona parte dei soldi raccolti, finanzia la vivisezione; questo significa che per dare una speranza di vita alle persone, rende un inferno quella di moltissimi animali ogni anno... Questo per me è inaccettabile. Gli animali sono esseri viventi senzienti! Per opporsi alla vivisezione, c’è anche una fondata giustificazione scientifica: la vivisezione non è affidabile perché i risultati che si ottengono sugli animali non sono affatto trasferibili all’uomo, per tantissimi motivi, tra cui il fatto che in laboratorio agli animali vengono provocati pressappoco gli stessi sintomi della malattia umana, ma senza che le cause siano le stesse! (...)

Giulia Lodigiani
(Persico Dosimo - Cremona)

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Il Piccolo
Sabato 25 novembre 2006

Sì alla ricerca, ma senza l’utilizzo della vivisezione

Egregio direttore,
ho letto della presentazione, il 14 novembre, della “squadra” cremonese di Telethon e del loro appello a partecipare a tutti coloro che hanno a cuore la vita e la speranza dei malati. Personalmente, credo che si dovrebbe fare molto più di quanto si fa, ma anche cambiare rapidamente e radicalmente il metodo. Io sono convinta che la vita sia un diritto, ma non solo ed esclusivamente per l'uomo... Telethon, con una buona parte dei soldi raccolti, finanzia la vivisezione; questo significa che per dare una speranza di vita alle persone, rende un inferno quella di moltissimi animali ogni anno... Questo per me è inaccettabile. Gli animali sono esseri viventi senzienti! Per opporsi alla vivisezione, c’è anche una fondata giustificazione scientifica: la vivisezione non è affidabile perché i risultati che si ottengono sugli animali non sono affatto trasferibili all’uomo, per tantissimi motivi, tra cui il fatto che in laboratorio agli animali vengono provocati pressappoco gli stessi sintomi della malattia umana, ma senza che le cause siano le stesse! Essendo basata sulla vivisezione, la ricerca trascura molte possibilità che potrebbero davvero salvare vite e migliorare esistenze. Esistono anche associazioni ed enti che fanno ricerca sul cancro (e su altre gravi malattie) senza per questo finanziare la vivisezione, ed è a loro che vanno il mio plauso e il mio sostegno.

Giulia Lodigiani

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La Provincia
Mercoledì 27 dicembre 2006

Ancora un circo a Cremona
Ma gli animali non si divertono


Egregio direttore,
anche quest’anno a Cremona è attendato l’immancabile circo con animali. Il mio pensiero va a quegli animali, rinchiusi in gabbie, alienati dallo stress provocato dai continui spostamenti, dalla vita in cattività e dalla paura derivante dall’ammaestramento. Gli animali non si divertono e per loro non è naturale comportarsi così. L’apprendimento per loro è fatto di privazioni e di violenze fisiche; testimonianze di circensi appartenenti a diversi circhi parlano di bastonate, percosse con sgabelli, arpioni e uncini. Questi animali vengono ridotti a oggetti di piacere per persone incapaci di comprenderne la sofferenza e in grado solo di sorridere quando li vedono davanti a sé resi privi di istinti e di libertà... privati della Vita, insomma.Gli animali sono esseri senzienti che hanno diritto ad una vita dignitosa e al rispetto. (...).

Giulia Lodigiani
(Persico Dosimo)

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La Provincia
Venerdì 29 dicembre 2006

Animali. Il circo impone esercizi per loro innaturali

Caro Direttore,
ho letto con grande piacere il disappunto espresso da Giulia Lodigiani circa la rinnovata presenza del circo nella nostra città. Sono anni che molti contestano questo "spettacolo" trito e ritrito ritenendolo quanto meno superato da altri spettacoli che non costringano gli animali a comportamenti innaturali, per non dire contrari alla loro etologia. Voglio solo ricordare un pensiero di un saggio straniero, pensiero che dovrebbe far pensare anche noi: "Tra me ed il più piccolo degli animali, la differenza riguarda solo la manifestazione, ma in quanto principio lui è uguale a me, è mio fratello, ha la mia stessa anima". Quindi chiedo a tutti noi: costringeremmo nostro fratello a vivere imprigionato e spesso incatenato e ad effettuare gli esercizi coercitivi che imponiamo agli animali? (...)

Francarita Catelani
(presidente dell'associazione di volontariato Una Cremona onlus)

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La Provincia
8 ottobre 2006

Piadena. Gli animalisti tornano all'attacco
L'Una: «Mai autorizzata la corsa dei maialini»


PIADENA — «Nessuna Asl ha mai autorizzato la corsa dei maialini che si sarebbe dovuta tenere per la fiera di Piadena». Francarita Catelani, presidente dell'associazione di volontariato Una (Uomo natura animali) di Cremona, dopo le polemiche delle scorse settimane, interviene nuovamente sul tema per precisare che «nessuno richiesta di autorizzazione per detta corsa è stata presentata alla Asl, ma solo un parere in merito ad una esposizione di maialini». Continuala Catelani: «Pare superfluo rimarcare come vi sia una differenza sostanziale tra una esposizione (peraltro abbastanza futile ed inutile) di maialini e l'organizzazione di una corsa fra maialini. La nota della Asl datata 5 settembre, inviata all'Associazione Amici del Basket di Piadena ed al sindaco di Piadena cita espressamente la richiesta di parere favorevole all'esposizione di suinetti (e non per una corsa)». Va detto che gli organizzatori dell'iniziativa hanno a suo tempo spiegato che i suinetti sarebbero stati depositati in 'corsie' rettangolari delimitate, nelle quali sarebbero stati liberi di muoversi autonomamente, senza sollecitazioni esterne, (d.b.)

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