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Indice
Lettere
Ragazzi costringono vecchi senza gambe a chiedere la
carità Francarita Catelani
L’opinione – in città agisce un racket di accattoni
con animali di dubbia provenienza? Francarita Catelani
Ferimenti da fuochi d'artificio Sono morti anche
molti animali Giulia Lodigiani
Cremona deve tutelare anche gli animali
Francarita Catelani
Fra volpi e nutrie è l'uomo a danneggiare
l'ecosistema Giulia Lodigiani
Il nuovo regolamento non tutela gli animali Giulia
Lodigiani
Regolamento animali Due questioni aperte Francarita
Catelani
E' totalmente illegale distruggere nidi di rondini
Francarita Catelani
Anche a Cremona siano vietate le mostre dei cuccioli
di cani Francarita Catelani
No alle mostre di cuccioli Anche Cremona le vieti Francarita
Catelani
Hiroshima e Nagasaki crimini contro la vita Francarita
Catelani
Uccelli impiccati nei fili a raggiera A Cremona
scarsa sensibilità Francarita Catelani
Gli asini non sono 'da corsa' Solarolo R. abolisca il
palio Francarita Catelani
Crudeltà efferate contro animali incontrano omertà
e disimpegno Giulia Lodigiani
Influenza aviaria, era nota fin dal 1997 Perché si
è atteso così tanto? Francarita Catelani
Vivisezione «raffinata» ma per noi
inaccettabile Francarita Catelani
Brutalmente uccisi gli animali da pelliccia Giulia
Lodigiani
Bocconi avvelenati ai cani Importante segnalare i
casi Francarita Catelani
Articolo su La Provincia Il caso Sconcerto in
città Nel mirino alcuni slavi che avrebbero scortato in pieno centro individui
con le gambe amputate Un testimone li ha visti scendere da un furgone a porta
Venezia (12 gennaio 2005)
Articolo su La Provincia, 19 maggio 2005: ‘Animali,
Comune oscurantista’
La Provincia
Martedì 11 gennaio 2005
Ragazzi costringono vecchi senza gambe a chiedere la carità
Signor Direttore,
sento il bisogno impellente di narrare ciò che ho visto questa mattina (10
gennaio 2005) in pieno centro cittadino: passando da via Mercatello noto un
ragazzo, che tiene al guinzaglio un cane di media taglia bianco e nero,
sistemare una signora con le gambe amputate e seduta su sedia a rotelle contro
il muro nei pressi dell'erboristeria. Passo, ma dopo poco, allungando la via
per tornare a casa, ritorno e trovo la signora da sola seduta sulla sua sedia a
rotelle e con un bicchiere in mano nell'evidente stato di chi chiede
l'elemosina. Rimango perplessa e vado verso il centro e trovo un'altra persona,
questa volta un uomo anche lui senza gambe, su sedia a rotelle in via
Solferino, e anche lui con un bicchiere in mano in cerca di elemosina. In
Galleria XXV Aprile incontro il ragazzo di prima con il cane bianco e nero ed
altri due, uno con una cocker americana bionda e l'altro con un pincer, che
stanno accordandosi e discutendo. Più avanti, di fianco alla Farmacia Centrale
un altro uomo senza gambe su sedia a rotelle con in mano una scodella bianca.
Sempre più perplessa mi avvio verso il Comune per cercare un vigile urbano e in
piazza Stradivari trovo altro ragazzo, simile ai tre precedenti per stile ed
abbigliamento, che chiede l'elemosina con un volpino bianco. I vigili urbani
intervenuti, gentilissimi, si sono in pratica dichiarati quasi impossibilitati
ad intervenire in modo concreto dato che chiedere l'elemosina non è vietato
dalla legge e che gli extra comunitari (tali parevano essere i ragazzi) hanno
tempo 7 giorni per ottemperare agli obblighi di legge. Pur comprendendo le
difficoltà legali insite in situazioni di questo tipo, mi rimane l'angoscia per
quelle tre persone, tutte anziane e con le gambe amputate, bloccate sulle loro
sedie a rotelle parcheggiate sulla pubblica via ed in evidente balia di questi
ragazzi organizzati che sfruttano l'invalidità di anziani per raccogliere
denari, nonché per quei cani usati anch'essi solo per fare pena. Faccio un
appello a tutte le Istituzioni affinchè si accordino per riuscire a mettere in
essere un serio controllo (...).
Francarita Catelani
(Presidente Una Cremona Onlus)
Cronaca
Martedì 11 gennaio 2005
L’opinione – in città agisce un racket di accattoni con animali di dubbia
provenienza?
Sento il bisogno impellente di narrare ciò che ho visto questa mattina (10 gennaio
2005) in pieno centro cittadino: passando da via Mercatello noto un ragazzo,
che tiene al guinzaglio un cane di media taglia bianco e nero, sistemare una
signora con le gambe amputate e seduta su sedia a rotelle contro il muro nei
pressi dell'erboristeria. Passo, ma dopo poco, allungando la via per tornare a
casa, ritorno e trovo la signora da sola seduta sulla sua sedia a rotelle e con
un bicchiere in mano nell'evidente stato di chi chiede l'elemosina. Rimango
perplessa e vado verso il centro e trovo un'altra persona, questa volta un uomo
anche lui senza gambe, su sedia a rotelle in via Solferino, e anche lui con un
bicchiere in mano in cerca di elemosina. In Galleria XXV Aprile incontro il
ragazzo di prima con il cane bianco e nero ed altri due, uno con una cocker
americana bionda e l'altro con un pincer, che stanno accordandosi e discutendo.
Più avanti, di fianco alla Farmacia Centrale un altro uomo senza gambe su sedia
a rotelle con in mano una scodella bianca. Sempre più perplessa mi avvio verso
il Comune per cercare un vigile urbano e in piazza Stradivari trovo altro
ragazzo, simile ai tre precedenti per stile ed abbigliamento, che chiede
l'elemosina con un volpino bianco. I vigili urbani intervenuti, gentilissimi,
si sono in pratica dichiarati quasi impossibilitati ad intervenire in modo
concreto dato che chiedere l'elemosina non è vietato dalla legge e che gli
extra comunitari (tali parevano essere i ragazzi) hanno tempo 7 giorni per
ottemperare agli obblighi di legge. Pur comprendendo le difficoltà legali
insite in situazioni di questo tipo, mi rimane l'angoscia per quelle tre
persone, tutte anziane e con le gambe amputate, bloccate sulle loro sedie a
rotelle parcheggiate sulla pubblica via ed in evidente balia di questi ragazzi
organizzati che sfruttano l'invalidità di anziani per raccogliere denari,
nonché per quei cani usati anch'essi solo per fare pena. Faccio un appello a
tutte le Istituzioni affinchè si accordino per riuscire a mettere in essere un
serio controllo in tali orrende situazioni inspiegabili ed incomprensibili in
un paese progredito e civile nel quale agli invalidi spetta la pensione e ai
proprietari dei cani compete l’obbligo di iscrizione all’anagrafe canina. Non
vorrei che sotto vi fosse una organizzazione che recluta invalidi, magari
importandoli, e che si procura gli animali in modo misterioso, fatti questi già
ampiamente denunciati anche da servizi televisivi. Distinti saluti
Francarita Catelani
presidente Una Cremona onlus
La Provincia
17 gennaio 2005
Ferimenti da fuochi d'artificio
Sono morti anche molti animali
Egregio Signor Direttore,
l'anno è cominciato da poco, ma i riflettori si sono già spenti sui ferimenti a
causa dell'uso di fuochi artificio per festeggiare l'inizio dell'anno (in
attesa di quelli che immancabilmente segneranno il passaggio al 2006). Essi,
purtroppo, non si sono mai accesi per quanto riguarda gli animali. Di
conseguenza, generalmente non si sa che molti animali (non solo da compagnia)
muoiono ogni anno: l'esplosione può o farli morire di spavento oppure
terrorizzarli e farli fuggire dalle loro case. Il destino di questi ultimi è
diventare randagi e quindi essere più esposti al rischio di morire investiti o
avvelenati. Si fa presente che esiste un articolo del Codice Penale (il 603)
che recita «Chiunque, senza la licenza dell'Autorità, in un luogo abitato o
nelle sue adiacenze, o lungo una pubblica via o in direzione di essa (omissis)
accende fuochi d'artificio, o lancia razzi (omissis), o in genere, fa
accensioni o esplosioni pericolose, è punito con l'ammenda fino a lire 200.000,
se il fatto è commesso in un luogo ove sia adunanza o concorso di persone, la
pena è dell'arresto fino a un mese». Non credo proprio che qualcuno fra coloro
che hanno acceso dei fuochi d'artificio abbia chiesto questo permesso... quindi
si spera che questa usanza si conformi finalmente alla legge, che essa venga
fatta rispettare anche in questo caso con solerzia e che chi ha l'abitudine di
accogliere festosamente l'anno nuovo in questo modo si renda conto davvero
delle conseguenze del suo agire.
Giulia Lodigiani
(Persico Dosimo)
La Provincia
10 maggio 2005
LA POLEMICA
Cremona deve tutelare anche gli animali
Gentile direttore,
è con vivo stupore che abbiamo appreso dall'articolo, apparso domenica 8 c.m. a
firma di Gilberto Bazpli, dal titolo «Comune, bagarre sugli animali» della
strana presa di posizione di alcuni consiglieri comunali relativamente a
modifiche del Regolamento Comunale riguardante la tutela degli ammali. La
nostra associazione ha contribuito ampiamente alla raccolta ed al deposito in
Comune di oltre 530 firme di cittadini cremonesi che invocano una maggior
attenzione da parte delle Autorità comunali nei confronti degli animali (ed
abbiamo altre firme §ià raccolte pronte per essere presentate, cosi come siamo
in grado di ottenerne altre tutte perfettamente reali) e, pur non conoscendo se
le nostre proposte siano o meno state accolte e quindi, inserite nella bozza
del nuovo regolamento discusso (e non approvato) in commissione, ci auguriamo
che i cittadini amanti degli animali non dimentichino facilmente l'accaduto e
ne traggano le dovute considerazioni per il futuro. Inutile aggiungere come un
Paese, e quindi una città, si possa valutare anche da come si comporta nei
confronti degli animali e delle persone che con gli animali convivono e li
proteggono, così come si possono valutare anche le persone che, votate dai
cittadini, continuano a dimostrare una grave insensibilità in questa materia
mostrando, inoltre, di non conoscere le leggi che, appunto, tutelano gli
animali. E' recente, ad esempio,una nota (dettagliata del Ministero della
Salute relativa all’applicazione del regolamento comunitario sull’introduzione
di cani, gatti e furetti che non possono avere meno di tre mesi e devono essere
vaccinati contro la rabbia (ancora in essere in molti Paesi dell'Est europeo,
luogo di provenienza della quasi totalità dei animali esposti), vaccino che può
essere somministrato a tre mesi di età e che entra in validità 21 giorni
dopo... quindi tutte le Mostre dei Cuccioli, Cucciolandia, Fiera del Cucciolo,
ecc. sono e rimangono un grave punto di domanda, a parte il fatto che durante
la mostra avvengono vendite di animali e che, quindi, non si tratta di mostre
ma di altro. Ci auguriamo, ovviamente, che l'avvenuto sia stato solo un
incidente di percorso e che anche Cremona si fornisca di un Regolamento valido
che tuteli realmente gli ammali
Francarita Catelani
(Presidente di UNA CREMONA onlus)
La Provincia
Mercoledì 13 luglio 2005
Fra volpi e nutrie è l'uomo a danneggiare l'ecosistema
Egregio direttore,
leggendo La Provincia di venerdì 8 u.s. la mia attenzione è stata attirata da
tre articoli, uno sulle volpi e ben due sulle nutrie. Le volpi sono ammali
autoctoni e quindi trovo strana la motivazione di chi vuole ridurne il numero
sostenendo che danneggino la fauna: se un ecosistema non viene danneggiato
(come spesso succede per mano dell'uomo, purtroppo), esso tende a ristabilire
l'equilibrio tra le specie componenti e quindi la natura provvede benissimo da
sola al controllo di questa popolazione. Nello stesso articolo, leggo che esse
riporterebbero in superficie le nutrie abbattute e sotterrate: quindi, questi
animali abbattuti per rischi legati all'emergenza sanitaria vengono
semplicemente sotterrati? Non bisognerebbe mandare le carcasse ali
'inceneritore... ? Il titolo del primo articolo sulle nutrie ha toni "da
crociata": «Guerra totale alle nutrie: cancelliamole». Prima sono state
importate dal Sud America (ambiente ben diverso dal nostro) e allevate per
produrre pellicce (allora note come "rat musqué") e poi, una volta
diminuita la richiesta del mercato per questo specifico prodotto, rilasciate
nell'ambiente come se niente fosse. Bisognava pensarci prima, non si può
spazzare via da un territorio una specie, anche se tramite essa l'uomo ha
danneggiato un ecosistema.
Giulia Lodigiani
(Persico Dosimo)
La Provincia
21 maggio 2005
Il nuovo regolamento non tutela gli animali
Egregio direttore,
in questi giorni è stata data la notizia dell'approvazione di un nuovo
regolamento di Polizia Municipale per la città di Cremona in materia di
animali. A mio avviso, esso risponde molto meno al sentire comune (530 firme
non sono poche!) rispetto ai regolamenti approvati in altre città.
Innanzitutto, non tutela affatto gli animali fatti (purtroppo) oggetto di
commercio e/o divertimento. Spesso non si pensa, o non si vuole pensare, che
tanti animali dalla nascita alla morte (e anche oltre) sono considerati mercé,
oggetti e non soggetti aventi dei diritti. A loro non resta che soffrire,
essendo profondamente tristi e privati della loro liberta. Ci sono poi gli
animali sentiti, a vari livelli, come "problema", da eliminare o
comunque da non tutelare, rendendo più difficile aiutarli a chi non vuole
rimanere indifferente. Auspico un miglioramento del regolamento nel senso di
una maggiore tutela e soprattutto una presa di posizione da parte dei cittadini
che rispettano gli animali.
Giulia Lodigiani
(Persico Dosimo - Cremona)
La Provincia
Domenica 22 maggio 2005
Regolamento animali
Due questioni aperte
Egregio direttore,
in primo luogo ringraziamo per lo spazio accordatoci con l’articolo pubblicato
in data 19 c.m. che riporta parte delle considerazioni da noi espresse al
giornalista Gilberto Batoli sul Regolamento Comune che riguarda i rapporti con
gli animali presenti sul territorio comunale. Di tutto quello che è stato
detto, scritto e fatto non ci stupiamo più di tanto, ben conoscendo la poca
propensione delle amministrazioni locali sui temi realmente animalisti, ma ci
sono due affermazioni che ci hanno letteralmente stupito. L’Assessore alla
Polizia Municipale crede che tatuando i cani vi sia un rischio infezioni come
risulta dall’articolo del 18 c.m. Forse ignora che la Regione Lombardia aveva
reso obbligatorio il tatuaggio di identificazione (e la relativa iscrizione
all’anagrafe canina entro i primi tre mesi di vita) fin dal 1987 con la L.R.
n.30 e che lo Stato Italiano aveva ribadito su tutto il territorio nazionale il
medesimo obbligo al tatuaggio con la legge 281 del 1991 e la relativa
iscrizione all’anagrafe canina con sanzioni per gli inadempienti. Dobbiamo
pensare che l’Assessore crede che sia la Regione Lombardia che lo Stato
avessero fermamente voluto infettare tutti i cani? Ci domandiamo, inoltre, se
l’Ordine dei Veterinari non ha nulla da obiettare su questo punto, posto che da
decenni tatuano i cani dei loro clienti. L’altro punto assai strano è la
preoccupazione espressa dall’Assessore sulle accuse che pioverebbero dal
centro-destra e confessiamo di non comprendere come mai nel caso di animali
sorga questa preoccupazione posto che l’Assessore fa parte della maggioranza e
non dovrebbe preoccuparsi troppo di quanto sostiene la minoranza come pare non
se ne preoccupi quando si tratta di concedere o negare nomi a strade cittadine.
È chiaro che tutto quanto è avvenuto non ci scoraggerà, forti del fatto che
numerose città italiane hanno adottato Regolamenti comunali veramente
illuminati e che, quindi, continueremo la nostra battaglia unitamente a quei
cittadini che ci hanno appoggiato e che speriamo continueranno a farlo finché
anche Cremona avrà mutato atteggiamento e vorrà considerare gli animali come
esseri viventi facenti parte integrale del territorio cittadino.
Francarita Catelani
(presidente di Una Cremona onlus)
La Provincia
Martedì 19 luglio 2005
E' totalmente illegale distruggere nidi di rondini
Signor direttore,
poiché ultimamente, sia a noi che alla sezione Enpa di Cremona, provengono
richieste di aiuto da parte di cittadini sensibili che vedono distruggere i
nidi delle rondini, le saremmo molto grati se volesse pubblicare questo nostro
appello allo scopo di rendere noto al grande pubblico come tali azioni siano
totalmente Slegali. Tutte le specie di rondini, infatti, fanno parte della
fauna strettamente protetta (Convenzione di Berna del 19.9.1979) ed è
espressamente vietato la raccolta di uova e di nidi, la distruzione ed il
danneggiamento dei siti di riproduzione e delle aree di sosta, con la possibile
applicazione delle sanzioni previste dalla L. 157/92. Raccomandiamo quindi a
tutti i cittadini di rispettare le rondini ed i loro nidi, di avvisare gli
organi competenti (Polizia Provinciale, Corpo Forestale dello Stato, Polizia
Municipale) nel caso in cui vedessero persone in atteggiamento distruttivo dei
nidi o di disturbo e uccisione delle rondini.
Francarita Catelani
(presidente dell 'assoc. di volontariato Una Cremona Onlus)
Cronaca
Lunedì 25 luglio 2005
L'OPINIONE- Anche a Cremona siano vietate le mostre dei cuccioli di cani
Da tempo la nostra associazione chiede a gran voce al Sindaco di Cremona (ed ha
presentato oltre 53O firme di cittadini cremonesi a sostegno delle richieste),
tra altre modifiche del regolamento di Polizia Municipale, anche il divieto di
tutte quelle strane mostre di cuccioli che, con vario nome, non fanno altro che
vendere animali, animali che, troppo spesso, sono malati e muoiono dopo pochi
giorni. Ovviamente noi, come associazione, ci sia mo sempre chiesti anche che
fine fanno i cuccioli invenduti quando non saranno più cuccioli in quanto il
loro destino solleva forti perplessità. Il tutto non ha sortito alcun effetto,
pur in presenza del parere nettamente in accordo con il nostro dato da ben due
Asl. quella di Cremona e quella di Asti: inutile aggiungere che il Comune di
Asti ha vietato dette mostre, mentre iI Comune di Cremona continua a
permetterle. A conferma di quanto da noi sempre affermato a voce e per lettera,
tra giugno e luglio 2005 la Guardia di Finanza di Bologna e di lmola e la
Polizia Provinciale di Macerata si sono mosse ed hanno accertato
un’importazione illegale di cuccioli di cane e di gatto di diverse razze
provenienti dall'Est europeo, false certificazioni, condizione di salute
precarie, ecc. Persino un Senatore della repubblica, Ettore Bucciero, ha
presentalo una interrogazione parlamentare il 17 febbraio 05 chiedendo al
Ministero della Salute di "effettuare controlli più accurati sul traffico
di cuccioli dall'est sottolineando che vendite illegali erano state denunciate
dai cittadini in occasione della manifestazione itinerante in tutta Italia - La
Mostra del Cucciolo - alla quale partecipava la fantomatica società Lupo
Bandito il cui titolare è stato oggi denunciato dalla Guardia di Finanza come
principale organizzatore di questo traffico”. A Cremona tutto resta immutato,
anche dopo l'indagine promossa da noi su quegli strani mendicanti con cani,
gatti e ben quattro persone con le gambe amputate e costrette a mendicare a
dimostrazione del fatto che chi sfrutta gli animali spesso sfrutta anche le
persone con la stessa indifferenza. Ci chiediamo quando la nostra città si
deciderà a dare prova di vera civiltà e quando anche il Comune si degnerà di
ascoltare persone informate dei fatti, responsabili e competenti che offrono il
loro contributo gratuitamente per ottenere norme precise e conformi non solo
alle leggi, ma anche alla dignità di una città e dei suoi abitanti.
Francarita Catelani
presidente dell’associazione di volontariato UNA CREMONA onlus
La Provincia
Giovedì 28 luglio 2005
No alle mostre di cuccioli
Anche Cremona le vieti
Gentile Direttore,
da tempo la nostra associazione chiede a gran voce al Sindaco di Cremona (ed ha
presentato oltre 530 firme di cittadini cremonesi a sostegno delle richieste),
tra altre modifiche del regolamento di Polizia Municipale, anche il divieto di
tutte quelle strane mostre di cuccioli che, con vario nome, non fanno altro che
vendere animali, animali che, troppo spesso, sono malati e muoiono dopo pochi
giorni. Ovviamente noi, come associazione, ci siamo sempre chiesti anche che
fine fanno i cuccioli invenduti quando non saranno più cuccioli in quanto il
loro destino solleva forti perplessità. Il tutto non ha sortito alcun effetto,
pur in presenza del parere nettamente in accordo con il nostro dato da ben due
Asl, quella di Cremona e quella di Asti: inutile aggiungere che il Comune di
Asti ha vietato dette mostre, mentre il Comune di Cremona continua a
permetterle. (…) A Cremona tutto resta immutato, anche dopo l'indagine promossa
da noi su quegli strani mendicanti con cani, gatti e ben quattro persone con le
gambe amputate e costrette a mendicare a dimostrazione del fatto che chi
sfrutta gli animali spesso sfrutta anche le persone con la stessa indifferenza.
Ci chiediamo quando la nostra città si deciderà a dare prova di vera civiltà e
quando anche il Comune si degnerà di ascoltare persone informate dei fatti,
responsabili e competenti (…)
Distinti saluti
Francarita Catelani
presidente dell'associazione di volontariato UNA CREMONA onlus – Cremona)
La Provincia
Sabato 6 agosto 2005
Hiroshima e Nagasaki
crimini contro la vita
Gentile direttore,
a sessanta anni dall’evento mi pare corretto e doveroso ricordare le vittime
civili che hanno trovasto una morte orrenda sotto le due bombe atomiche
sganciate freddamente su due città giapponesi. Il 6 agosto 1945 la prima bomba
all’uranio battezzata Thin Man, poi affettuosamente Little Boy, venne sganciata
dall’Enola Gay sui cieli di Hiroshima annientando la vita di uomini, animali e
piante; il 9 agosto 1945 la bomba al plutonio battezzata Fat Man lasciò l’aereo
Bock’s Car per rendere inabitabile la città di Nagasaki, centro del
cattolicesimo in Giappone, che diventò un orrendo cimitero. Ai morti provocati
direttamente dalle deflagrazioni si devono aggiungere tutti coloro che hanno
continuato e continuano a morire ogni giorno per afferro delle radiazioni
atomiche che non perdonano e che continuano a produrre i loro micidiali effetti
su tutto ciò che vive. Mi sento di poter ripetere le parole di Pierangelo
Bertoli “i crimini contro la vita li chiamano errori”.
Francarita Catelani
(Presidente dell’associazione di volontariato Una Cremona onlus)
La Provincia
Mercoledì 24 agosto 2005
Uccelli impiccati nei fili a raggiera
A Cremona scarsa sensibilità
Gentile Direttore,
ho letto con interesse l’articolo, pubblicato il 20 agosto, sull’indignazione
dei turisti romani che hanno visto e filmato quanto di macabro avviene
puntualmente nella nostra città: uccelli impiccati nei fili posizionati
appositamente davanti ai fori del palazzo comunale (e forse anche altrove). Non
è la prima volta che stranieri si accorgono dello scarso rispetto della nostra
città nei confronti degli altri esseri viventi: nell’autunno scorso altri due
turisti hanno chiamato i Vigili urbani dopo aver visto altri uccelli impiccati
negli stessi fili e alcuni anni fa un turista straniero ha liberato un piccione
imprigionato da molte ore in una delle gabbie posizionate in piazza del Duomo;
su questo fatto avevamo presentato esposto in procura e in comune e le gabbie
erano sparite rapidamente. Da informazioni attendibili mi consta che i fili a
raggiera messi davanti ai fori del palazzo comunale hanno ucciso anche dei
balestrucci (rondini), appartenenti ad una specie strettamente protetta dalla
Convenzione di Berna alla quale l’Italia ha aderito (pare invano), o quanto
meno hanno loro impedito di nidificare nei luoghi convenzionali, azione vietata
dal DPR 120/03. Inutile dire quanto mi addolori continuare a constatare come,
nonostante i tentativi posti in essere per ingentilire i nostri amministratori
ed indurli all’applicazione di ogni legge esistente, Cremona venga conosciuta
come un’isola nella quale gli esseri viventi godano di pochissimo rispetto e
non vorrei che a lungo andare il tutto ricada in un danno anche economico per
coloro che vivono con il turismo (…).
Francarita Catelani
(presidente dell’associazione di volontariato Una Cremona onlus)
La Provincia
3 settembre 2005
Gli asini non sono 'da corsa'
Solarolo R. abolisca il palio
Egregio direttore,
quella dei palii è una delle tante vergogne italiane. Non esiste progresso e
civiltà in un paese in cui queste umilianti manifestazioni vengono organizzate
al solo scopo del divertimento umano. Rammentiamo agli organizzatori di questi
barbari divertimenti, che gli asini, per etologia, non sono adatti a nessun
tipo di corsa. Da sempre sfruttati all'inverosimile nel corso della storia
dell'umanità, nei lavori più pesanti, queste umili creature hanno conosciuto e
conoscono tuttora, solo bastonate e calci mentre la loro schiena si spezza
sotto pesanti fardelli. Anche per gli asini usati in queste assurde feste
paesane, non sarà nulla di diverso: si assisterà all’ennesima mancanza di
rispetto verso la dignità. Qualcosa che non dovrebbe appartenere solo
all'animale-uomo. Uno spettacolo diseducativo per le future generazioni, in
quanto impareranno a considerare gli animali come semplici oggetti. Gli esseri
viventi sono tutti abitanti di questo pianeta, nostri simili, nostri compagni,
dobbiamo loro il rispetto che si deve alla vita, qualunque forma abbia assunto.
Gli asini non si divertono ai palii, subiscono lo sfruttamento e l'arrogante
volontà umana. Chiediamo (...) che i poveri animali siano almeno seguiti per tutto
il tempo da veterinari, al fine di evitare inutili sofferenze e maltrattamenti.
Ci auguriamo che Solarolo Rainerio sia sensibile al nostro appello e abolisca
in futuro questo tipo di manifestazione, dimostrando così alla cittadinanza
l'orgoglio per una grande educazione nei confronti degli ammali che determina
cultura e intelligenza.
Enrica Boiocchi
vicepresidente Gruppo Bairo Onlus - www.bairo.info
Francarita Catelani
presidente associazione U.N.A. Cremona Onlus
Roberta Ferraro commissario Enpa Cremona
(Seguono altre firme di sostenitori da tutta Italia)
La Provincia
Domenica 4 settembre 2005
Crudeltà efferate contro animali incontrano omertà e disimpegno
Signor direttore,
nelle ultime settimane.per l'ennesima volta, ho appreso da "La Nuova
Sardegna" nuovi efferati delitti di animali. Con una crudeltà incredibile,
sono state spezzate vite o comunque sono state rovinate esistenze, con segni
incancellabili sui corpi e tracce indelebili e profonde anche nelle menti degli
animali (e degli uomini sensibili). A mettere uno accanto all'altro questi
turpi esempi di follia e ferocia umane, si realizza veramente una
"galleria degli orrori": un gatto infilzato dalla freccia di una
balestra; cuccioli di cane randagi avvelenati, impiccati o sotterrati vivi in
buste di plastica; una volpina impallinata. Mi sconcerta anche che nessuno veda
mai niente, che non si riesca mai ad individuare il colpevole... c'è troppa
omertà tra la gente e questa è la condizione ottimale perché questi efferati
delitti continuino e rimangano impuniti. Le istituzioni, dal canto loro, spesso
non si impegnano come dovrebbero e potrebbero ad esempio per quanto riguarda il
fenomeno del randagismo e contribuendo così al perdurare di situazioni che
danno la possibilità agli assassini di colpire, credendo di risolvere così le
situazioni. E inevitabile che chi ha a cuore gli animali e li ritiene esseri da
rispettare e con cui convivere non potrà fare altro che tenersi lontano dai
luoghi turistici sardi fin quando la situazione non cambierà!
Giulia Lodigiani
(Persico Dosimo)
La Cronaca
Sabato 15 ottobre 2005
Influenza aviaria,
era nota fin dal 1997
Perché si è atteso così tanto?
Non sono un esperto in materia, ma leggo moltissimi libri di argomenti vari e,
in particolare, mi aveva molto colpito il libro scritto a Gina Kolata
(microbiologa e virologa) intitolato Epidemia (ed. Mondadori stampato nel
2000). Nel libro si specula sulla possibilità di ritorno di una pandemia tipo
quella conosciuta con il nome di Spagnola che ha ucciso milioni di persone nel
1918, ma si descrivono anche altre possibili epidemie quali l’influenza suina
scoppiata fra i militari di Fort Dix (New Yersey USA) nel febbraio 1976 che ha
causato morti umane e ha indotto il Governo alla vaccinazione di massa con
pesanti effetti collaterali (sindrome di Guillain-Barré). Anche di epidemia
aviaria H5N1, isolata a Hong Kong nel 1997, si leggono numerose pagine contenenti
ipotesi varie e abbastanza pessimistiche sul possibile passaggio dai polli ai
maiali e da questi all’uomo. Ora mi domando, se la malattia era nota fin dal
1997 cosa ha impedito alla sanità pubblica di provvedere tempestivamente alla
modifica delle condizioni di vita degli animali d’allevamento al fine di
rendere meno facile il propagarsi di eventuali malattie che, come tutti sanno,
tendono a svilupparsi quando la densità abitativa diventa insostenibile; e cosa
ha impedito alla potente industria farmaceutica di lavorare per la produzione
di un vaccino serio se, come si legge in questi giorni, tutti gridano della
probabile pandemia che starebbe per investire il mondo intero? Mi pongo,
infine, un’ultima domanda: dove è finita l’umanità se tutti assistono impassibili
non solo alla vista degli animali rinchiusi in biechi allevamenti intensivi, ma
anche ai sistemi a dir poco barbarici con i quali vengono catturati e distrutti
(ancora vivi) pennuti di vario tipo trattati peggio che se fossero sassi?
Distinti saluti
Francarita Catelani
Presidente dell’associazione di volontariato UNA CREMONA onlus
La Provincia
Domenica 20 novembre 2005
Vivisezione «raffinata» ma per noi inaccettabile
Gentile direttore,
dopo l'approvazione in sede europea del Progetto Reach e la dichiarazione della
ferma volontà di far passare in Italia il pdl 5442 di modifica del d.l. 116/92
sulla vivisezione entrambi con l'appoggio di alcune associazioni ambientaliste
animaliste, pare lecito domandarsi se la battaglia per i diritti animali sia
stata perduta per sempre e, per giunta, con poco onore! II progetto Reach,
infatti (...) inizia parlando espressamente di «metodi alternativi» che
rappresentano la concreta speranza per il futuro di non utilizzare gli animali
nella ricerca, almeno per ciò che riguarda la ricerca applicata.
L'«alternativa» si fonda sul «sistema delle 3R»
(Replacement-Reduction-Refinement)". Forse non tutti sanno che le 3R
-refine-reduce-replace - (ossia raffinare, ridurre, rimpiazzare) è un programma
lanciato fin dal 1959 da due vivisettori inglesi (W.S. Russel e R.L. Burch) con
l'intento di continuare gli esperimenti sugli animali umanizzando gli
esperimenti. Raffinare significa, infatti, attenuare il dolore attraverso la
somministrazione di analgesici, psicofarmaci ed altre misure atte a lenire le
sofferenze. Ridurre dovrebbe significare sia ridurre il numero degli
esperimenti che il numero degli animali impiegati (cosa mai avvenuta fino ad
ora). Rimpiazzare significa sostituire l'animale da esperimento con altri
metodi di ricerca (es. cellule o organi di animali, mantenendo in tal modo
l'errore metodologico di base). Su questo specifico punto anche il pdl 5442
dice chiaramente «risulta di difficile attuazione... ». In aggiunta,
recentemente, si è inventata una altra R (...), ossia la Riabilitazione degli
animali vivisezionati, così le 3R sono diventate le 4R lasciando immutata la
condizione disumana di tutte le cavie da laboratorio di qualsiasi specie esse
siano.(...)
Francarita Catelani
(presidente dell'Associazione di volontariato Una Cremona onlus)
La Provincia
Mercoledì 30 novembre 2005
Brutalmente uccisi gli animali da pelliccia
Egregio direttore,
ho visto che sabato su Più è apparso un lungo servizio sulle pelliccie... A mio
avviso, non si dovrebbe considerare bello qualcosa che proviene dalla
sofferenza di milioni ai animali... infatti,per ottenere le pellicce, gli
animali vengono prima tenuti rinchiusi in gabbie troppo spesso minuscole e poi,
una volta arrivato il momento, vengono tratti fuori da esse con brutalità e
crudelmente uccisi... a seconda della specie, si usa l'elettrocuzione (il corpo
viene attraversato da una potentissima scarica elettrica), oppure lo
spezzamento delle vertebre cervicali, oppure ancora l'impalamento seguito dal
pompaggio di aria compressa tra la carne e l'osso per distaccare la prima e
poterla poi lavorare (tutto questo mentre l'animale soffre e si dimena...). Per
quanto riguarda gli animali selvatici sfruttati a tale scopo, invece,
l'ermellino viene catturato facendo in modo che la sua lingua rimanga incollata
ad una lastra cosparsa di potente colla, svariati animali attraverso l'uso di
tagliole che spezzano le ossa e lacerano la carne, tanto che spesso essi si
strappano l'arto a morsi pur di liberarsi... Se poi i capi in pelliccia
provengono da alcuni paesi asiatici, le vittime sono in prevalenza cani e gatti
che vengono strangolati con il fil di ferro dopo essere stati rinchiusi in
gabbie anguste in numero altissimo... Questo è ciò che sta dietro a tutti i
capi di pelliccia, che mi auspico quindi non vengano più acquistati da nessuno,
perché sono il prodotto di estreme sofferenze!
Giulia Lodigiani
(Persico Dosimo- Cremona)
La Provincia
10 dicembre 2005
Bocconi avvelenati ai cani
Importante segnalare i casi
Signor direttore,
con riferimento ai numerosi articoli apparsi sul quotidiano relativi
all’avvelenamento di un grande numero di cani le associazioni animaliste
cremonesi chiedono ai cittadini che hanno avuto il cane avvelenato, anche se
non in modo mortale, di farsi avanti e di segnalare il fatto gravissimo alla
Polizia Provinciale indicando con precisione il luogo in cui è avvenuto
l'avvelenamento medesimo. E' importante che i fatti vengano segnalati per
consentire alla Polizia Provinciale di poter effettuare seri controlli nelle
zone coinvolte e per restringere il numero degli eventuali autori dell'azione.
Spargere bocconi avvelenati è un atto indegno e perseguibile penalmente per cui
chi sa e non agisce si rende responsabile della morte di altri animali, sia di
privati che appartenenti alla fauna selvatica. Chiediamo a tutti coloro che
sono stati colpiti, o che hanno anche solo visto i bocconi avvelenati, di
muoversi e di agire per il bene di tutti gli animali che in questo modo possono
essere salvati (cani, gatti, volpi, uccelli ecc.).
Francarita Catelani
(presidente dell'associazione di volontariato Una Cremona onlus)
Enrica Boiocchi
(vice presidente dell'associazione Gruppo Bairo onlus)
Roberta Ferraro
(presidente della sezione Enpa di cremona)
La Provincia
Mercoledì 12 gennaio 2005
IL CASO
Sconcerto in città
Nel mirino alcuni slavi che avrebbero scortato in pieno centro individui con le
gambe amputate
Un testimone li ha visti scendere da un furgone a porta Venezia
di Giacomo Guglielmone
A Cremona l'ombra del racket delle elemosina. Disabili, individui con arti
amputati, spostati come pacchi, condotti in città a bordo di un pulmino,
portati agli angoli delle strade del centro e lasciati lì per ore con un
bicchiere in mano che si riempie di monete e banconote. Denaro che non si sa
bene che fine faccia. Uno scenario da incubo. Da non crederci. A lanciare
l'allarme, nelle scorse ore, Francarita Catelani, presidente di Una Cremona,
l'organizzazione non a scopo di lucro che sta dalla parte dell'uomo, della
natura e degli animali: le tre parole dietro l'acronimo Una. L'altro ieri
mattina, nell'arco di pochi minuti, la donna ha visto prima un ragazzo
'sistemare' in via Mercatello una signora con le gambe amputate, immobile su
una sedia a rotelle e con un bicchierino in mano. A seguire un giovane, in via
Solferino, pure lui senza gambe. Stesso trattamento. Poi un altro paio di
disabili, marcati stretti da tre giovani (con al guinzaglio alcuni cani
malconci) che si sono mossi tra corso Campi, Galleria XXV Aprile, piazza
Stradivari, piazza Duomo, tutti a quanto pare, stranieri. Con ogni probabilità
di origine slava.
«No parlo italiano», ha replicato secco uno di loro alla signora Francarita,
quando ha cercato di capire. Tutto raccontato in una lettera che la donna ha
inviato a La Provincia. Ma c'è dell'altro: un cittadino ha riferito a Catelani
di aver visto quei disabili scendere da un furgone, a porta Venezia. Una
segnalazione identica e giunta al comando della Polizia urbana. E questo cambia
le carte in tavola. Già, se tutto ciò troverà riscontri l'ipotesi del racket (o
di qualcosa che gli assomiglia molto) avrà una prima, pesante conferma. Gli
artefici sarebbero i giovani che conducono sul posto e poi portano via i
disabili. Del resto non sarebbe la prima volta che in una città italiana si
registra un fenomeno del genere: una forma di sfruttamento a dir poco odiosa.
«Di recente — ribadisce Catelani —se ne è occupato anche Striscia La Notizia,
il tg satirico di Canale 5». Già, per alcune puntate. Vicende sconcertanti.
E le forze dell'ordine?
Gli agenti della Polizia urbana si sono mobilitati dopo aver registrato per
filo e per segno quanto riferito dalla donna. Hanno controllato quasi tutte le
persone indicate; le hanno identificate. Niente di più. L'elemosina non è un
reato. D giovane che pareva essere minorenne è risultato avere più di 18 anni.
La legge prevede poi che gli stranieri appena giunti in un centro abbiano tempo
una settimana per segnalare ufficialmente la loro presenza. Ecco spiegato
perché non è scattata alcuna misura. Su quell'intervento, però, esiste una
relazione. Una relazione ieri esaminata con attenzione dal comandante della
Polizia urbana, Franco Chiari. A questo punto diventa decisivo verificare le
segnalazioni relative all'arrivo concomitante, a bordo di un furgone, del
gruppo di disabili e dei loro presunti 'controllori’ . Poi si tratterà di far
entrare in azione agenti in divisa e di sfruttare al meglio gli elementi
acquisiti. Sempre che gli strani ospiti continuino a gravitare in città. Cosa
per nulla certa. Intanto, però, per Catelani e per tanti altri cremonesi, quel
che e passato davanti ai loro occhi resta impresso. «La donna senza gambe in
via Mercatello—ha spiegato ieri pomeriggio, con un filo di voce, il presidente
di Una — aveva sul volto un'espressione angosciosa, di infelicità totale. La
notte non ho chiuso occhio. Stamani lei e gli altri erano di nuovo lì».
LA LETTERA
'Sono in balia di quei giovani'
Ecco alcuni dei passi della lettera inviata l'altro ieri da Francarita Cateìani
a La Provincia.
VIA MERCATELLO. «...Passando da via Mercatello noto un ragazzo, che tiene al
guinzaglio un cane di media taglia bianco e nero, sistemare una signora con le
gambe amputate e seduta su sedia a rotelle contro il muro...Dopo poco trovo la
signora da sola sulla sedia a rotelle e con un bicchiere in mano».
PIAZZA STRADIVARI. «...Mi avvio verso il Comune per cercare un vigile urbano e
in piazza Stradivari trovo un altro ragazzo, simile ai tre precedenti per stile
e abbigliamento: chiede l’elemosina con un volpino bianco. I vigili,
gentilissimi, in pratica si sono dichiarati quasi impossibilitati a intervenire
in modo concreto...Chiedere l'elemosina non è vietato dalla legge e gli
extracomunitari hanno tempo 7 giorni per ottemperare agli obblighi di legge».
L'APPELLO. «...Mi rimane l'angoscia per quelle tre persone anziane con le gambe
amputate, bloccate sulle loro sedie a rotelle e in evidente balìa di questi
ragazzi organizzati che sfruttano l'invalidità di anziani per raccogliere
denari, nonché per quei cani usati anch' essi solo per fare pena. Faccio un
appello a tutte le Istituzioni affinchè si accordino per riuscire a mettere in
essere un serio controllo».
Le indagini. Il furgone con i disabili a bordo segnalato anche alla Polizia
urbana
La relazione sul tavolo di Chiari
E' il tardo pomeriggio di ieri quando il comandante della Polizia urbana di
Cremona, Franco Chiari si butta a capofitto nella vicenda del presunto racket
delle elemosina. E per prima cosa esamina la relazione di servizio redatta
dagli agenti entrati in azione in centro città subito dopo la richiesta di
intervento fatta da Francarita Catelani.
Al termine Chiari conferma al cronista, per filo e per segno, quanto riferito
dal presidente di Una Cremona. Ma aggiunge un elemento che ha non poca
importanza: la segnalazione relativa all'arrivo in città dei disabili a bordo
di un furgone (sarebbero tutti scesi a porta Venezia) è arrivata anche al
comando di piazza Libertà. Ed è da lì che partono le indagini. Chi si occupa di
questi trasferimenti? Cosa c'è sotto? Si tratta di una presenza segnalata in
altre città italiane? C'è qualcuno che ha già indagato su quelle persone? Tutte
domande che nelle prossime ore dovranno trovare una risposta. Nella relazione
di servizio redatta dai vigili urbani figura l'identificazione di una mezza
dozzina di persone, pressoché quelle indicate dal presidente di Una Cremona
nella sua lettera. All'identificazione non è seguita nessuna misura. Il perché
è presto detto: in quel momento non c'era alcunché da contestare.
Ma di qui a breve potrebbero fioccare sorprese clamorose. La strada da seguire
è quella del furgone. Da lì si può capire da dove provengono i disabili e i
loro presunti sfruttatori. Da lì è possibile aprire uno squarcio su una vicenda
da brividi,
(g.gugl.)
La Provincia
giovedì 19 maggio 2005
Regolamento di polizia municipale. Partirà un’altra petizione. L’assessore
Caterina Ruggeri: eppure per il Polo siamo morbidi
‘Animali, Comune oscurantista’
Associazioni sul piede di guerra: respinte tutte le nostre proposte
di Gilberto Bazoli
«Norme avanzate? No, norme da Medioevo». Non si è fatta attendere la risposta
delle associazioni animaliste alla decisione del Comune di non accogliere gran
parte delle loro proposte, sostenute da 530 firme, in materia di tutela e
diritti degli animali. Quei suggerimenti non entreranno a far parte del nuovo
Regolamento di polizia municipale, messo a punto da un gruppo di assessori
(Luigi Baldani, Caterina Ruggeri, Maria Spotti), che sarà discusso dal
consiglio comunale dopo non essere stato votato in commissione. La replica è
affidata a Franca Rita Catelani, di UNA Cremona (Uomo-Natura-Animali),
l’associazione che con l’Enpa (Ente nazionale protezione animali) ha presentato
la petizione. Nella sua villa popolata di cani e gatti, Catelani ribatte punto
su punto. «Avevamo chiesto - afferma - di introdurre il divieto di esporre
animali nei negozi, ma devo registrare che la nostra proposta non è stata
recepita. Forse i nostri amministratori non sanno cosa significhi per gli animali
stare per ore in vetrina, magari al sole. Eppure il tempo della schiavitù è
finito, non solo per gli uomini». Altra questione controversa i circhi. UNA ed
Enpa si sono battuti perché fossero vietati spettacoli con animali, ma anche
questa indicazione è rimasta lettera morta: «Avete idea di cosa voglia dire per
un leone, una tigre o un elefante vivere in una gabbia e viaggiare dentro un
carrozzone?». Gli animalisti, poi, avevano caldeggiato l’introduzione del
divieto di fiere e manifestazioni durante le quali si vendono i cuccioli. «A
Cremona - continua l’esponente di UNA - se ne svolgono una decina circa
all’anno. È scandaloso che il Comune abbia detto di no». No anche al divieto di
passaggio dei cavalli su strade asfaltate: «Lo scorso inverno uno dei due cavalli
che trascinavano una carrozza è scivolato in piazza del Comune e solo per poco
non si è spezzato la zampa». Altro fronte caldo i cani agggressivi o
‘morsicatori’, come li chiamano gli animalisti, che spingevano perché in questi
casi si potesse utilizzare il guinzaglio o la museruola, ma è stato confermato
l’obbligo dell’uso contemporeaneo dell’uno e dell’altra. Queste e altre
decisioni - sfoltimento dei piccioni e modalità con cui sfamare i randagi -
fanno dire agli animalisti che la linea del Comune «è oscurantista, da
Medioevo. Non siamo estremisti, abbiamo solo indicato alcune soluzioni previste
dalle leggi e adottate in altre città, ma a Cremona le nostre proposte sono
state tutte, in pratica, respinte». Partiremo con un’altra petizione, più dura».
Controreplica l’assessore Ruggeri: «Siamo aperti al confronto. Abbiamo accolto
alcune delle istanze degli animalisti, come il divieto di vendita in aree
pubbliche. Loro ci accusano di essere troppo morbidi, il centrodestra troppo
duri».