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Giornali
Indice
Lettere
Devastato un tratto di costa perché il circo possa
attendarsi Giulia Lodigiani
Neve. Alcune domande al sindaco e all'assessore Francarita
Catelani
Adesso anche l'alibi per sparare ai gatti Francarita
Catelani
Uomini e animali. Non aiutano né gli uni né gli altri
Francarita Catelani
E’ obbligatorio, non facoltativo
sterilizzare gli animali randagi Giulia Lodigiani
Grazie al sindaco per la risposta Ma chi deve pulire
dalla neve? Francarita Catelani
Essere contro gli Ogm non è opporsi alla ricerca Giulia
Lodigiani
Non sono a rischio di aviaria i gatti che convivono
con noi Francarita Catelani
Sei cavie umane in fin di vita Solo “brutto
incidente di percorso”? Francarita Catelani
Tommaso. I buoni devono sempre «subire» Francarita
Catelani
Tornato il cane smarrito. Era da tre settimane a
Cremona Francarita Catelani
Basta infierire contro i piccioni Anticoncezionali
nel mangime Francarita Catelani
Cri. Continua l’orrenda strage di animali nei nostri
comuni Francarita Catelani
Partito dei pedofili in Olanda Proposte che
sgomentano Giulia Lodigiani
Animali. Piano anti-volpi Non vediamo la necessità Francarita
Catelani
L'assessore rilegga San Francesco e il lupo...
Francarita Catelani
Hanno ucciso l’orso Bruno e in Russia stragi di
randagi Giulia Lodigiani
Soppressione degli animali e arroganza degli
uomini Francarita Catelani
Randagismo degli animali Legge regionale
“ottusa” Francarita Catelani
Animali. Spesso contro di loro una cattiveria
cieca e stupida Francarita Catelani
Caprioli abbattuti: nessun pianto per gli animali
meno telegenici Giulia Lodigiani
Abbattimenti selettivi: solo caccia fuori
stagione Francarita Catelani
Animali. Le nutrie non portano malattie
Francarita Catelani
Piante messe di recente e morte A Cremona spreco e
incuria Francarita Catelani
Il prefetto fermi quella corsa Francarita
Catelani
Corsa dei maialini annullata Anche il Comune era
responsabile Francarita Catelani
Il rispetto degli animali si dimostra dalle
piccole cose Giulia Lodigiani
Via Vecchia Dogana, che tristezza quella zona
ormai senza alberi Giulia Lodigiani
Anche il pesce soffre e ha paura Altro che pesca
sportiva... Giulia Lodigiani
Cani. La leishmania malattia che si può
contenere: si fa così Francarita Catelani
A Telethon: no alla vivisezione Giulia
Lodigiani
Sì alla ricerca, ma senza l’utilizzo della
vivisezione Giulia Lodigiani
Ancora un circo a Cremona Ma gli animali non si
divertono Giulia Lodigiani
Animali. Il circo impone esercizi per loro
innaturali Francarita Catelani
Articolo su La Provincia Piadena. Gli animalisti
tornano all'attacco L'Una: «Mai autorizzata la corsa dei maialini» (8
ottobre 2006)
La Provincia
Sabato 14 gennaio 2006
Devastato un tratto di costa perché il circo possa attendarsi
Egregio direttore,
ho appreso dalla stampa di quanto accaduto a Capaci (Pa) per permettere al
circo “Orfei” di attendarsi e sono rimasta scioccata. È stato devastato
l’ultimo tratto di costa con dune di sabbia esistente nella Provincia, tutelato
dal “Codice dei Beni Culturali e del Paesaggio” e area soggetta a vincolo
paesistico. Esso è stato “sostituito” con un parcheggio molto capiente e due
ampie carreggiate. Ancora una volta, il nostro bellissimo paesaggio è stato
deturpato e, circostanza ancora più grave, il Circo ha goduto del patrocinio
del Ministero dei Beni Culturali, della Regione Sicilia, della Provincia di
Palermo e del Comune di Capaci. Mi auguro solo che la Procura della Repubblica
di Palermo decida per il sequestro dell’area e ne disponga il ripristino;
comunque, anche se ciò avverrà, resta il gravissimo danno perpetrato al luogo.
Giulia Lodigiani
(Persico Dosimo-Cremona)
La Provincia
31 gennaio 2006
Neve. Alcune domande al sindaco e all'assessore
Gentile direttore,
ho letto sul suo quotidiano le "giustificazioni " addotte
dall'assessore alla protezione civile (e dal sindaco) e mi sono chiesta: se una
nevicata avvenuta in pieno inverno, quindi probabile e non certo inaspettata,
ha ridotto la città impraticabile da ogni punto di vista per tre giorni, specie
per chi abita in periferia, ma anche nel centro storico, (parcheggio dello
stadio a parte accuratamente liberato dalla neve) cosa avverrebbe se capitasse
un evento veramente grave e inaspettato? Invece di telefonare alle associazioni
di protezione civile perché il sindaco non ha emanato la classica ed usuale
ordinanza per costringere i proprietari delle case a tenere puliti i
marciapiedi? Perché quando sono finalmente arrivati i mezzi sgombra-neve hanno
intasato tutti gli ingressi faticosamente puliti dai cittadini costringendoli a
spalare di nuovo, e poi di nuovo un'altra volta? Perché il sindaco, o chi per
esso, non ha convocato gli studenti provvidenzialmente in vacanza per offrire
loro — a pagamento s'intende — di rendersi utili? (...)-
Francarita Catelani
(Cremona)
La Provincia
Venerdì 3 febbraio 2006
Adesso anche l'alibi per sparare ai gatti
Signor direttore,
è giunta la notizia che abbiamo trovato l'untore! Ovvero lo ha trovato la
Germania, è il gatto, ed ha decretato la sua morte per fucilazione immediata.
La fobia che si è scatenata intorno all'influenza dei polli ha assunto toni
apocalittici e l'uomo, non contento di aver bruciato vivi, sepolto vivi,
insaccati vivi in contenitori di plastica migliaia e migliaia di volatili
d'allevamento, ora si mette anche a sparare a vista. L'untore del 3°millennio
è, per ora, il gatto, ma probabilmente non rimarrà solo poiché l'esempio
tedesco verrà sicuramente imitato e tutti coloro che non hanno mai sopportato
gli animali troveranno l'albi per scatenare il loro odio verso di loro. Le
persone rimaste lucide e ragionevoli si trovano sgomente, impotenti e
disgustate di fronte a tali comportamenti assurdi e si augurano che il buon
senso prevalga e non venga travolto dalla melma che le circonda al fine di non
trovarci a dover decretare la morte spirituale dell'umanità.
Che squallore e che tristezza
Francarita Catelani
(Presidente dell'Associazione di volontariato - Cremona Onlus)
La Provincia
Venerdì 3 febbraio 2006
Uomini e animali.
Non aiutano né gli uni né gli altri
Gentile direttore,
ho letto la lettera evidenziata pubblicata in data 1 febbraio dal titolo
«Giovane sta male in centro e tutti gli girano alla larga» e desidero solo
rimarcare un'evidenza: coloro che non si fermano per aiutare una persona in
difficoltà non si fermano neppure per aiutare il gattino miagolante. Sono solo
luoghi comuni, vecchi come il mondo.
Francarita Catelani
(Presidente dell'Associazione di volontariato Una Cremona onlus)
La Provincia
Lunedì 6 febbraio 2006
E’ obbligatorio, non facoltativo sterilizzare gli animali randagi
Egregio direttore,
nell’edizione di venerdì 3 febbraio ho letto che alcuni paesi della Bassa
piacentina stanno valutando l’ipotesi di far sterilizzare i gatti della colonie
presenti sui loro territori. Questo non solo è auspicabile usando il buon
senso, ma è anche un obbligo di legge, nonostante i primi cittadini insistano
sul carattere puramente teorico e possibilista di questa decisione. La legge
281/1991 stabilisce, infatti, che compete al Comune la sterilizzazione degli
animali randagi (cani e gatti), tramite servizio dell’Asl. Anche i privati
cittadini dovrebbero imparare che è necessario sterilizzare i propri animali,
per evitare una nascita dopo l’altra di cuccioli e per rispetto di tutti quegli
animali che finiscono randagi, nei canili o vengono ammazzati proprio perché
non adottati o presi da persone che al primo problema con l’animale se ne
disfano come se si trattasse di un oggetto. Non è da trascurare il fatto che la
sterilizzazione non modifica il “carattere” dell’animale, come troppo spesso
erroneamente si crede.
Giulia Lodigiani
(Persico Dosimo-Cr)
La Provincia
Mercoledì 8 febbraio 2006
Grazie al sindaco per la risposta
Ma chi deve pulire dalla neve?
Signor direttore,
ringrazio attraverso il suo quotidiano il nostro sindaco per la cortesissima
risposta pubblica che ha dato alla mia piccola nota sull'impraticabilità di
piste ciclabili e marciapiedi causata dalla nevicata. Tuttavia vorrei sapere
con certezza a chi spetta il compito di pulire marciapiedi e piste ciclabili
posto che un sindaco precedente si era avvalso del fatto che (per i
marciapiedi) era compito dei proprietari delle case limitrofe, mentre l'attuale
sindaco, invocando il nuovo codice della Strada, dice che non spetta ai
proprietari. Nella mia nota precedente, pubblicata accorciata, avevo
puntualizzato come la pista ciclabile fosse impraticabile anche a piedi proprio
davanti al magazzino Aem e alla Aem Coni di via Persico: anche a questi
proprietari pubblici non spetta il compito di pulire con sollecitudine? Se non
compete a nessuno, chi deve pulire: i passanti casuali ed i ciclisti?
Francarita Catelani
(Cremona)
La Provincia
Giovedì 23 febbraio 2006
Essere contro gli Ogm non è opporsi alla ricerca
Egregio direttore,
mi hanno interessato la lettera del Signor Carlo Lini pubblicata domenica 19 e
la risposta da Lei redatta, ma mi trovo in disaccordo con alcune affermazioni.
Innanzitutto, non credo che con un mondo "naturale e bello" ci sarebbe
una minore aspettativa di vita determinata dal "sopravvento delle
malattie", perché purtroppo molte delle più gravi malattie d'oggigiorno
sono legate proprio allo stile di vita troppo artefatto e pressoché privo della
"componente naturale". Essere "anti-Ogm" non significa
necessariamente essere contro la ricerca: ci si oppone solamente all'ennesimo
stravolgimento della natura. Si possono fare centinaia di ricerche senza
alterare l'equilibrio naturale e senza sfruttare gli animali. Modificare geneticamente
un essere vivente, invece, vuoi dire intervenire su un patrimonio di conoscenze
non completamente acquisite, e quindi si può anche avere un risultato rischioso
o del tutto inefficace. Per quanto riguarda la convivenza di specie
tradizionali e specie Ogm, è dimostrato che l'immissione in natura di Ogni non
permette di adottare alcuna forma di contenimento (si pensi, ad esempio,
all'impollinazione, alla dispersione delle sementi col vento ecc.). Quanto
all'alibi, largamente invocato e abusato, dell'alimento Ogm come soluzione al
problema della fame, per smentirlo è sufficiente considerare il caso del
"Golden rice" (riso arricchito di beta-carotene e ferro). Secondo la
nota scienziata indiana Vandana Shiva, questo riso aggraverebbe la malnutrizione
e non risolverebbe il problema per cui è stato ideato: infatti, un adulto
dovrebbe mangiarne circa 2 chili e 300 grammi al giorno, se non di più, e una
dieta a base di riso comprometterebbe l'assunzione di tutte le altre vitamine e
sostanze altrettanto necessario alla salute umana. Il problema, quindi, è
quello dell'iniqua distribuzione delle risorse alimentari, determinato anche
dalla prevalente dieta non vegetariana.
Giulia Lodigiani
(Persico Dosimo)
La Provincia
Lunedì 6 marzo 2006
IL CASO
Non sono a rischio di aviaria i gatti che convivono con noi
Signor direttore, credo sarebbe buona cosa rendere noto quanto scrivono i
medici veterinari. Grazie.
Francarita Catelani
(Una Cremona onlus)
“E' dei giorni scorsi la notizia di un gatto morto in Germania trovato positivo
al virus H5N1. I dati forniti sono troppo scarsi per attribuire la reale causa
del decesso all’infezione attiva con il virus aviare, in realtà mancano o non
sono forniti ulteriori particolari sullo stato del felino deceduto e dal punto
di vista medico individuare una positività ad un virus non significa che questo
sia la causa del decesso. Può una notizia di questo genere sottintendere una
eventuale pericolosità del gatti che con noi convivono? Il rischio che i nostri
gatti possano veicolare o contrarre il virus aviare è da considerarsi virtuale,
dato che i cibi somministrati sono trattati, sterilizzati, oppure sono quelli
destinati al consumo umano quindi sottoposti a controlli estremi. Non è
possibile che carni di animali infetti o sospetti possano arrivare alle catene
di distribuzione di alimenti e i gatti di casa non hanno nessuna opportunità di
entrare In contatto con materiali infetti. Potrebbe rimanere il dubbio su gatti
vaganti in zone rurali o di transito per uccelli migratori, ma a questo punto
il problema, se il virus fosse realmente pericoloso pei l'uomo, non starebbe
nel gatto infetto ma nel fatto di abitare in una zona dove esiste la
possibilità di contagio. Ogni volta che si parla di una possibile pericolosità
dei nostri animali domestici in quanto presunti veicoli di patologie le
conseguenze sono purtroppo un aumento degli abbandoni e le richieste di
eutanasia o ricollocamento del proprio pet al veterinario curante, dato che deve
responsabilizzare i media sulle conseguenze delle informazioni
medico-veterinarie che forniscono ".
Dr.ssa Carla Bernasconi
(Presidente dell’Ordine dei medici veterinari della provincia di Milano)
La Provincia
Sabato 18 marzo 2006
Sei cavie umane in fin di vita
Solo “brutto incidente di percorso”?
Gentile direttore,
è bello sapere che ridurre in fin di vita sei cavie umane sane è un semplice
incidente di percorso! (Per Silvio Garattini, farmacologo e direttore
dell’istituto di ricerca Mario Negri di Milano, quello accaduto a Londra è un
“brutto incidente di percorso”). E’ bello anche trovare scritto sul nostro
quotidiano che i farmaci ad uso umano, provati e riprovati su animali vari non
ammalati, devono essere provati su umani non ammalati, ma pagati per fare da
cavia. E’ sempre bello vedere affermato che farmaci che non fanno morire le
cavie animali procurano effetti devastanti sugli umani. Noi abbiamo sempre
saputo cosa si nasconde dietro questa pratica vivisettoria, sappiamo da decenni
che studenti ed extracomunitari bisognosi di guadagnare si prestano a fare da
cavie, sappiamo che giornalisti si sono inseriti in questo girone dantesco ed
hanno scoperto cose terribili, sappiamo tante cose che preferiremmo non sapere
e che ci hanno fatto perdere la fiducia nella così detta scienza che lavora
sempre per se stessa e per il suo interesse economico e non certo per
filantropia.
Francarita Catelani
(pres. Associaz. di volontariato Una Cremona onlus)
La Provincia
Lunedì 3 aprile 2006
Tommaso.
I buoni devono sempre «subire»
Gentile direttore,
la notizia terribile e sconvolgente dell’uccisione del piccolo Tommaso scuote,
o dovrebbe scuotere, le nostre convinzioni di appartenere ad una civiltà
magnifica degna di essere esportata in tutto il Mondo. Dopo fatti simili
dovremmo tutti batterci il petto e rivedere umilmente tutte le nostre antiche
presunzioni etiche, morali e religiose che ci hanno fatto ritenere di essere
superiore a molti altri Popoli, da noi classificati come incivili! Nessuno di
noi può definirsi innocente poichè tutti noi, chi più e chi meno, abbiamo
contribuito a creare questo tipo di "civiltà" biecamente materialista
che vede nel possesso di beni e denaro la meta da raggiungere, possibilmente
subito, senza sudore e fatica e con buone possibilità di farla franca e di
schivare facilmente ogni punizione esemplare. Non voglio più sentire parlare di
libero arbitrio che in questi casi suona quasi come una offesa: quale libero
arbitrio può esercitare l'innocente barbaramente rapito e soppresso? Il libero
arbitro, tanto caro alla nostra religione, può essere esercitato solo da i
malvagi che, pentiti delle loro azioni, potrebbero decidere di cambiare, ma i
buoni e gli innocenti non hanno scelta: debbono subire non potendo fare
altrimenti.(...) Spero, auspico che simili azioni diaboliche riescano almeno a
far comprendere alle persone come siano da rivedere tante nostre convinzioni
supponenti e ci rendano, almeno, più consapevoli dei nostri terribili limiti e
delle nostre assurde presunzioni.
Francarita Catelani
(Presidente dell’associazione di volontariato UNA Cremona Onlus)
La Provincia
Venerdì 14 aprile 2006
Tornato il cane smarrito. Era da tre settimane a Cremona
Gentile direttore,
ci pare corretto rendere noto un fatto assai spiacevole, ed un tantino
contrario alla normativa vigente, che riguarda un semplice cane perduto che era
da ben tre settimane nel canile della nostra città senza che nessuno dei
responsabili si preoccupasse di ricercarne il legittimo proprietario che lo
stava cercando disperatamente. Il cane Filippo era regolarmente tatuato sulla
coscia con tatuaggio leggibile, quindi perfettamente riconoscibile e ci
domandiamo la ragione di questa grave trascuratezza e ci preoccupiamo del fatto
che, magari, altri cani regolarmente iscritti all’anagrafe canina tatuati o
microchippati siano giacenti nel canile della nostra città senza che alcuno si
prenda la briga doverosa di ricercarne il proprietario. A conferma di quanto
scritto alleghiamo la notizia del ritrovamento ed i ringraziamenti ricevuti dal
team Ammali Persi e Trovati.
Francarita Catelani
(presidente dell 'associazione di volontariato Una Cremona onlus)
La Provincia
Mercoledì 3 maggio 2006
IL CASO
Basta infierire contro i piccioni
Anticoncezionali nel mangime
Gentile direttore,
dopo aver letto su Animalieanimali del 27 aprile che il "paesino" di
Scadolara Ravara ha intenzione di spendere settemila euro per sfoltire i
piccioni con cavi elettrici, falchi e cacciatori, ci siamo domandate se codesto
"paesino" non ha mai pensato di utilizzare il sistema collaudato di
offrire ai piccioni cibo trattato con nicarbazina, un anticoncezionale
utilizzato in tutti i paesi civili. Ci siamo anche domandate, con una certa
preoccupazione, e vista la volontà inamovibile di uccidere il maggior numero di
piccioni, se il passo successivo non sarà l'uso della bomba atomica, mezzo
quasi sicuramente risolutivo se Madre Natura non giocherà scherzi e non si
prenderà una rivincita magari poco gradita.
Francarita Catelani
(presidente dell'assoc. di volontariato UNA Cremona onlus unacremona@virgilio.it)
Enrica Boiocchi
(vicepresidente dell 'assoc. Gruppo Bairo onlus gruppobairocremona@bairo.info)
Roberta Ferraro
(presidente Ente Naz. Protez. Animali di Cremona enpacremona@tiscali.it)
La Provincia
Sabato 10 giugno 2006
Cri. Continua l’orrenda strage di animali nei nostri comuni
Gentile direttore,
siamo molto preoccupati per le strage continua di animali perpetrata nei nostri
Comuni: Stagno Lombardo, Pieve d’Olmi, Spinadesco ed ora anche alle porte di
Cremona. Forse, poichè in questo ultimo caso si tratta di due cani della Croce
Rossa, Bacco e Tommy, considerati eroi per aver contribuito al salvataggio di
alcune persone a Crema qualcuno sentirà la necessità di intervenire facendo
serie indagini e bonificando il terreno dalle eventuali rimanenti esche
avvelenate ancora posizionate. Noi pensiamo che l’azione di disseminare il
territorio di bocconi avvelenati, o comunque di esche capaci di uccidere,
denoti in primis la presenza preoccupante e socialmente pericolosa di persone
vigliacche, codardi, vili, abiette, grette e pusillanimi: si tratta di un gesto
totalmente privo di ogni possibile, anche se oscuro, beneficio per colui che lo
compie, gesto compiuto solo per odio e disprezzo verso gli animali e verso le
persone che, invece, li rispettano. Chiediamo azioni concrete da parte di tutti
coloro che devono vigilare sul territorio. Azioni che non possono tardare e
venire prese solo qualora, per disgrazie, dovessero venire coinvolti degli
esseri umani, cosa possibilissima posto che le esche mortali vengono sparse
anche nei centri abitati, nei giardini pubblici, nei parchi frequentati anche
da famiglie con bambini, oltre che con cani.
Francarita Catelani (presidente di Unacremona onlus)
Enrica Boiocchi (vice pres. del Gruppo Bairo onlus)
Roberta Ferraro (presidente Enpa di Cremona)
La Provincia
Lunedì 12 giugno 2006
Partito dei pedofili in Olanda
Proposte che sgomentano
Egregio Direttore,
desta preoccupazione e sgomento la recente notizia della costituzione, in
Olanda, di un partito di pedofili. Tra le proposte di questo gruppo, c'è
l'abbassamento a 12 anni del limite di età in cui è lecito avere rapporti
sessuali con gli adulti (...) e la liberalizzazione del sesso con animali.
Quest'ultima decisione dimostra che chi non rispetta gli animali, non rispetta
nemmeno i bambini e viceversa, perché ha sempre e comunque il desiderio di
compiere il Male nei confronti di creature deboli e incapaci di reagire. Gli
animali, inoltre, non possono nemmeno far emergere simili orrende realtà,
nemmeno con l'aiuto di psicologi. Servirebbe maggiore durezza nel contrastare
questi ignobili e perversi comportamenti, bisognerebbe davvero tutelare ogni
vittima (...)
Distinti saluti
Giulia Lodigiani
(Persico Dosimo)
La Provincia
Lunedì 12 giugno 2006
Animali. Piano anti-volpi
Non vediamo la necessità
Egregio Direttore,
abbiamo appreso con una certa sorpresa che la giunta della Provincia di Cremona
ha recentemente deliberato a favore di un Piano finalizzato al “controllo”
della volpe sul territorio provinciale, decisione che finora non ci sembra
abbia ancora trovato eco sulla stampa locale; certamente «l’invasione
perniciosa» delle volpi non è un fenomeno percepito dalla maggioranza dei
cittadini e sicuramente molti, nonostante improbabili giustificazioni
“gestionali”, troverebbero esecrabile l’uccisione di animali alla tana, per lo
più madri e soprattutto cuccioli, azione che risulta essere il principale scopo
del suddetto “Piano”. Senza esprimere considerazioni sulla legittimità formale
dell’atto, che vogliamo in questa sede dare per scontata, si stenta a capire la
necessità di un simile provvedimento se si considera che ognuno dei circa
cinquemila cacciatori attivi in provincia di Cremona può già abbattere
“legalmente” (la caccia alla volpe è consentita per l’intera stagione
venatoria) almeno un capo al giorno di questa specie; se le volpi fossero così
numerose come vogliono ora farci credere i cacciatori non si lascerebbero certo
sfuggire l’occasione e, considerate le giornate di caccia a disposizione dei
singoli cacciatori, ogni anno nel cremonese, da settembre a gennaio, potrebbero
quindi essere abbattute più 250.000 volpi, cioè moltissime più dell’intera
popolazione che si può ragionevolmente ritenere presente sul nostro territorio!
Se dunque è evidente come il prelievo normalmente consentito già possa bastare
per garantire un severo controllo numerico del “predatore” su gran parte del
territorio aperto all’attività venatoria, non si capisce la necessità di
dedicare alla volpe un supplemento di caccia fuori stagione, proprio nel
periodo primaverile-estivo in cui non c’è dubbio che questo tipo di interventi
creino grave disturbo anche a tutto il resto della fauna non direttamente
perseguita.(...).
Francarita Catelani (presidente di Una cremona onlus)
Enrica Boiocchi (vicepresidente Gruppo Bairo onlus)
Roberta Ferraro (presidente Enpa di Cremona)
Il Piccolo
Sabato 24 giugno 2006
L'assessore rilegga San Francesco e il lupo...
Egregio direttore,
Abbiamo letto l'articolo pubblicato il 19 giugno 06, ed abbiamo alcune perplessità
riguardo quando detto dall'Assessore Toscani. Forse l'assessore è nuovo ed
ignora la battaglia che abbiamo intrapreso contro l'eradicazione della specie
nutria che, da oltre un decennio, fra ordinanze sindacali e "piani
provinciali di abbattimento selettivo" ha visto trucidare un grande numero
di animali con fucili, gabbie trappola e successiva rottura delle cervicali
senza, peraltro, aver minimamente risolto il "problema" visto che si
continua a sparare e rompere le cervicali. Non è che la volpe nell'immaginario
collettivo sia più bella e gradita delle nutrie o delle cornacchie, è che noi
non crediamo che il censi-mento sia stato fatto nei modi corretti e non
accettiamo che vengano prese misure di questo genere proprio durante la
stagione della nascita dei piccoli. Non accettiamo, inoltre, che il tutto venga
deciso su richiesta dei cacciatori che si ritengono gli unici ad avere il
diritto di uccidere (per divertimento), e non vogliono consentire ad altri
esseri viventi di uccidere per sopravvivere. Inoltre a noi non è mai capitato
di vedere una volpe circolare nei campi, mentre se fossero veramente in numero
abnorme le avremmo viste, posto che non siamo ciechi. Ribadiamo la nostra
totale avversione contro questo "Piano di contenimento" e contro
tutti gli altri "Piani" simili ed affini e consigliamo a tutti,
assessore e cacciatori compresi, di rileggersi l'episodio di San Francesco e
del Lupo...forse con un poco di comprensione verso i diritti altrui la vita
sarebbe molto più serena per tutti.
Distinti saluti
Francarita Catelani
presidente dell'associazione di volontariato UNA Cremona
La Provincia
Lunedì 3 luglio 2006
Hanno ucciso l’orso Bruno
e in Russia stragi di randagi
Signor direttore,
in questi giorni in Baviera hanno ucciso Bruno e a San Pietroburgo
l’eliminazione cruenta dei randagi si sta intensificando in previsione del
G8,ma i mezzi di informazione sono concentrati su ben altri temi... Ci si
occupa di pettegolezzi e ridicole offese ai maschi italiani quando invece dalla
stessa nazione ci giunge la notizia che un cucciolo di orso è stato ammazzato
con due colpi di fucile invece di addormentarlo con il sonnifero o di
tollerarne la naturale presenza (o meglio il ritorno...). Si fanno ipotesi più
o meno concrete sugli scenari dopo G8,ma non si riserva un minimo di attenzione
al massacro dei randagi della città in cui la conferenza si terrà a metà
luglio. La morte per loro arriva per «questioni di immagine». Un eccidio
indefinibile «per il quale l’amministrazione locale ha stanziato un bilancio
supplementare di oltre 2 milioni di rubli (circa 60.000 euro)», come affermano
alcune Ong locali in un comunicato. In paesi definiti «civili» tutto questo non
dovrebbe accadere e non si dovrebbe nemmeno lasciare che accada, mentre invece
si rimane indifferenti nei confronti di Vite spezzate...
Giulia Lodigiani
(Persico Dosimo)
La Provincia
9 luglio 2006
Soppressione degli animali e arroganza degli uomini
Signor direttore,
abbiamo letto con vero piacere la lettera di Giulia Lodigiani pubblicata in
data 3 luglio relativa all’assassinio dell’orso Bruno e all’uccisione dei cani
in vista del G8 a San Pietroburgo. Per quanto riguarda l’orso Bruno la nostra
associazione ha scritto al ministro Pecoraro Scanio proprio per chiedere la
restituzione del nostro concittadino e per non lasciarlo esporre come trofeo in
un museo degli orrori, magari con la scritta “un cattivo e maleducato orso
italiano”. Per quanto riguarda l’eliminazione mediante soppressione di animali
randagi in vari Paesi del Mondo è una ignobile pratica che si è sempre
verificata proprio in occasione o del G8, o G7 o per Olimpiadi, o per grandi
incontri fra “grandi” e la cosa dimostra come di veramente grandi nel Mondo ne
esistano veramente pochi, per non dire nessuno! Il Pianeta non ne sta potendo
più dell’arroganza e della predazione umana e, se non ci renderemo conto di
questo, ne pagheremo tutti le conseguenze, colpevoli o innocenti.
Francarita Catelani
(presidente dell’associazione di volontariato Una Cremona onlus)
La Provincia
Domenica 23 luglio 2006
Randagismo degli animali
Legge regionale “ottusa”
Signor direttore,
La montagna ha partorito il topolino: dopo 15 anni la Regione Lombardia ha
approvato un testo di legge sul randagismo e sulla tutela degli animali
d'affezione. Ho letto attentamente la legge ed ho trovato, non solo che sia
tardiva in modo colpevole, ma anche ottusa ed antiquata. In particolare, fra
altre cose, ho notato: 1 che rimane consentito l'accattonaggio con animali
(art. 3 comma 3), 2 che si ignora come l'età dei cuccioli posti in vendita
fissata in 60 giorni, deve essere di 3 mesi e 21 giorni se provengono dall’estero,
come spesso avviene, in base ad un regolamento Ce (art. 3 comma 5), 3 che viene
consentita la gestione dei rifugi a coop sociali e ad imprenditori privati
(art. 6 comma b) 4 che manca l'obbligo di trasmissione dati all'anagrafe canina
nazionale prevista dal patto stato regioni 2003 (art. 7), 5 che è prevista
l'eutanasia per sofferenze psichiche? Chi le accerta? Tutti gli animali
abbandonati e ridotti in gabbie ne soffrono (art. 11 comma 1) 6 che la
sterilizzazione dei cani ricoverati nei rifugi è argomento assai confuso: art.
10 comma b è assicurata dalle Asl nel solo periodo di controllo sanitario
temporaneo; art. 10 comma f parla di "eventuale" sterilizzazione dei
cani ricoverati che può essere effettuata previa autorizzazione del responsabile
sanitario della struttura; art. 17 comma 2 le asl o i medici veterinari allo
scopo incaricati dalla Asl possono, non devono, effettuare le sterilizzazioni.
E’ assai singolare che una legge che porta il nome di Lotta al randagismo abbia
minimizzato l’importanza assoluta della sterilizzazione come prima prevenzione
del randagismo medesimo (...)
Francarita Catelani
(presidente dell’associazione di volontariato Una – Cremona)
La Provincia
Martedì 25 luglio 2006
Animali. Spesso contro di loro una cattiveria cieca e stupida
Signor direttore,
sono sempre pronta a combattere contro ogni uccisione di animali incolpevoli e,
come certamente Lei ricorderà bene, ho per molto tempo cercato di far
comprendere in tutti i modi possibili e legittimi come la campagna messa in
atto contro le nutrie, e poi contro le volpi, le cornacchie, i piccioni, ecc.
siano autentici incitamenti a delinquere. Vi sono persone perverse che
sfruttano ogni possibile scusa per sfogare la loro cattiveria cieca e stupida
e, se si trovano appoggiati dall’opinione pubblica che è stata convinta da
politici e giornalisti che gli animali sono pericolosi, portatori di malattie
immaginarie e, spesso, anche inesistenti, vanno letteralmente a nozze e usano
sistemi barbarici come veleni vari, bastonate, annegamento di animali chiusi in
gabbie o la morte per fame e sete di animali imprigionati nelle gabbie di
cattura e dimenticati allegramente senza alcun senso civico di pietà. È
veramente ora che anche la nostra provincia si aggiorni e divenga veramente
civile e tollerante e comprenda come l’uomo non è l’unico essere vivente che ha
diritto di vivere, ma che vi sono altri esseri viventi che hanno lo stesso
identico diritto. La biodiversità è sempre stata considerata una ricchezza, se
non dal solo punto di vista strettamente economico, sicuramenta da quello della
bellezza, dell’interesse, della curiosità e del rispetto.
Francarita Catelani
(presidente dell’associazione di volontariato Una Cremona onlus)
La Provincia
Sabato 12 agosto 2006
Caprioli abbattuti: nessun pianto per gli animali meno telegenici
Egregio direttore,
in questi giorni si discute tanto dell'abbattimento dei caprioli
nell'Alessandrino (la cui sorte non è ancora stata definitivamente decisa) e
questo è un fatto positivo, ma ci si dovrebbe ricordare anche di tutti gli
altri animali che, non godendo di una fama derivante dalle fiabe o dai cartoni
animati, vengono lasciati morire sotto i colpi dei fucili dei «selettori», nome
raffinato e tecnico per indicare i cacciatori. Ci sono nutrie, cinghiali,
volpi, corvi, piccioni, cervi, cornacchie, scoiattoli e qualsiasi animale che
si ritiene (magari con un consapevole e deliberato errore) produca danni alle
attività e ai beni umani, costituisce un pencolo per la salute e l'incolumità
pubblica, oppure è semplicemente meno simpatico (soprattutto ai bambini) e meno
«telegenico» dei caprioli (soprattutto cuccioli). Se si condannano così gli
animali, cosa si dovrebbe fare nei confronti dell'uomo, che dimostra sempre di
più di non rispettare gli ammali e la natura? (...)
Giulia Lodigiani
(Persico Dosimo)
La Provincia
Lunedì 14 agosto 2006
Abbattimenti selettivi: solo caccia fuori stagione
Egregio direttore,
ho letto con vivo interesse la lettera pubblicata sabato, 12 agosto, a firma di
Giulia Lodigiani sulla triste questione degli «abbattimenti selettivi» di ogni
tipo e genere di animali, piani che noi contestiamo da sempre trovandoli
irrazionali, crudeli ed inutili in quanto lo scopo dichiarato di ridurre il
loro impatto numerico è risultato irrealizzabile poiché in natura se vi è
spazio lasciato libero questo viene subito colmato. Se non ricordo male qualche
anno fa la nostra Provincia ha immesso due caprioli e, a domanda, ha risposto
che—poiché esiste un paese che si chiama Gerre de' Caprioli—è evidente che i
caprioli ivi dimoravano e che era corretto reintrodurli; non si è più saputo
nulla di questi due salvo, forse, che uno era stato trovato annegato. Ora non è
che cambiando significato alle parole si cambia anche il risultato prodotto:
intendo dire che chiamare "piani di contenimento" delle battute di
caccia effettuate fuori calendario venatorio non muta il risultato che è quello
di consentire a dei cacciatori di sparare per uccidere animali durante tutto
l'anno. Credo che si debba almeno mantenere un minimo di serietà e di coerenza,
riconoscere che il territorio si è ristretto, che l'uomo e le sue attività
stanno invadendo tutto lo spazio disponibile, che è assurdo continuare ad
immettere animali e consentire la loro importazione anche da Paesi lontani, che
è più serio chiamare caccia la caccia e dire apertamente che non si riconosce
il diritto alla vita di quegli esseri viventi che ci danno fastidio in
qualsiasi modo. (...)
Francarita Catelani
(presidente dell'associazione di volontariato Una Cremona onlus)
La Provincia
19 agosto 2006
Animali. Le nutrie non portano malattie
Gentile direttore,
non avrei mai più voluto ritornare su questo argomento, ma mi vedo costretta a
farlo dall'insistenza inutile volta allo sterminio di animali che danno prova
di non voler essere sterminati, posto che da oltre un decennio i tentativi si
reiterano invano con una pervicacia veramente degna di migliori cause. Desidero
solo mettere in evidenza alcuni punti che dovrebbero sfatare tutto quanto viene
detto intorno alla pericolosità di detti animali ed alle falsità che si
raccontano su di loro. 1) Relazione di Sintesi 1997 del dr.biol. Gianluca
Vicini - Provincia di Cremona Ufficio caccia e pesca: a pagina 37 si legge
Inghilterra "la liberazione totale è avvenuta in concomitanza dell'inverno
1985, la temperatura tanto bassa (-22°) ha ridotto quasi a zero l'ormai
limitata popolazione " - quindi le nutrie in Inghilterra sono state
ridotte, e non eradicate, grazie al clima e non in virtù degli spari o del
trappolaggìo come sostenuto da alcuni.(...) 2) lettera Istituto Nazionale Fauna
Selvatica i dell'I 1 luglio 2000: la situazione di emergenza igienico-sanitaria
è tutta da dimostrare a carico delle nutrie 3) lettera dalla Asl di Cremona
datata 13 maggio 2003: la presenza di anticorpi è testimonianza di un contatto col
germe, ma non è necessariamente la testimonianza di un'infezione o di una
malattia in atto. La didattica della fisiopatologia veterinaria insegna che un
organismo può venire a contatto con un germe, sviluppare anticorpi, contrarre o
no la malattia e guarire. Questa convinzione ha sempre orientato lo scrivente
ad un approccio preventivo nei confronti del roditore e non di emergenza
sanitaria. 4) lettera dell'Istituto Zooprofilattico della Lombardia e
dell'Emilia Romagna datato 19 settembre 2001: la presenza di anticorpi nel
siero del sangue indica che l'animale ha avuto un contatto con l'agente
d'infezione e non necessariamente che è un portatore sano... l'esposizione
della nutria alla spirocheta non dimostra che 1 animale possa fungere da
portatore... il mancato isolamento di leptospire conferma che attualmente la
nutria non è da considerare un reservoirper questa zoonosi... la nutria
selvatica non risulta essere un reservoir di malattie pericolose per il
patrimonio zootecnico e neppure di antropozoonosi. 5) lettere della Asl di
Cremona per casi di leptospirosi umana: anno 1997 casi 7, anno 1998 casi 8,
anno 1999 casi 4, da gennaio 2000 a giugno 2001 casi 3 per i distretti di
Crema, Cremona e Casalmaggiore.
Francarita Catelani
(presidente dell’assoc. di volontariato UNA CREMONA onlus)
La Provincia
25 agosto 2006
Piante messe di recente e morte
A Cremona spreco e incuria
Signor direttore,
scrivo per lamentare un fatto strano ed inspiegabile che probabilmente riguarda
anche altre zone della nostra città che io non frequento. Sia in via Vecchia
Dogana che nel parcheggio della nuovissima sede dell'Inail di via Filzi si
notano alberi piantumati di recente e decisamente morti stecchiti. Non lamento
tanto lo spreco di denaro pubblico sicuramente avvenuto, ma l'incuria grave e
preoccupante che induce persone a piantare alberi, ossia esseri viventi, per
poi disinteressarsene completamente senza provvedere alla loro normale cura
che, trattandosi di alberi, consiste principalmente nel fornire loro acqua e
nel lasciare attorno alle radici sufficiente spazio terroso per consentire
all'acqua piovana di penetrare nel terreno. Spero che altri cittadini abbiano
notato simili situazioni e che ne lamentino la presenza al fine di far
comprendere a chi di dovere come non sia lecito ne tagliare alberi già
esistenti ed ambientati, con radici profonde che raggiungono la falda
acquifera, né piantumare alberelli per poi lasciarli morire con indifferenza
colpevole.
Francarita Catelani
(Presidente Una Cremona onlus)
La Provincia
Mercoledì 6 settembre 2006
L'APPELLO
Il prefetto fermi quella corsa
Gentile Direttore,
abbiamo appreso della corsa dei maialini dai 25 ai 35 chilogrammi di peso in
programma a Piadena per domenica prossima, 10 settembre, e reclamizzata anche
dal Suo quotidiano in data 31 agosto. Abbiamo scritto al sindaco di Piadena per
informarlo su quanto le leggi prevedono in questi casi e stamane abbiamo
chiesto l'intervento di S.E. il Prefetto di Cremona quale Rappresentante del
Governo sul nostro territorio. Se il Governo ha deciso di inserire nel codice
penale delle norme precise, quali l'art. 544-ter (maltrattamento di animali) e
544-quater (spettacoli o manifestazioni vietate) non si comprende la ragione
che induca dei pubblici amministratori ad infrangere impunemente tali norme. Ci
auguriamo che S.E. il Prefetto intervenga tempestivamente al fine di fermare
uno spettacolo indegno ed illegale che non fa altro che degradare gli umani che
lo hanno proposto e quelli che pensano di potersi divertire partecipandovi.
(...)
Francarita Catelani
(presidente dell'associazione di volontariato Una Cremona)
La Provincia
Sabato 9 settembre 2006
Corsa dei maialini annullata
Anche il Comune era responsabile
Gentile Direttore,
ringraziamo per aver pubblicato la nostra nota di richiesta di sospensione di
una corsa di maialini assolutamente inaccettabile e ringraziamo gli
organizzatori per aver preso la decisione di annullare detta corsa. Crediamo,
tuttavia, di dover fare alcune precisazioni: non è vero che il Comune non è
responsabile di quanto avviene nel suo territorio poiché esiste un Dpr n. 150
del 31.3.1979 che affida proprio ai Comuni la corretta applicazione delle leggi
e dei regolamenti in materia di tutela degli animali e, poiché la corsa si
sarebbe dovuta tenere in una pubblica via, il Comune deve aver dato
l'autorizzazione di occupazione suolo pubblico, quindi sapeva della corsa ed
avrebbe dovuto sapere che non si trattava di spettacolo legittimo. Crediamo
inoltre che molti Comuni avrebbero bisogno di un aiuto in questa materia e
pensiamo che sarebbe il caso di istituire un Ufficio Tutela Animali presso il
Comune di Cremona o la Provincia, Ufficio retto da persone volontarie informate
delle leggi che mettono a disposizione la propria competenza (ottenuta da
decenni di lavoro" in campo animalista) per dare pareri, consigli,
informazioni utili ai vari Comuni. E' ovvio che noi ci dichiariamo disponibili
a rispondere a tutti i Comuni che vorranno chiedere informazioni (...).
Francarita Catelani
(presidente dell'associazione di volontariato Una Cremona Onlus)
La Provincia
15 settembre 2006
Il rispetto degli animali si dimostra dalle piccole cose
Egregio direttore,
ho letto con interesse la lettera pubblicata mercoledì 13 u.s. del Signor
Malaggi a proposito della «Corsa dei galli» di Isola Dovarese e vorrei fare
alcune considerazioni: le proteste animaliste non vertono solo sul fatto che ai
galli venga torta (o no) una piuma fuor di metafora, ma soprattutto sul fatto
che questi animali non si divertono. Esistono talmente tanti talenti ed abilità
umane che, personalmente, non vedo alcuna giustificazione nella presenza degli
animali quali «intrattenimenti». Non si tratterà di un combattimento tra galli
(diffuso anche in molte parti della «civile» Europa) né di un palio in «stile
Siena», ma il rispetto degli animali (e di tutti, non solo di quelli domestici
o di quelli più carini) si dimostra anche a partire dalle «piccole cose». II
Signor Malaggi ritiene che, visti tutti i problemi della giustizia italiana,
occuparsi di un caso simile sia una «perdita di tempo»; io, invece, ritengo che
anche gli ammali abbiano diritto ad essere tutelati, visto che sono esseri
viventi, senzienti, aventi diritti.(...)
Giulia Lodigiani
(Persico Dosimo)
La Provincia
7 ottobre 2006
Via Vecchia Dogana, che tristezza quella zona ormai senza alberi
Egregio direttore,
ho notato con dispiacere e disappunto che uno dei grossi alberi che si
trovavano nella zona verde accanto a Via Vecchia Dogana è stato abbattuto e che
al suo posto si trova ora lo scavo delle fondamenta di una palazzina in via di
realizzazione. Temo fortemente anche per la vita delle altre poche piante
rimaste in quell'area e mi chiedo quali piante rimarranno a popolare ed
adornare quella zona; a offrire la loro ombra e a purificare l'aria
dall'inquinamento... Si conta forse su quelle povere pianticelle che già a
fatica sopravvivono (e non tutte, visto l'alto numero di esse che si sono
seccate) e che possono permettersi solo pochissime foglie? Avere un'area verde
è piacevole per tutti noi, ma anche per gli uccellini e gli insetti... Senza
contare che anche le piante dovrebbero avere il diritto a vivere e sopravvivere
all'uomo... Passare in quella zona mi mette sempre più tristezza (...).
Giulia Lodigiani
(Persico Dosimo)
La Provincia
Lunedì 9 ottobre 2006
Anche il pesce soffre e ha paura
Altro che pesca sportiva...
Egregio direttore,
è di questi giorni la candidatura di Cremona a sede per i mondiali di pesca
2008 e vorrei che si riflettesse sulla realtà di questo "sport
nautico". A differenza delle altre discipline sportive, la pesca
cosiddetta "sportiva" coinvolge anche degli esseri viventi senzienti:
i pesci. Anche se questi non muoiono dopo atroci sofferenze, come accade nella
pesca dilettantistica o in quella a fini commerciali, per loro anche la
"pesca sportiva" è comunque una sofferenza: le bocche sono ferite
dagli ami, sono tratti fuori dall'acqua (loro ambiente naturale) e per questo
vanno incontro all'asfissia; il rivestimento di scaglie (necessaria barriera
contro le malattie) viene danneggiato perché maneggiato e... vengono spaventati
a morte. Studi scientifici hanno dimostrato che anche i pesci provano dolore in
modo simile agli uccelli e ai mammiferi (e quindi anche all'uomo) e che provano
anche paura... Purtroppo, però, hanno ancora meno possibilità degli altri
animali di comunicare agli uomini il loro dolore e la loro paura, perché non
emettono suoni udibili dalle nostre orecchie. Così, tutto rimane nel silenzio e
quasi mai qualcuno condanna la pesca come la caccia in quanto attività che
uccide altri esseri viventi.
Giulia Lodigiani
(Persico Dosimo)
La Provincia
19 ottobre 2006
Cani. La leishmania malattia che si può contenere: si fa così
Signor direttore,
vorrei rispondere alla signora amareggiata e sconfortata per aver ricevuto dal
canile della nostra città un cane malato di leishmania. Si tratta di una
patologia endemica delle zone mediterranee e molto rara da noi (per ora),
quindi, probabilmente quel cane non proviene dalla zona di Cremona, ma viene da
lontano ed è finito misteriosamente nel canile di Cremona. Dalla leishmania non
si guarisce, ma la patologia può essere contenuta abbastanza bene anche con
l'omeopatia (che non procura effetti collaterali pesanti). Il principio di base
credo sia l’antimonium crudum, si trova nelle farmacie omeopatiche in palline e
funziona (...). Nella convinzione che a volte vale più la pratica che la
grammatica, sono pronta a fornire le informazioni in mio possesso sulle dosi
utili per mantenere il cane in buone condizioni di salute.
Francarita Catelani
(presidente dell'assoc. di volontariato Una Cremona onlus)
La Provincia
20 novembre 2006
A Telethon: no alla vivisezione
Egregio direttore,
ho letto della presentazione, il 14 novembre, della “squadra” cremonese di
Telethon e del loro appello a partecipare a tutti coloro che hanno a cuore la
vita e la speranza dei malati. Personalmente, credo che si dovrebbe fare molto
più di quanto si fa, ma anche cambiare rapidamente e radicalmente il metodo. Io
sono convinta che la vita sia un diritto, ma non solo ed esclusivamente per
l'uomo... Telethon, con una buona parte dei soldi raccolti, finanzia la
vivisezione; questo significa che per dare una speranza di vita alle persone,
rende un inferno quella di moltissimi animali ogni anno... Questo per me è
inaccettabile. Gli animali sono esseri viventi senzienti! Per opporsi alla
vivisezione, c’è anche una fondata giustificazione scientifica: la vivisezione
non è affidabile perché i risultati che si ottengono sugli animali non sono
affatto trasferibili all’uomo, per tantissimi motivi, tra cui il fatto che in
laboratorio agli animali vengono provocati pressappoco gli stessi sintomi della
malattia umana, ma senza che le cause siano le stesse! (...)
Giulia Lodigiani
(Persico Dosimo - Cremona)
Il Piccolo
Sabato 25 novembre 2006
Sì alla ricerca, ma senza l’utilizzo della vivisezione
Egregio direttore,
ho letto della presentazione, il 14 novembre, della “squadra” cremonese di
Telethon e del loro appello a partecipare a tutti coloro che hanno a cuore la
vita e la speranza dei malati. Personalmente, credo che si dovrebbe fare molto
più di quanto si fa, ma anche cambiare rapidamente e radicalmente il metodo. Io
sono convinta che la vita sia un diritto, ma non solo ed esclusivamente per
l'uomo... Telethon, con una buona parte dei soldi raccolti, finanzia la
vivisezione; questo significa che per dare una speranza di vita alle persone,
rende un inferno quella di moltissimi animali ogni anno... Questo per me è
inaccettabile. Gli animali sono esseri viventi senzienti! Per opporsi alla
vivisezione, c’è anche una fondata giustificazione scientifica: la vivisezione
non è affidabile perché i risultati che si ottengono sugli animali non sono
affatto trasferibili all’uomo, per tantissimi motivi, tra cui il fatto che in
laboratorio agli animali vengono provocati pressappoco gli stessi sintomi della
malattia umana, ma senza che le cause siano le stesse! Essendo basata sulla
vivisezione, la ricerca trascura molte possibilità che potrebbero davvero
salvare vite e migliorare esistenze. Esistono anche associazioni ed enti che
fanno ricerca sul cancro (e su altre gravi malattie) senza per questo
finanziare la vivisezione, ed è a loro che vanno il mio plauso e il mio sostegno.
Giulia Lodigiani
La Provincia
Mercoledì 27 dicembre 2006
Ancora un circo a Cremona
Ma gli animali non si divertono
Egregio direttore,
anche quest’anno a Cremona è attendato l’immancabile circo con animali. Il mio
pensiero va a quegli animali, rinchiusi in gabbie, alienati dallo stress
provocato dai continui spostamenti, dalla vita in cattività e dalla paura
derivante dall’ammaestramento. Gli animali non si divertono e per loro non è
naturale comportarsi così. L’apprendimento per loro è fatto di privazioni e di
violenze fisiche; testimonianze di circensi appartenenti a diversi circhi
parlano di bastonate, percosse con sgabelli, arpioni e uncini. Questi animali
vengono ridotti a oggetti di piacere per persone incapaci di comprenderne la
sofferenza e in grado solo di sorridere quando li vedono davanti a sé resi
privi di istinti e di libertà... privati della Vita, insomma.Gli animali sono
esseri senzienti che hanno diritto ad una vita dignitosa e al rispetto. (...).
Giulia Lodigiani
(Persico Dosimo)
La Provincia
Venerdì 29 dicembre 2006
Animali. Il circo impone esercizi per loro innaturali
Caro Direttore,
ho letto con grande piacere il disappunto espresso da Giulia Lodigiani circa la
rinnovata presenza del circo nella nostra città. Sono anni che molti contestano
questo "spettacolo" trito e ritrito ritenendolo quanto meno superato
da altri spettacoli che non costringano gli animali a comportamenti innaturali,
per non dire contrari alla loro etologia. Voglio solo ricordare un pensiero di
un saggio straniero, pensiero che dovrebbe far pensare anche noi: "Tra me
ed il più piccolo degli animali, la differenza riguarda solo la manifestazione,
ma in quanto principio lui è uguale a me, è mio fratello, ha la mia stessa
anima". Quindi chiedo a tutti noi: costringeremmo nostro fratello a vivere
imprigionato e spesso incatenato e ad effettuare gli esercizi coercitivi che
imponiamo agli animali? (...)
Francarita Catelani
(presidente dell'associazione di volontariato Una Cremona onlus)
La Provincia
8 ottobre 2006
Piadena. Gli animalisti tornano all'attacco
L'Una: «Mai autorizzata la corsa dei maialini»
PIADENA — «Nessuna Asl ha mai autorizzato la corsa dei maialini che si sarebbe
dovuta tenere per la fiera di Piadena». Francarita Catelani, presidente
dell'associazione di volontariato Una (Uomo natura animali) di Cremona, dopo le
polemiche delle scorse settimane, interviene nuovamente sul tema per precisare
che «nessuno richiesta di autorizzazione per detta corsa è stata presentata
alla Asl, ma solo un parere in merito ad una esposizione di maialini».
Continuala Catelani: «Pare superfluo rimarcare come vi sia una differenza
sostanziale tra una esposizione (peraltro abbastanza futile ed inutile) di
maialini e l'organizzazione di una corsa fra maialini. La nota della Asl datata
5 settembre, inviata all'Associazione Amici del Basket di Piadena ed al sindaco
di Piadena cita espressamente la richiesta di parere favorevole all'esposizione
di suinetti (e non per una corsa)». Va detto che gli organizzatori
dell'iniziativa hanno a suo tempo spiegato che i suinetti sarebbero stati
depositati in 'corsie' rettangolari delimitate, nelle quali sarebbero stati
liberi di muoversi autonomamente, senza sollecitazioni esterne, (d.b.)